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  1. #101
    Brezza leggera L'avatar di alexeia
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    Predefinito Re: Qual è la materia che avete odiato (o odiate) di più a scuola?

    Citazione Originariamente Scritto da galinsog@ Visualizza Messaggio
    Per il resto ho fatto il classico perché fondamentalmente era un desiderio di mia madre e io me ne sono fatto influenzare,
    ...ecco, almeno questo io sono riuscita ad oppormi. Ero una brava bambina alle medie, che si adeguava sempre alla linea... ma su quel punto mi sono imposta: al classico giammai, a parte che non me ne fregava niente di una lingua morta scritta a formichine - questo era il massimo dell'insubordinazione, anzi, eresia, per mia mamma laureata in lettere classiche - mentre la matematica mi piaceva, ma soprattutto... era una scuola senza disegno!!!!

    Al biennio dello scientifico mi è andata bene perché il professore di matematica credeva molto nella didattica - e aveva solo quella passione nella vita - quindi ci ha insegnato a ragionare, a trovare le soluzioni creative... la stessa equazione o la stessa dimostrazione si poteva risolvere esattamente in una miriade di passaggi seguendo tutte le regolette, oppure trovare scorciatoie applicando il ragionamento e venendone fuori in tre o quattro: nel primo caso era "lavoro da manovale!!", il voto buono ma senza gloria, nel secondo arrivavi al 9 e al 10... un buon incentivo per impegnarsi, in gara con l'altro appassionato di matematica della classe.
    Al triennio ho vissuto molto di rendita, adoravo l'analisi, ho capito i miei limiti quando arrivammo agli integrali... ma tanto erano abbastanza marginali nel programma.

    Letteratura italiana praticamente mai fatta, non mi piaceva perché al triennio continuavamo a cambiare supplenti - la titolare era all'estero al seguito del marito e le tenevano la cattedra - e quindi nessuno me l'ha mai spiegata in maniera coinvolgente. In compenso imperversava quella di filosofia, che pretendeva leggessimo le opere degli autori e dei grandi storici... un metodo da universitari, che ho capito solo quando mi sono iscritta a Storia. Però ci ho messo decenni a ritrovare il gusto per la materia. E imperversava quella di inglese che, fra grammatica e letteratura ci tostava ben bene, compresi i temi di commento ai vari autori. Per cui leggo e scrivo tranquillamente l'inglese, ma non lo parlo perché si privilegiava l'aspetto teorico della lingua.

    E poi c'era il disegno! Storia dell'arte fatta seriamente l'ho scoperta solo con gli esami all'università (greca, romana, medievale), al liceo si riduceva a ingrandire da fotocopia una statua o un'architettura - ovviamente matita, doppia squadra e reticolo - e renderla in maniera artistica, con tutte le ombre e la tridimensionalità. Tecnica libera... e avevo messo su un piccolo giro di affari... lastra di cristallo che proteggeva la scrivania trascinata in fuori di 40 cm, lampada da disegnatore sotto con la testa all'insù, stanza buia, et voilà il tavolo luminoso! ricalcavo l'ingrandimento in 2H, poi gli davo corpo a china pennino, a sanguigna, a rapidograph, carboncino, inchiostro seppia... insomma tante sperimentazioni quanti erano i committenti in classe che non avevano voglia o non sapevano disegnare. Poi sceglievo quello che mi piaceva di più, e gli altri andavano sul mercato...

    Ripensandoci, in prospettiva, sicuramente un insegnante scazzato o che ti prende storto può farti odiare una materia, però se una cosa piace, piace e basta, e anche se l'insegnante non vale niente, alla fine si trovano le proprie motivazioni.

  2. #102
    Vento forte L'avatar di galinsog@
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    Predefinito Re: Qual è la materia che avete odiato (o odiate) di più a scuola?

    Citazione Originariamente Scritto da alexeia Visualizza Messaggio
    ...ecco, almeno questo io sono riuscita ad oppormi. Ero una brava bambina alle medie, che si adeguava sempre alla linea... ma su quel punto mi sono imposta: al classico giammai, a parte che non me ne fregava niente di una lingua morta scritta a formichine - questo era il massimo dell'insubordinazione, anzi, eresia, per mia mamma laureata in lettere classiche - mentre la matematica mi piaceva, ma soprattutto... era una scuola senza disegno!!!!



    Al biennio dello scientifico mi è andata bene perché il professore di matematica credeva molto nella didattica - e aveva solo quella passione nella vita - quindi ci ha insegnato a ragionare, a trovare le soluzioni creative... la stessa equazione o la stessa dimostrazione si poteva risolvere esattamente in una miriade di passaggi seguendo tutte le regolette, oppure trovare scorciatoie applicando il ragionamento e venendone fuori in tre o quattro: nel primo caso era "lavoro da manovale!!", il voto buono ma senza gloria, nel secondo arrivavi al 9 e al 10... un buon incentivo per impegnarsi, in gara con l'altro appassionato di matematica della classe.

    Al triennio ho vissuto molto di rendita, adoravo l'analisi, ho capito i miei limiti quando arrivammo agli integrali... ma tanto erano abbastanza marginali nel programma.



    Letteratura italiana praticamente mai fatta, non mi piaceva perché al triennio continuavamo a cambiare supplenti - la titolare era all'estero al seguito del marito e le tenevano la cattedra - e quindi nessuno me l'ha mai spiegata in maniera coinvolgente. In compenso imperversava quella di filosofia, che pretendeva leggessimo le opere degli autori e dei grandi storici... un metodo da universitari, che ho capito solo quando mi sono iscritta a Storia. Però ci ho messo decenni a ritrovare il gusto per la materia. E imperversava quella di inglese che, fra grammatica e letteratura ci tostava ben bene, compresi i temi di commento ai vari autori. Per cui leggo e scrivo tranquillamente l'inglese, ma non lo parlo perché si privilegiava l'aspetto teorico della lingua.



    E poi c'era il disegno! Storia dell'arte fatta seriamente l'ho scoperta solo con gli esami all'università (greca, romana, medievale), al liceo si riduceva a ingrandire da fotocopia una statua o un'architettura - ovviamente matita, doppia squadra e reticolo - e renderla in maniera artistica, con tutte le ombre e la tridimensionalità. Tecnica libera... e avevo messo su un piccolo giro di affari... lastra di cristallo che proteggeva la scrivania trascinata in fuori di 40 cm, lampada da disegnatore sotto con la testa all'insù, stanza buia, et voilà il tavolo luminoso! ricalcavo l'ingrandimento in 2H, poi gli davo corpo a china pennino, a sanguigna, a rapidograph, carboncino, inchiostro seppia... insomma tante sperimentazioni quanti erano i committenti in classe che non avevano voglia o non sapevano disegnare. Poi sceglievo quello che mi piaceva di più, e gli altri andavano sul mercato...



    Ripensandoci, in prospettiva, sicuramente un insegnante scazzato o che ti prende storto può farti odiare una materia, però se una cosa piace, piace e basta, e anche se l'insegnante non vale niente, alla fine si trovano le proprie motivazioni.
    Sicuramente, ma se è così l'odio se ne va quando se ne va l'insegnante, il problema è che ci sono cose che ti restano indifferenti, la mia esperienza scolastica mi ha portato ad essere totalmente indifferente nei confronti di letteratura e poesia e abbastanza indifferente verso le arti grafiche e figurative s.l.. Ad esempio di un dipinto riesco ad apprezzare solo la perizia tecnica a livello esecutivo ma nulla di più salvo rarissimi casi (vedi Las Meninas di Velazquez) in cui ti rendi conto che contiene qualcosa di più della semplice rappresentazione di una scena o di un concetto. La letteratura invece non mi comunica davvero nulla, intendiamoci, ci sono autori come Gadda e Queneau o Calvino che mi incuriosiscono, ma niente di più... apprezzo certa narrativa "di genere" e dunque se dovessi costruire un mio pantheon personale di autori Lovecraft o Bradbury si collocherebbero molto sopra Dostoevskij... quindi son proprio messo male...

    Con le lingue straniere ho un po' il tuo stesso problema, ma non dipende tanto dai miei insegnanti (anzi la mia odiatissima prof di francese del ginnasio era molto "moderna" e dava grande importanza alla conversazione) quanto dalla mia forma mentis, per cui scrivo e leggo correntemente sia in inglese, sia in francese, ma sono impeditissimo e "macchinoso" nella conversazione.

    P.S. terminato il liceo rimasi per qualche anno in contatto con il mio vecchio professore di letteratura italiana e una volta gli dissi, in confidenza, cosa pensavo di Dante e in generale della poesia e della letteratura italiana medievale moderna e contemporanea, ossia che non avevo alcuna specifica sensibilità o interesse per la poesia in generale ma che dovendo scegliere tra Dante e Petrarca, sceglievo sicuramente Petrarca, nel senso che gli riconoscevo di aver saputo esprimere in modo efficace e coinvolgente sentimenti individuali e che il volgare di Petrarca era molto più bello e la metrica molto più varia e gradevole, mentre Dante per me era l'espressione di una cultura vastissima ed enciclopedica (ma totalmente derivativa) perdipiù messa in versi in una forma metrica (la "terzina dantesca") per me sgradevole e ansiogena... mi guardò con un certo raccapriccio e lo capisco bene... Poi so anche che, certa mia "sordità" nei confronti della letteratura e della poesia, sia un grave limite culturale e di certo non ne vado fiero. Nella mia feroce antipatia per Dante ho comunque un alleato di un certo peso: Niccolò Machiavelli.
    Ultima modifica di galinsog@; 06/07/2023 alle 12:13

  3. #103
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    Predefinito Re: Qual è la materia che avete odiato (o odiate) di più a scuola?

    Citazione Originariamente Scritto da galinsog@ Visualizza Messaggio
    Sicuramente, ma se è così l'odio se ne va quando se ne va l'insegnante, il problema è che ci sono cose che ti restano indifferenti, la mia esperienza scolastica mi ha portato ad essere totalmente indifferente nei confronti di letteratura e poesia e abbastanza indifferente verso le arti grafiche e figurative s.l.. Ad esempio di un dipinto riesco ad apprezzare solo la perizia tecnica a livello esecutivo ma nulla di più salvo rarissimi casi (vedi Las Meninas di Velazquez) in cui ti rendi conto che contiene qualcosa di più della semplice rappresentazione di una scena o di un concetto. La letteratura invece non mi comunica davvero nulla, intendiamoci, ci sono autori come Gadda e Queneau o Calvino che mi incuriosiscono, ma niente di più... apprezzo certa narrativa "di genere" e dunque se dovessi costruire un mio pantheon personale di autori Lovecraft o Bradbury si collocherebbero molto sopra Dostoevskij... quindi son proprio messo male...
    Vero che le indifferenze restano indifferenze, se si considera il lato sensibile ed emozionale delle arti. Infatti io ho parlato di "disegno"... vedo l'immagine come un mezzo di comunicazione potentissimo, nel senso tecnico del termine, quindi l'arte mi appassiona per quello che mi "racconta" materialmente del periodo in cui è stata fatta. Una visione da storico, insomma, che guarda delle fonti. Stessa cosa alla fine per la letteratura. Concordo sul pantheon, se leggo per piacere e non per ricercare


    Citazione Originariamente Scritto da galinsog@ Visualizza Messaggio
    Con le lingue straniere ho un po' il tuo stesso problema, ma non dipende tanto dai miei insegnanti (anzi la mia odiatissima prof di francese del ginnasio era molto "moderna" e dava grande importanza alla conversazione) quanto dalla mia forma mentis, per cui scrivo e leggo correntemente sia in inglese e francese, ma sono impeditissimo e "macchinoso" nella conversazione.
    ...uffffff... la mia era una bieca scusa con me stessa... mi sento ridicola a parlare una lingua che non è mia, con un accento che non è il suo, e questo mi blocca totalmente appena guardo in faccia l'espressione dell'interlocutore...

    Citazione Originariamente Scritto da galinsog@ Visualizza Messaggio
    P.S. terminato il liceo rimasi per qualche anno in contatto con il mio vecchio professore di letteratura italiana e una volta gli dissi, in confidenza, cosa pensavo di Dante e in generale della poesia e della letteratura italiana medievale moderna e contemporanea, ossia che non avevo alcuna specifica sensibilità o interesse per la poesia in generale ma che dovendo scegliere tra Dante e Petrarca, sceglievo sicuramente Petrarca, nel senso che gli riconoscevo di aver saputo esprimere in modo efficace e coinvolgente sentimenti individuali e che il volgare di Petrarca era molto più bello e la metrica molto più varia e gradevole, mentre Dante per me era l'espressione di una cultura vastissima ed enciclopedica (ma totalmente derivativa) perdipiù messa in versi in una forma metrica (la "terzina dantesca") per me sgradevole e ansiogena... mi guardò con un certo raccapriccio e lo capisco bene... Poi so anche che, certa mia "sordità" nei confronti della letteratura e della poesia, è un grave limite culturale e di certo non ne vado fiero. Nella mia feroce antipatia per Dante ho comunque un alleato di un certo peso: Niccolò Machiavelli.
    Concordo su Dante: a me piaceva solo l'Inferno, perché lì lui è particolarmente incazzoso col mondo intero, e anche questa è alla fine una lettura "politica" dei fatti dell'epoca... è vedere come un fiorentino dei tempi, in prima linea abbastanza per armarsi e combattere in una grande battaglia dell'epoca, e per essere esiliato dalla sua città, giudicava gli avvenimenti, e li scriveva pure, condendoli di bella forma e auliche rime... persino un po' di parolacce sono sdoganate in terzine, e questo da ragazzini era un punto a suo favore

  4. #104
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Qual è la materia che avete odiato (o odiate) di più a scuola?

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano Riccio Visualizza Messaggio
    Io ho sempre invidiato la possibilità di scegliersi le materie che si vede nei film americani (ma qualche volta l'ho vista pure su manga giapponesi quindi non credo siano gli unici), avessi potuto scegliermi le materie penso sarebbe stata una pacchia la scuola, l'imposizione di roba che non mi piaceva non l'ho mai retta e spesso mi ha portato al rigetto che poi porta a problemi collaterali perché se ne escono con il "in altre materie va bene quindi non si impegna" lo inculcano in testa alla famiglia che non fa altro che accrescere la pressione psicologica e esacerbare ancor più il rigetto in un circolo vizioso.
    Però lo scegliersi le materie potrebbe scontrarsi col fatto che lo studente spesse volte non sa cosa davvero gli piace perchè non sperimenta tutto lo scibile, salvo casi in cui sia evidente cosa piace allo studente. In teoria il metodo italiano è il migliore, perchè ti consentirebbe di unire le due cose, cioè farti scegliere una scuola che sia più orientata verso le tue inclinazioni (tra vari licei e istituti) ma in cui ognuna ha delle materie preimpostate e "imposte" agli studenti così da far loro "assaggiare" più piatti.

    Nel mio caso non credo ci sia mai stato problema in proposito comunque, anche perchè trovo davvero difficilissimo non scovare qualcosa a cui appassionarmi in ogni ramo dello scibile, ho un'innata curiosità un po' su tutto anche se sulla scienza trova la sua massima espressione (ma anche nella musica e nell'arte mi piace scoprire le ragioni e la creatività dell'autore proprio perchè si tratta di capire e ricercare, poi nel caso della musica noto come esistano delle vere e proprie regole matematiche alla base della composizione delle melodie e ultimamente questo mi sta affascinando parecchio).

  5. #105
    Vento teso L'avatar di Stefano Riccio
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    Predefinito Re: Qual è la materia che avete odiato (o odiate) di più a scuola?

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Però lo scegliersi le materie potrebbe scontrarsi col fatto che lo studente spesse volte non sa cosa davvero gli piace perchè non sperimenta tutto lo scibile, salvo casi in cui sia evidente cosa piace allo studente. In teoria il metodo italiano è il migliore, perchè ti consentirebbe di unire le due cose, cioè farti scegliere una scuola che sia più orientata verso le tue inclinazioni (tra vari licei e istituti) ma in cui ognuna ha delle materie preimpostate e "imposte" agli studenti così da far loro "assaggiare" più piatti.

    Nel mio caso non credo ci sia mai stato problema in proposito comunque, anche perchè trovo davvero difficilissimo non scovare qualcosa a cui appassionarmi in ogni ramo dello scibile, ho un'innata curiosità un po' su tutto anche se sulla scienza trova la sua massima espressione (ma anche nella musica e nell'arte mi piace scoprire le ragioni e la creatività dell'autore proprio perchè si tratta di capire e ricercare, poi nel caso della musica noto come esistano delle vere e proprie regole matematiche alla base della composizione delle melodie e ultimamente questo mi sta affascinando parecchio).
    Ma per far assaggiare un po' di tutto bastano le medie poi è giusto che uno inizi a scegliersi la strada che vuol perseguire, continuare imporre ore e ore di materie che non vanno a genio per altri cinque anni lo trovo insensato, io sapevo già benissimo che le materie scientifiche non mi piacevano, certo qualche argomento interessante poteva capitare ma mai sarebbero state parte del mio futuro quindi mi son perso ore su ore a settimana per cinque anni per niente, anzi mi hanno solo danneggiato le valutazioni e spesso me le son dovute portare pure in vacanza perché mi rimandavano e rischiavo di bocciare quando magari avevo 8 in greco e storia dell'arte e 7 in storia e latino che erano quel che in teoria mi avrebbe dovuto insegnare la mia scuola.

    Io dopo aver fatto un anno di tedesco e uno di francese sapevo benissimo che un liceo linguistico mai (anche se poi son stato costretto a lavorarci con i turisti ma ho sempre detto inglese e spagnolo se volete altro faccio altro...), liceo artistico o roba musicale mi è bastata la prima ora in prima media per cassarli Il programma di scienze era abbastanza diversificato e pure lì raramente c'era qualcosa che mi interessasse quindi liceo scientifico cassato serenamente, in tecnica (parte teorica) e disegno tecnico avevo un cavallo di battaglia ma appena si andava in laboratorio a fare cose "manuali" si vedeva che ero negato quindi pure una qualsiasi scuola tecnica che avvii a lavori manuali cassata proprio per essere negato, magari qualcosa mi poteva pure piacere ma se non ne son capace. Alla fine è stata una scelta ovvia cosa andare a fare, poi capisco pure anche chi è indeciso ma forse per quelli sarebbe meglio mettere la possibilità di scegliere una scuola più generica invece di infarcire le altre di materie estranee e comunque con le materie a scelta modello americano che dicevo io uno se vuol provare qualcosa se lo aggiunge al programma "base" della scuola scelta.
    Database dei record in Toscana: http://climaintoscana.altervista.org/
    Record assoluti: +43,1°C ad Antella il 06/08/2003; -26,0°C a Firenzuola l'08/01/1985.

  6. #106
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Qual è la materia che avete odiato (o odiate) di più a scuola?

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano Riccio Visualizza Messaggio
    Ma per far assaggiare un po' di tutto bastano le medie poi è giusto che uno inizi a scegliersi la strada che vuol perseguire, continuare imporre ore e ore di materie che non vanno a genio per altri cinque anni lo trovo insensato, io sapevo già benissimo che le materie scientifiche non mi piacevano, certo qualche argomento interessante poteva capitare ma mai sarebbero state parte del mio futuro quindi mi son perso ore su ore a settimana per cinque anni per niente, anzi mi hanno solo danneggiato le valutazioni e spesso me le son dovute portare pure in vacanza perché mi rimandavano e rischiavo di bocciare quando magari avevo 8 in greco e storia dell'arte e 7 in storia e latino che erano quel che in teoria mi avrebbe dovuto insegnare la mia scuola.

    Io dopo aver fatto un anno di tedesco e uno di francese sapevo benissimo che un liceo linguistico mai (anche se poi son stato costretto a lavorarci con i turisti ma ho sempre detto inglese e spagnolo se volete altro faccio altro...), liceo artistico o roba musicale mi è bastata la prima ora in prima media per cassarli Il programma di scienze era abbastanza diversificato e pure lì raramente c'era qualcosa che mi interessasse quindi liceo scientifico cassato serenamente, in tecnica (parte teorica) e disegno tecnico avevo un cavallo di battaglia ma appena si andava in laboratorio a fare cose "manuali" si vedeva che ero negato quindi pure una qualsiasi scuola tecnica che avvii a lavori manuali cassata proprio per essere negato, magari qualcosa mi poteva pure piacere ma se non ne son capace. Alla fine è stata una scelta ovvia cosa andare a fare, poi capisco pure anche chi è indeciso ma forse per quelli sarebbe meglio mettere la possibilità di scegliere una scuola più generica invece di infarcire le altre di materie estranee e comunque con le materie a scelta modello americano che dicevo io uno se vuol provare qualcosa se lo aggiunge al programma "base" della scuola scelta.
    Questo valeva per te, ma la scuola deve agire in nome di tutti, è qui il punto.
    Poi forse non nego che se alle medie fosse fatto un lavoro di orientamento migliore, iniziandolo magari già in secondo anno e non solo in terzo, la scelta delle superiori sarebbe fatta già più saggiamente.

  7. #107
    Tesoriere MeteoNetwork L'avatar di fabry72
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    Predefinito Re: Qual è la materia che avete odiato (o odiate) di più a scuola?

    Citazione Originariamente Scritto da Luca D'inverno Visualizza Messaggio
    ...diritto
    Anche a me alle superiori non faceva impazzire.. l'ho invece adorato in università, specialmente diritto amministrativo
    ---------------------
    always looking at the sky...

    Interista
    TRAP: "No say the cat is in the sac!"
    Wizard: "sei disposto a trasferti in Provincia di Valle Seriana?" (5 maggio 2012)
    ---------------------

    Ciao Ale!
    20/12/2009... La giornata Perfetta! Min. -10.2° - Max. -5.1°
    ---------------------

  8. #108
    Vento forte L'avatar di galinsog@
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    Predefinito Re: Qual è la materia che avete odiato (o odiate) di più a scuola?

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Questo valeva per te, ma la scuola deve agire in nome di tutti, è qui il punto.
    Poi forse non nego che se alle medie fosse fatto un lavoro di orientamento migliore, iniziandolo magari già in secondo anno e non solo in terzo, la scelta delle superiori sarebbe fatta già più saggiamente.
    La scuola media (secondaria di primo grado) è il vero anello debole della nostra istruzione scolastica, per tante ragioni, che vanno da come è concepita (programmi e strutturazione dell'intero ciclo) al livello di preparazione e soprattutto di motivazione del corpo docente. Pensare di fare come negli USA, sic stantibus rebus, sarebbe praticamente impossibile, probabilmente il ciclo primario dovrebbe essere prolungato fino a includere il biennio iniziale delle superiori (magari inserendo solo a partire da questo una differenziazione nei percorsi scolastici). E poi l'avvio del ciclo secondario dovrebbe essere rivisto radicalmente nei programmi e nella strutturazione (ad esempio con un potenziamento delle materie stem e soprattutto un miglioramento del loro insegnamento anche a livello didattico). Ma farlo partendo da quello che hai, cioè docenti demotivati, poco aggiornati e spesso con livelli di preparazione non eccelsi o addirittura non del tutto pertinenti alla materia insegnata (vedi biologi o naturalisti che si trovano a insegnare matematica o fisica) mi sembra un'impresa impossibile...
    Ultima modifica di galinsog@; 07/07/2023 alle 09:02

  9. #109
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Qual è la materia che avete odiato (o odiate) di più a scuola?

    Citazione Originariamente Scritto da galinsog@ Visualizza Messaggio
    La scuola media (secondaria di primo grado) è il vero anello debole della nostra istruzione scolastica, per tante ragioni, che vanno da come è concepita (programmi e strutturazione dell'intero ciclo) al livello di preparazione e soprattutto di motivazione del corpo docente. Pensare di fare come negli USA, sic stantibus rebus, sarebbe praticamente impossibile, probabilmente il ciclo primario dovrebbe essere prolungato fino a includere il biennio iniziale delle superiori (magari inserendo solo a partire da questo una differenziazione nei percorsi scolastici). E poi l'avvio del ciclo secondario dovrebbe essere rivisto radicalmente nei programmi e nella strutturazione (ad esempio con un potenziamento delle materie stem e soprattutto un miglioramento del loro insegnamento anche a livello didattico). Ma farlo partendo da quello che hai, cioè docenti demotivati, poco aggiornati e spesso con livelli di preparazione non eccelsi o addirittura non del tutto pertinenti alla materia insegnata (vedi biologi o naturalisti che si trovano a insegnare matematica o fisica) mi sembra un'impresa impossibile...
    In questo devo ritenermi fortunato, le mie scuole medie erano esemplari davvero, c'erano anche un corpo giornalistico degli studenti (cui partecipavo come uno dei membri fondatori), un corpo di "sorveglianza" e anche un corpo "politico" di rappresentanti che fungevano da sorta di "sindaci dei ragazzi". I docenti erano per la maggior parte preparati e motivati, pure la prof di religione faceva davvero religione (ed era pure interessante, trattavamo di storia delle religioni tutte)

  10. #110
    Brezza leggera L'avatar di alexeia
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    Predefinito Re: Qual è la materia che avete odiato (o odiate) di più a scuola?

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano Riccio Visualizza Messaggio
    Ma per far assaggiare un po' di tutto bastano le medie poi è giusto che uno inizi a scegliersi la strada che vuol perseguire, continuare imporre ore e ore di materie che non vanno a genio per altri cinque anni lo trovo insensato, io sapevo già benissimo che le materie scientifiche non mi piacevano, certo qualche argomento interessante poteva capitare ma mai sarebbero state parte del mio futuro quindi mi son perso ore su ore a settimana per cinque anni per niente,
    ...in effetti anche fare chilometri di corsa attorno alle stesse aiuole del parco tutti i giorni o sollevare pesi in palestra può servire a poco per il lavoro e la vita... si chiama "allenamento".

    In genere, tutte le materie offrono comunque una palestra al cervello, per adattarsi a linguaggi nuovi e approcci, anche metodologici, nuovi, e cercare di ramparne fuori nonostante le idiosincrasie.
    La memoria stessa richiede di essere esercitata, sia che si ripeta la lista dell'elenco telefonico o che si studi ragionandoci sopra il popolamento neolitico delle isole della Polinesia o la riproduzione degli ornitorinchi. Tutto sommato, meglio lo studio ragionato che la mera memorizzazione... insomma, il cervello, soprattutto in quelle fasce d'età, va sollecitato sottoponendogli la più ampia rosa di possibilità, perché sta sviluppando le proprie capacità.
    La matematica è esercizio di logica, ma molto diverso da quello che si fa con il latino, ad esempio.
    E le discipline legate all'immagine servono a sviluppare tutta quest'altra sfera di attitudini: la capacità di cogliere i dettagli visivi di un oggetto, correlarli e confrontarli con altri serve in tutti i campi, ma per affinarla occorre qualcosa su cui lavorare, e anche qui, meglio osservare il panneggio della Nike di Samotracia che non i broccoletti al mercato.
    Ricordo il mio esame di storia dell'arte greca... eravamo - tutte le vitt... ehm, gli esaminandi - nella saletta sotto il soppalco a vetri che era lo studio del Prof. Bejor, e da non frequentante ho iniziato a informarmi su cosa chiedeva di solito, come voleva si rispondesse, e cose del genere... è finita con qualche studente che mi sottoponeva delle opere d'arte chiedendomi cosa si doveva vedere e descrivere... insomma, una parte degli studenti non sapeva "leggere" un'immagine, nonostante viviamo bombardati da immagini: ripetevano a memoria il testo del libro, ma non "vedevano" l'oggetto di cui stavano parlando.
    Questa è una capacità che si acquisisce nelle scuole primarie, non certo all'università. Lì, il prof. può spiegarti la distinzione fra un capitello ionico e uno dorico, ma se tu non sai analizzare l'immagine scomponendola e cogliere la differenza fra le linee e notare i suoi dettagl,i il problema è a monte (poi si può discutere sulla capacità degli insegnanti delle scuole primarie a far sviluppare queste attitudini... stendiamo una pietosa coperta... resta il fatto che è una forma di attenzione che va sviluppata precocemente).

    Poi, resta il fatto che nessuna disciplina è un mondo chiuso in se stesso, ma sono tutte in qualche modo interconnesse. E quelle che sembrano più svincolate dal resto, è perché si agganciano alla vita reale.
    Le scienze spiegano gli oggetti e i fenomeni di ogni giorno, e magari aiutano anche a distinguere fra le varie teorie della nonna su quando aggiungere il sale in pentola sia giusta e quale solo superstizione (oltre magari a permettere di farsi un'opinione su grandi temi di dibattito politico, quali vaccini, centrali, trivelle, OGM etc. etc. etc.). Le materie umanistiche entrano direttamente nel conformare il mondo sociale, politico ed economico in cui viviamo, e in qualche modo offrono chiavi di lettura per quello che accade e ci coinvolge, volenti o nolenti.

    In terzo luogo, è solo quando si arriva a stabilizzare la propria attività e la propria vita che si è in grado di capire che una certa cosa fatta in passato non è servita a un c***o.
    A priori, escludere qualcosa, pensando "giammai, non fa per me", predispone a far sì che proprio quella cosa prima o poi ci salti addosso... magari anche per nostra scelta guidata però dalle circostanze.
    Tanto per fare un esempio, finita la maturità ho sepolto il libro di matematica perché non mi sarebbe mai più servito. Avevo le idee chiarissime su cosa avrei fatto da grande... dopo tre mesi di frequenza dei corsi base di medicina - all'epoca non c'era il numero chiuso - ho cambiato facoltà e ho riaperto al volo il libri per fare il primo compitino dell'esame di matematica a Geologia.
    Altro grande sepolto, il latino. Imparato sin dalle medie, con tanto di esame in terza (facoltativo, ma la mamma classicista...). Poi i cinque anni di liceo. Poi mai più visto.
    Ripreso in mano dopo una trentina d'anni, esame di Lingua Latina da non frequentante... nell'arco di un mese è riaffiorato tutto, mai usato ma il cervello da qualche parte lo aveva stivato.

    Cosa può saperne un ragazzino di cosa si troverà a fare fra quarant'anni?...

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