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  1. #141
    Burrasca
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da paxo Visualizza Messaggio
    Però è un dialetto molto italianizzato (simile a quello che si sente qui da me ma con un suono un po' diverso), non credo capiresti al 100% il dialetto stretto che parlavano gli anziani di una volta.
    E' successa la stessa cosa con il dialetto lucano che parlo io. Ormai quello "puro" non lo parla più nessuno, le nuove generazioni ricavano i termini elidendo la vocale a fine parola. Ad esempio la parola "crà" (che significa "domani") è stata sostituita con un banale "domànə", eccetera eccetera... Un imbastardimento che non avrà mai fine

  2. #142
    Burrasca
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Ilio Visualizza Messaggio
    è semplicemente il Ciociaro. Un pò italianizzato per motivi di comprensione del film, immagino. Tipo "al crucevia" sarebbe stato" aglie crucevia".

    qua si sente meglio. Questa volta pariamo di uomini - il ciociaro Manfredi e la briscola - YouTube
    Questa volta parliamo di uomini - Manfredi da indicazioni stradali - YouTube

    Ciociaro = "Và semb dritt fin ar crucevìa [...] Non t pò shbaglià che ce shtà 'na fundana, ca prima ngi stèva po c l'hann luàt e pò c'hann r'mis"...
    Lucano = "Và semb dritt fin 'o crucevìə [...] Non t può sbaglià ca stà 'na fundàn, ca prim non c stèv, po l'hann luàt e po' l'hann r'mis"...
    Ho fatto una specie di trascrizione , e anche un confronto tra il mio dialetto e quello del video. Li trovo quasi del tutto sovrapponibili. Si può dire che siano praticamente due varianti della stessa lingua.
    Ultima modifica di Julio; 21/05/2018 alle 15:47

  3. #143
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Julio Visualizza Messaggio
    Questa volta parliamo di uomini - Manfredi da indicazioni stradali - YouTube

    Ciociaro = "Và semb dritt fin ar crucevìa [...] Non t pò shbaglià che ce shtà 'na fundana, ca prima ngi stèva po c l'hann luàt e pò c'hann r'mis"...
    Lucano = "Và semb dritt fin 'o crucevìə [...] Non t può sbaglià ca stà 'na fundàn, ca prim non c stèv, po l'hann luàt e po' l'hann r'mis"...
    Ho fatto una specie di trascrizione , e anche un confronto tra il mio dialetto e quello del video. Li trovo quasi del tutto sovrapponibili. Si può dire che siano praticamente due varianti della stessa lingua.
    I dialetti mediani e quelli meridionali hanno affinità strutturali. Ma la frase che hai tratto dal film di Manfredi (nella quale non dice "luat" per dire levata, bensì "luvata") e del ciociaro intermedio (Castro dei Volsci, ceccano ecc) dove comunque ci sono termini mediani che in quella frase non si sentono.
    Sui monti lepini, versante "pontificio " della provincia di Latina e poco distante da Castro dei Volsci, ad esempio, la parola "r'mess" per dire rimessa (riguardo alla fontana citata nel film) si dice "aremessa".. ci sono espressioni tipo "aremettila n'moto". (Rimettila in moto ). Ci sono tutte le vocali, rispetto a Castro dei Volsci e ceccano.. ��
    M
    Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
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  4. #144
    Uragano
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Julio Visualizza Messaggio
    E' successa la stessa cosa con il dialetto lucano che parlo io. Ormai quello "puro" non lo parla più nessuno, le nuove generazioni ricavano i termini elidendo la vocale a fine parola. Ad esempio la parola "crà" (che significa "domani") è stata sostituita con un banale "domànə", eccetera eccetera... Un imbastardimento che non avrà mai fine
    Questo accade però un po' ovunque penso.
    Anche a Roma, si parla un italiano romanizzato, il romanesco di 80-90 anni fa era diverso.
    Anche per il fatto, che la città, come Milano, Torino, Genova ecc., ha avuto una massiccia immigrazione (e la ha tuttora) dalle altre regioni, infatti sono ormai pochissimi a potersi dire, come si dice qui, "romani di 7 generazioni"

  5. #145
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Questo accade però un po' ovunque penso.
    Anche a Roma, si parla un italiano romanizzato, il romanesco di 80-90 anni fa era diverso.
    Anche per il fatto, che la città, come Milano, Torino, Genova ecc., ha avuto una massiccia immigrazione (e la ha tuttora) dalle altre regioni, infatti sono ormai pochissimi a potersi dire, come si dice qui, "romani di 7 generazioni"
    Infatti ci sono differenze rispetto a come parlava ad esempio Aldo Fabrizi e come si parla oggi. Nel vecchio romanesco, mi è stato ad esempio detto dai miei colleghi quando ero là, "una spremuta d'arancia " sì diceva "na sfranta de pertoallo", più o meno, mentre ora non credo che venga più usato un termine del genere
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  6. #146
    Burrasca L'avatar di paxo
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Presidente Visualizza Messaggio
    Infatti ci sono differenze rispetto a come parlava ad esempio Aldo Fabrizi e come si parla oggi. Nel vecchio romanesco, mi è stato ad esempio detto dai miei colleghi quando ero là, "una spremuta d'arancia " sì diceva "na sfranta de pertoallo", più o meno, mentre ora non credo che venga più usato un termine del genere
    Anche qui le arance si dicono in un modo simile, "pertiallə"

  7. #147
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da paxo Visualizza Messaggio
    Anche qui le arance si dicono in un modo simile, "pertiallə"
    Un po' in tutto il centro sud, sia regno di Napoli che stato pontificio c'è un termine simile a quello. Da me è "pertoaglio" o anche citrangolo, ma quest'ultimo termine è usato per tutti gli agrumi in generale
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  8. #148
    Uragano
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Presidente Visualizza Messaggio
    Infatti ci sono differenze rispetto a come parlava ad esempio Aldo Fabrizi e come si parla oggi. Nel vecchio romanesco, mi è stato ad esempio detto dai miei colleghi quando ero là, "una spremuta d'arancia " sì diceva "na sfranta de pertoallo", più o meno, mentre ora non credo che venga più usato un termine del genere
    Non lo sapevo, neanche mio padre e mia nonna paterna usava quei termini (mamma invece è abruzzese)

  9. #149
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Non lo sapevo, neanche mio padre e mia nonna paterna usava quei termini (mamma invece è abruzzese)
    Se tua madre è di L'Aquila e provincia, il suo dia. letto ha molti punti di contatto con quello del mio paese, che si trova ai confini con la Campania in una zona più interna rispetto a Gaeta.
    Come ho scritto su da me il dialetto è Campano a vocali piene, ma ha un 30/40 per cento di abruzzese-romano. Da me ad esempio la testa è "còccia" e la lumaca "ciammarrùca" che sono termini che ho sentito anche nell' Abruzzo confinante col Lazio.
    Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
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  10. #150
    Burrasca L'avatar di paxo
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Presidente Visualizza Messaggio
    Se tua madre è di L'Aquila e provincia, il suo dia. letto ha molti punti di contatto con quello del mio paese, che si trova ai confini con la Campania in una zona più interna rispetto a Gaeta.
    Come ho scritto su da me il dialetto è Campano a vocali piene, ma ha un 30/40 per cento di abruzzese-romano. Da me ad esempio la testa è "còccia" e la lumaca "ciammarrùca" che sono termini che ho sentito anche nell' Abruzzo confinante col Lazio.
    Coccia si dice uguale anche qui, lumaca si dice ciammarica.

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