Soprattutto per i cani randagi, che passando dallo stato domestico a quello rinselvatichito, si comportano come dei lupi, attaccando runner, ma anche (e soprattutto ) chi corre in bici.
Attaccano i raggi delle ruote delle bici, mentre corri...e tendono a morderli rabbiosamente....mai capito il perchè di questo comportamento....
Ma è proprio la bici che può salvare, come nel mio caso:
Andavo in bici, era un pomeriggio d'estate, e percorrevo una strada periferica, con villette tutte attorno:
Mi vedo davanti un bel gruppetto di cani randagi, seduti sul marciapedi; mi fermo, perchè capisco che non è il caso di andare oltre....altrimenti m'avrebbero rincorso e forse sarebbe stato pure peggio.
Il più audace del gruppetto, penso li capobranco, si alza per primo e mi viene incontro abbaiando e ringhiando. A ruota, seguono tutti gli altri, ovvio....fino a quando non me li ritrovo tutti a qualche metro di distanza:
Preso dalla paura, scendo dalla bici, la sollevo, e inizio ad urlare, facendo finta di scagliarli la bici contro a più riprese....ne ebbi per un bel po prima che si decidessero ad allontanarsi.
Ma lo spavento è stato tanto, e al fortuna pure, direi, perchè se dimostravo paura e non reagivo, sarebbe stato peggio....
Cani randagi: Di chi è la colpa del randagismo, principalmente?
Dell'uomo, che abbandona i cani.
Sopravvivono all'abbandono, fanno cucciolate (che nascono randage), e il fenomeno si autoalimenta da se....
Vivendo in uno stato selvatico, restano selvatici e si riappropriano degli istinti primordiali (persi con l'addomesticamento): riconoscono l'uomo, ma non come amico.
Non lo temono, non lo tollerano, ma non ne vivono lontano, perchè dall'uomo ricevono comunque cibo, e lo ritengono una fonte di sopravvivenza. Opportunismo.
Se sono soli, temono l'uomo come la peste.
Se sono in gruppo, meglio non incontrarli sulla strada...
Se vivono in branco, fanno come i lupi
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