Non me ne intendo di animali, ma credo che alcune caratteristiche siano ataviche e, paradossalmente, possiamo capire il comportamento animale proprio basandoci sull'esperienza del comportamento umano.
Un lupo o un orso, da soli, credo difficilmente siano aggressivi se non sono abituati alla presenza dell'uomo.
Pensiamo a noi: quanti di noi sarebbero impauriti se qualcuno, improvvisamente, sbucasse sulla strada e sembrerebbe venirci incontro? Tutti, probabilmente: potremmo pensare sia un malintenzionato, o comunque essere intimoriti perchè non lo conosciamo. E questo anche se siamo una montagna di muscoli. Il timore è atavico.
Probabilmente difficilmente lo affronteremmo, ma cercheremmo o di evitarlo o se pare avvicinarsi fuggiremmo o comunque ci allontaneremmo.
Lo stesso avviene, probabilmente, con orsi o lupi solitari e non abituati alla presenza umana.
Perchè ribadisco quest'ultimo aspetto?
Perchè se un lupo o un orso fa abitudine dell'uomo, ne perde il timore, e inizia a vederlo per quello che sarebbe: una possibile preda visto che non lo attacca in nessuna occasione.
Lo stesso facciamo noi esseri umani: quanti hanno "paura" di gente che non conosce? Tantissimi. Ma se si conoscono queste persone, e ci abituiamo alla loro presenza, possono nascere rapporti di amicizia certamente, ma al tempo stesso ne perdiamo il timore e se un domani volessimo aggredirli non esiteremmo a farlo.
Ecco perchè il lupo di Otranto non mi fa stare così tranquillo. Pare si stia abituando alla presenza umana, e nulla esclude che un domani, pur essendo un esemplare solitario, possa in caso di mutate condizioni (fame?) attaccare. E' pur sempre un animale selvatico, e non un cane che ha ormai in sè, nella caratteristiche intrinseche alla sua specie, questa "abitudine" all'uomo, anche negli esemplari randagi. Gli attacchi dei cani avvengono, ma considerando che ce ne sono migliaia, molto più dei lupi, il maggior numero di attacchi di cani rispetto a quello dei lupi è legato solo a questo.
Percentualmente, sicuramente, i lupi attaccano l'uomo molto più frequentemente che i cani, prendendo come denominatore il numero totale di incontri "lupo-uomo" e il numero totale di incontri "cane-uomo".
Infine gli animali in branco: questi sono pericolosi a prescindere.
Un ragazzino umano, da solo, non attaccherebbe mai un adulto perchè ne è intimorito già solo per la differente stazza fisica.
Ma se il ragazzino si inserisce in un branco, gli attacchi avvengono eccome. L'altro giorno una banda di ragazzini ha pestato un autista di un bus, per dire.
Gli animali in branco fanno lo stesso: in gruppo perdono ogni paura e timore, e se vogliono attaccano forti della coerenza e moltitudine del gruppo.
Probabilmente, anzi, sicuramente, sono stato estremamente riduttivo. Ma credo di aver reso il concetto.
Io sono d'accordo con il limitare la presenza del lupo in ambienti antropizzati. Sia perchè i lupi vivrebbero male essendo l'habitat non adatto a loro (a chi tra noi esseri umani piacerebbe vivere in una giungla, cioè un ambiente che ormai non ci appartiene più come specie? Perchè allora un lupo dovrebbe amare vivere nelle campagne o nelle periferie di città dell'uomo?), sia perchè non conviene nemmeno a noi esseri umani. Ad esempio, dove mi vuole vivere un lupo in Salento?
Si potrebbe optare, senza necessariamente cacciarli, per la proposta di @jack9 ovvero trasportarli dopo averli catturati in altre aree a loro più consone e più selvatiche.
Ma se il loro numero diviene eccessivo, e la presenza di spazi selvatici non è più sufficiente, invaderanno di nuovo le zone antropizzate, e a quel punto sì che la scelta di limitarne il numero di esemplari (che sia per cacciagione o altre trappole, magari li si può rendere sterili con qualche preparato farmacologico?) sarà necessario.
My two cents, naturalmente
Ultima modifica di burian br; 01/07/2020 alle 17:26
se c'erano e prima dello sterminio umano resistevano, significa che all'ecosistema servivano. a cosa ti servono le formiche? le sterminiamo tutte?
non è che un animale serve solo quando fa un piacere all'uomo, ripeto, discorsi pressapochisti e qualunquisti, niente popo' di meno che da bar e pure degli anni '30.
parlami di regolazione del numero, di creare riserve naturali utili non solo al contenimento dell'orso, parlami di cacciagione programmata, no, ovviamente si parla solo di sterminio di una specie già sterminata e reintrodotta, per sterminarla ancora. ok
Si vis pacem, para bellum.
@burian:
Un attacco da parte di quel lupo contro qualcuno è certamente sempre possibilie e ci mancherebbe, pur se da l'impressione (almeno a me) del contrario, ma non penso che possa arrivare ad attaccare qualcuno per fame....poi magari mi sbaglio io, ma non ho mai sentito, finora, di attacchi di lupi contro l'uomo per poi cibarsene.
Sbranare per rabbia si, o per difesa anche, ma per mangiare no.
Tra l'altro ti dico una cosa, ma penso che dovresti saperlo anche tu:
Paradossalmente, sono più frequenti ( e fatali, anche ) gli attacchi da parte di cani ( randagi e non ) verso l'uomo, che non da parte di lupi e orsi, cinghiali o altri animali selvatici.
Questo a causa dello stretto contatto tra cane e uomo, ed è proprio per tale motivo che i cani, il più delle volte, non ci temono affatto,e non ci pensano 2 volte ad aggredirci, sicuramente se provocati.
Però non sempre, purtroppo, è colpa dell'uomo ( o almeno se lo è, lo è inavvertitamente)
Un paio di anni fa, nel Lazio, n rottwailer uccise la padrona nel giardino di casa sua, mentre questa stava portandogli, come facesa sempre, da mangiare.
A quanto pare la donna (così dissero in TV) entrava continuamente in quello che lui considerava il suo " territorio ", e anche se era la proprietaria del cane, e lo faceva abitualmente, probabilmente questa invasione il cane non la tollerava più. e la sbranò, uccidendola.
Un altro caso simile, e altrettanto singolare in Puglia, nel barese, un paio di anni fa:
Il proprietario di un meticcio ( quindi un cane non di razza, ma dal comportamento imprevedibile pure questo ), portava abitualmente la ciotola del cibo in campagna, nella sua villetta dove teneva il cane .
Quel giorno si portò assieme il nipote, di 8 anni, che il cane pure conosceva, ed era la prima volta che lo portava con sè.
Si avvicinarono al cane tutti e 2, nonno e nipote, con la ciotola, che però tenecva in mano il bimbo.
Il cane azzannò il bimbo, sbranandolo a morte sotto gli occhi atterriti del nonno, che non riuscì a fare nulla per fermare la furia del cane.
Non solo: nella collutazione, il meticcio aggredì anche il nonno, ferendolo però non mortalmente
E questi comportamenti terrificanti da parte dei cani, purtroppo nessuno può prevederli
Io osservo che, prima della reintroduzione di orsi e linci e dell'espansione del lupo, ai boschi delle Alpi non mancava niente.
Osservo che sul versante nordalpino, dove i grossi carnivori in un modo o nell'altro non trovano spazio (se ti piace la parola "sterminio" fai pure, non mi imbarazza), l'ecosistema e la sua fertilità non solo non ne risentono, ma sono migliori che da noi.
In India, dove i serpenti velenosi mietono migliaia di vittime all'anno, principalmente tra la popolazione rurale, i contadini liberano apposta nei campi i serpenti, quelli non velenosi ovviamente, per proteggere i raccolti dai roditori, dato che i serpenti sono, notoriamente, dei gran divoratori di questi animali, e che proprio in India sono un flagello....
Serpenti che se da una parte uccidono proprio gli incauti contadini, almeno quelli che lavorano chini e a mani e piedi nudi nei campi, dall'altra risultano pero altrettanto utili a questo scopo.
Sterminare i serpenti salverebbe le vite di tante persone da quelle zone, ma sarebbe un danno enorme all'agricoltura, flagellata dai topi
Questo non aveva nessun effetto negativo. Gli ungulati erano molti meno perchè c'era ancora chi li metteva nella polenta e i boschi erano esattamente come adesso. Forse meglio.
Produrre latte o miele era enormemente meno complicato e costoso e le passeggiate più serene.
Inoltre ti sfido a confutare la seconda parte del mio messaggio da te citato.
Ultima modifica di alnus; 02/07/2020 alle 08:00
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