Allora... l'anno scorso siamo andati in vacanza in Sardegna in una specie di villaggio che nel secolo scorso aveva al centro tutti i servizi, piscina, ristorante, negozi etc., ora tutti questi sono in abbandono ma le casette - molto ben articolate in mezzo al verde - sono in mano a privati e ben tenute, alcuni affittano altri le danno all'agenzia. E' un posto molto isolato, tranquillo e silenzioso, a due passi dal mare, senonché una sera abbiamo sentito una specie di urlo provenire più o meno dal terrazzo, sembrava un bipede umano sul terrazzo. Siamo andati a vedere - armati di martello da geologo... - e abbiamo visto sotto il terrazzo, tre metri più sotto, il quadrupede non umano in rapido allontanamento, poi si è fermato al bordo della macchia a guardarci - un bel bestiolone - poi è andato via. Probabilmente si stava sgrufolando i fichi a terra sotto un albero.
Di fatto, da quel momento abbiamo preso a uscire di casa "armati" di un piccolo remo che c'era in un armadio, e molto guardinghi. Poi una sera nel parcheggio del supermercato abbiamo visto un altro cinghiale, grosso, che si aggirava con noncuranza nella zona delle pattumiere.
Quest'anno torniamo lì, e il moroso sta già parlano di portarsi una di quelle pistole dei bambini che fanno rumore per spaventare eventuali cinghiali, o i petardini o cose del genere... io mi chiedo se non sia meglio, nel caso, aspettare e basta, non starà mica fermo davanti alla porta di casa tutta la sera...
Cioè, se sente un simil-sparo, un cinghiale si spaventa o si incazza? oppure si spaventa e per difendersi si incazza?
Mi sa che il "bestiolone" fosse lì in attesa che gli deste qualcosa di commestibile. E' il comportamento tipico di un cinghiale parzialmente ammansito, probabilmente da turisti che gli lasciano gli scarti di pranzo e cena e dall'abitudine di trovare le pattumiere piene di generi commestibili, il che non vuol dire che non sia più pericoloso, tuttaltro, gli incidenti capitano quasi sempre con animali così... Se ha una via di fuga bella aperta il cinghiale scappa, il problema è se l'unica via di fuga gliela state occupando voi...
Mh... quindi in teoria non dovrebbero esserci problemi: lì attorno è tutto aperto, aiole ben tenute con cespugli, alberi qua e là, le stradette, l'auto subito vicino alla casa, e nessuna recinzione vero la macchia. Ha 350° liberi per allontanarsi, perché dovrebbe sentirsi bloccato?
In attesa di commestibili?.... col c***o che spartico la cena con lui! se ne torni a fare il cinghiale nella sua macchia!!!
Una famigliola di lupi si è insediata nelle pinete a sud di Ravenna,forse introdotta da qualche buontempone per tenere a bada i daini infestanti,anche se ufficialmente è arrivata giu dalle colline seguendo il letto di un fiume.E infatti si trova qualche daino divorato da un po di tempo .Cinghiali sono stati avvistati nella macchia,mentre le vipere ci sono sempre state,anche se rare.Ora,si tratta di un parco naturale,retrostante ad una zona della costa di circa 7 km rimasta intatta,ma è pur sempre un'area limitata di qualche km2,confinante con aree urbane e zone coltivate,reintrodurre i lupi non so fino a che punto sia prudente.Sono animali schivi ,ma insomma....
Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.
"nel fango affonda lo stivale dei maiali..."
Quella dell'introduzione dei lupi è una boiata complottista, quasi altrettanto ridicola di quella delle vipere lanciate dagli elicotteri (in panieri di vimini con mini-paracadute). Le popolazioni di lupi sono ormai in espansione demografica da decenni in tutto il territorio italiano e l'espansione demografica, per un animale erratico, significa dispersione geografica. Evidentemente una coppia riproduttiva ha trovato da mangiare e ha intuito che c'era abbastanza spazio per allevare i cuccioli, se è così andranno a costituire un nucleo stanziale, dal quale si disperderanno altri lupi.
Il pericolo attualmente per l'uomo è assolutamente nullo, intendiamoci, non è che in casi eccezionali il lupo non possa attaccare o perfino predare l'uomo, ma per arrivarci bisogna che ci sia:
1) totale carenza di cibo;
2) impossibilità di dispersione geografica.
Condizioni tipiche di qualche secolo fa (diciamo del periodo 1500-1750, quando abbiamo colonizzato, deforestato e convertito all'agricoltura e all'allevamento buona parte delle vallate alpine e appenniniche) ma impensabili oggi, in cui è in atto un fenomeno esattamente contrario.
I lupi sono invece un problema piuttosto serio per l'allevamento e la pastorizia, ma io ho una visione abbastanza negativa di cosa siano attualmente allevamento e pastorizia nella maggior parte delle realtà italiane (pur con rare e virtuose eccezioni) e preferisco non parlarne per non fomentare polemiche.
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