Citazione Originariamente Scritto da alexeia Visualizza Messaggio
I "laici" hanno una spiritualità e si attengono a una lettura originaria del Vangelo nel passo in cui dice "a Cesare quel che è di Cesare". Una parte dei religiosi (quelli che stanno a Roma) decidono invece di usare lo stesso Vangelo per strutturare un potere temporale che, secondo la loro lettura, è superiore ai singoli poteri laici in quanto rappresentanza diretta di Dio.
Non avevo colto le virgolette.

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Ciò non toglie che il messaggio originale, e il nucleo su cui i grandi filosofi (di estrazione ecclesiastica ma non necessariamente in accordo con la Chiesa-stato di Roma) hanno lungamente discusso, non parli di oppressione ma di valorizzazione dell'Uomo. A livello culturale e di pensiero, tutto l'occidente si sviluppa su questo elemento fondante, l'Incarnazione.
Mi permetto di sollevare qualche dubbio sul fatto che lo scatto verso la moderna civiltà occidentale abbia l'Incarnazione (con la I maiuscola) come elemento fondante...

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E comunque... il "cristianesimo" inteso come sistema valoriale che ha formato l'occidente, non è mica solo un po' di dogmi tardivamente consolidati, neh? Dall'innesto nel mondo classico della predicazione "cristiana" delle origini e della spiritualità celtica e germanica, è venuto fuori un modo di porsi nuovo, originale, che ha plasmato lo sviluppo successivo.
In queste, di nuovo forzatamente brevi, righe stai dicendo che il nostro sistema valoriale è di ispirazione religiosa? Perchè nel caso lo contesto di nuovo.
Se non altro perchè sembra implicare che un sistema valoriale moderno e decente discenda necessariamente da qualcosa di religioso. Invece mi pare evidente che gran parte del progresso (e non parlo di scienza, ma di civiltà) sia derivato proprio nel momento in cui la religione si è spostata sempre maggiormente verso il "privato".

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Forse... a patto di fare violenza culturale su un'altra cultura. Non dimentichiamo che la superiorità del nostro pensiero sta nella tolleranza e nel non voler imporre nulla come superiore.
In teoria sarebbe così. Ma ho l'impressione che siano sempre di più quelli che se lo dimenticano...

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I "risultati sul campo" li misuri come "oggetti culturali", usando la scala di valori interna al sistema stesso.
Voglio dire, per noi sono risultati positivi perché rispecchiano i nostri valori. Ma non è un valore assoluto.
Almeno io non li misuro in termini qualitativi. Io li misuro in termini quantitativi.
Vedo che qui vige il rispetto dei diritti umani, che i maggiori progressi scientifici ed economici sono qui.
Ergo mentre gli aspetti "culturali" possono essere soggettivi, i progressi di cui sopra non si possono confondere.
E penso che alla lunga si fanno sentire ben più degli intimi convincimenti di fede.

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Questo per dire che, visto da un'altra cultura, può essere che il nostro mondo dorato sia solo corruzione, e che persino il prolungamento della vita non sia così desiderabile da un devoto.
Ma io sono fermamente convinto che per molti sia ancora eresia sostenere che le Terra sia (quasi) sferica.
I numeri però son numeri.
Peraltro se un devoto ritiene di dover campare al max 50 anni io, una volta chiesto se è proprio sicuro sicuro, gli metterei a disposizione tutti gli strumenti per poter liberamente disporre di se stesso.

Citazione Originariamente Scritto da alexeia Visualizza Messaggio
Sembra un'esagerazione, ma pensa anche in seno all'occidente ad esempio ai testimoni di Geova e al rifiuto di elementari pratiche mediche che possono salvare la vita...
Una volta maggiorenni liberissimi di...

Citazione Originariamente Scritto da alexeia Visualizza Messaggio
Insomma, per "insegnare" devi operare su menti che condividono lo stesso contesto culturale.
Altrimenti "imponi" una visione del mondo non condivisa, e che inoltre urta contro i principi della cultura su cui intervieni.
Ma questo, in fin dei conti, è ammissibile o meno?