Senza stare troppo ad arzigogolare. A me sta a cuore solo l'archiviazione rapida dei combustibili fossili.
Voto e voterò sempre, anche solo simbolicamente, in questa direzione, convinto che l'inerzia economica, ottusa di suo, rallenti processi che, altrimenti, sarebbero ben più rapidi.
I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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Always looking at the sky
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Si tenga conto che una visione univoca su molte tematiche non c'è neanche tra gli addetti ai lavori
Meglio un gruppo relativamente ristretto di persone che ha le conoscenze che milioni di caproni.
Non a caso, come sancisce la Costituzione, non si possono fare referendum in materia di imposte e tributi. E il motivo è lampante: i cittadini non hanno le capacità è le conoscenze per decidere in materia, così come non le hanno anche in altri temi.
Lou soulei nais per tuchi
Potrei anche essere d'accordo sul tuo modo di ragionare, che anzi considero corretto, ma nella realtà non funziona così da nessuna parte. Non esiste alcun sistema politico in cui chi viene eletto ha competenze che spaziano dalla psicologia alle energie rinnovabili al clima e via discorrendo. Altrimenti a capo di un Paese avremo degli scienziati, non dei politici (ripeto: sarei il primo a firmare perchè fosse così).
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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E' proprio questa premessa il problema.
Dai per scontato che chi sta nelle stanze dei bottoni abbia lauree come se piovesse, ma non lo è affatto. Si tratta di un ragionamento teoricamente valido, ripeto, se fossimo governati da scienziati, ma siamo governati - e non solo noi italiani - da politici.
Ora, arrivo subito alla questione. Posto il fatto che in quella pletora di individui al potere non ci sono - se non in minima parte - laureati in fisica, ingegneria, psicologia, ecc. è preferibile a questo punto che esprimano il loro parere tutti gli individui oppure lasciamo decidere a quella ristretta cerchia di persone?
Funziona esattamente allo stesso modo della diatriba pianificazione centralizzata/libero mercato. Meglio che a decidere su come deve muoversi e dove deve muoversi l'economia di un Paese siano i suoi consumatori oppure un gruppo ristretto di burocrati e politici che messo assieme conta 1/500 della popolazione totale (a star larghi)?
Il tempo ci ha dato già una risposta in quel senso (dimostrando l'incapacità di un sistema a pianificazione centralizzata di fare un calcolo economico), e a livello politico funziona allo stesso modo. La democrazia farà anche schifo perchè da la possibilità ad esseri inferiori rispetto ad altri di esprimere la propria opinione ma
No: il motivo è un altro. Il motivo è che lo Stato ha il monopolio di decidere quante e quali tasse farti pagare, e di conseguenza la possibilità di imporre una pressione fiscale fino addirittura al 65% sul reddito di impresa per mantenere l'apparato burocratico di menti "illuminate" da te precedentemente elogiato, oltre alla schiera di parassiti che si porta dietro (varie aziende pubbliche inutili, welfare a livelli insostenibili ecc). E lo Stato non è mica scemo: chi mai si priverebbe di un potere così bello?![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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