Stavo lavando i piatti con la TV accesa ed ho visto gente in divisa nutrire una cucciolata di cinghiali.
Ultima modifica di alnus; 06/05/2021 alle 08:07
Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...
Beh, se curi l'alimentazione e te li fai affezionare, non dovrebbero esserci pericoli a metterli in pentola, fra un po'...
Ripesco perché come domanda mi sembra possa rientrare qui:
nel caso vi trovaste, presumibilmente di sera, un cinghialozzo di congrua dimensione fuori dalla porta di casa, o meglio, che vi troviate anche voi fuori dalla porta di casa con detta bestiola davanti, cosa è meglio fare?
Cioè, ci sono comportamenti che è meglio evitare e altri idonei a far sì che continui a farsi i cavoletti propri?
Dipende dalla bestiola, in vita mia ho avuto a che fare decine di volte con i cinghiali e hanno un comportamento decisamente evitativo, tra l'altro a differenza di quanto si crede comunemente, i cinghiali non sono territoriali e quindi non difendono il loro spazio, per cui a meno che tu non stia precludendo loro un'eventuale via di fuga (per loro o nel caso delle femmine per i loro eventuali cuccioli) non sono affatto aggressivi. Possono diventare aggressivi se feriti, ma semplicemente perché per istinto un animale ferito sa di avere meno possibilità di fuga. I lupi sono un problema per la pastorizia, in genere si guardano bene dall'avvicinarsi agli esseri umani e ancor di più dall'interagire con loro. Gli incontri ravvicinati possono capitare ma sono fortuiti e i lupi a volte ti osservano perplessi/impauriti per qualche istante poi si danno alla fuga. Gli altri grandi ungulati, diversi dai cinghiali (cervi, caprioli e daini) sono ormai più che altro un problema di sicurezza stradale (i caprioli e i cervi in casi estremamente rari possono diventare pericolosi se molto abituati alla presenza umana, ma parliamo di popolazioni semi-domestiche o di singoli esemplari allevati dall'uomo, cosa che peraltro è vietatissima)... Per il resto mai dar da mangiare agli animali selvatici ed evitare di lasciare l'accesso a eventuali fonti di cibo, perché li incentivi a tornare e li abitui alla presenza umana e gli incidenti aumentano di frequenza solo quando l'interazione uomo/animale selvatico si fa troppo stretta.
Ultima modifica di galinsog@; 16/08/2021 alle 10:17
Se hai paura di essere aggredito da un orso, da un cinghiale, da un branco (?) di lupi, da una lince, da un capriolo maschio in calore (succede anche questo) o perfino di essere morso da una vipera, allora per boschi non ci vai. Sono evenienze estremamente rare, non eccezionali, ma estremamente rare e le devi mettere in conto. La cosa incredibile è che andando per boschi o per monti accettiamo rischi statisticamente molto più rilevanti, come quello banale di rompersi una caviglia scivolando su un sentiero poco frequentato (magari lontano dall'auto e in una zona mal coperta dalla telefonia cellulare) o di beccarsi sulla testa il ramo di un albero, ma non ne facciamo né drammi né problemi. Il problema delle aggrssioni da selvatici può diventare significativo, in termini di incolumità pubblica, se e soltanto se le aggressioni avvengono dove di orsi/lupi/cinghiali/caprioli infoiati non ce ne devono essere, ossia nelle aree urbane ed esistono due sistemi che evitano per quanto possibile l'"inurbamento" degli animali selvatici (vale anche per volpi e tassi, anche se non direttamente pericolosi per gli uomini) il primo consiste nel non nutrirli e nel non lasciare loro a disposizione facili fonti di cibo, il secondo nella dissuasione attiva che in casi (davvero) estremi può anche prevedere l'abbattimento, ma quando non c'è veramente nessun'altra opzione. Altra cosa ridicola: le aggressioni (attualmente rarissime) da parte di orsi e lupi (?) a danno di esseri umani sono un problema rilevante, mentre non lo sono quelle da cani da guardiania (più rare di quanto si creda ma certo non eccezionali) o addirittura da ungulati domestici, per cui si da moltissimo risalto all'aggressione di un orso ai danni di un escursionista, ma non si fa altrettanto quando stalloni, tori e perfino vacche feriscono passanti lungo sentieri di montagna.
Ultima modifica di galinsog@; 16/08/2021 alle 10:55
In USA c'è anche il problema dell'orso nero americano ("baribal") in alcuni grandi parchi, dove fino ad alcuni anni fa i visitatori erano autorizzati, se non incentivati, a dar loro cibo. Quando ci si è accorti che la familiarizzazione coi turisti provocava incidenti era ormai tardi per riuscire a modificare i comportamenti di 2 o 3 generazioni di orsi, al punto che ormai questo orso, considerato il "cugino pacifico" del grizzly, è responsabile di molte più aggressioni (anche fatali) di tutte le restanti specie di orso. Il grosso problema è che si fronteggiano due visioni predominanti:
1) quella di coloro che hanno un'idea "irenica" della natura, come luogo di equilibrio e "pace", quando in realtà gli equilibri naturali sono instabili per loro stessa definizione e i rapporti tra le specie e all'interno delle specie sono fortemente competitivi;
2) quelli che sanno che la natura è spesso ostile e vorrebbero plasmarla per renderla confacente alle esigenze umane, traformandola in un Luna Park...
Ambedue le visioni provocano guai ma la seconda fa veri e propri disastri.
Ultima modifica di galinsog@; 16/08/2021 alle 19:37
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