Per come la mettete giù con le faccine sorridenti/sarcastiche pare che queste regioni vi facciano schifo, e non è che una regione è una cosa astratta e immateriale, son le persone che ci vivono lì.
È facile dire "ma si ad oggi noi siamo i più bravi e virtuosi, ora che abbiam raggiunto questa condizione nel corso dello scorso secolo ci facciamo un bel taglio netto e via, arrivederci e grazie per essere stati con noi".
Residuo fiscale pro capite delle Regioni italiane: tutti i numeri
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Ma in realtà la questione è piuttosto semplice, i numeri sono quelli.
La Provincia di Trento, Molise, Basilicata, Abruzzo, Sardegna, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia ricevono più di quanto versano. Stop. Non mi pare ci sia molto da aggiungere. Se non che il problema è delle amministrazioni locali, votate e composte dai residenti. Dico semplicemente che chi è causa del suo mal pianga se stesso. Mi sembra il classico esempio delle proteste e manifestazioni negli Stati Uniti appena dopo le elezioni di Trump... per la miseria, l'avete votato voi, che cosa protestate?
E questo è il residuo fiscale pro-capite...
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Non si tratta di dire "arrivederci" a nessuno, nessuno è obbligato ad andarsene (continuo a non capire perchè dovrebbe, non è mica una pulizia etnica) e nessuno dovrebbe prendersela.
Vedessi il Piemonte con un residuo fiscale negativo sarei il primo a prendermela con i miei cittadini (oltre che con me stesso) e poi a scegliere rappresentanti migliori, non a puntare il dito contro i "virtuosi", anzi. Non è che è sempre colpa di qualcun altro, eh.
Lou soulei nais per tuchi
Io non ho dato colpe. Il problema è che la fai troppo facile, quando una zona è disagiata c'è la situazione del "cane che si morde la coda" , c'è disagio per una grossa fetta di popolazione che poi culturalmente diventa in un certo modo e che tendenzialmente resta più ignorante, meno istruita, vota da schifo, si adegua al clientelismo perché se voti X tuo figlio entra qui nel posto pubblico sennò ciao, gli amministratori fanno schifo, e più aumenta il disagio peggio va nel tempo.
La situazione è al punto tale che il treno per mettersi al passo è stato credo perso da tanti anni e può solo andare peggio se resta tutto com'è, la via più facile dal vostro punto di vista è liberarsi del peso morto e ciao, io invece credo che ci dovrebbe essere uno stato forte che adotti misure anche drastiche per cercare di offrire soluzioni al problema del sud, che da solo in piedi non si rimette di certo e che se lo abbandoni a se stesso diventa il prolungamento del nord Africa in qualche decennio, poi magari i barconi li fermiamo sul po.
Dire "chi è causa del suo male, cambiate il modo di votare ecc" è una cosa molto superficiale, utopistica, detta da chi si mette su un piedistallo a dare lezioni agli altri senza entrare davvero nel merito delle situazioni e provare ad analizzarle.
Tu invece guardi solo all'oggi, non analizzi come sono andate le cose nel tempo nella gestione da parte dello stato centrale che è quello che ha indirizzato investimenti ecc., punti il dito, dai la bacchettata e fine. Insomma ad analizzare le cose a fondo non si può andare, va bene così restiamo superficiali e diamo soluzioni facili, zac zac.
Ciao
Ma ci mancherebbe, analizziamo pure tutto...
Guardiamo il residuo fiscale degli ultimi 10-20-50 anni anche, non c'è problema (ammesso che si possano reperire i dati... probabilmente spulciando dall'Istat).
Tu credi che il residuo fiscale del Sud nel, che so, 1980, fosse tanto diverso da quello di oggi?
Lou soulei nais per tuchi
Il progressivo andamento a schifio del sud non è una cosa che è successa dall'oggi al domani, io partirei da chi ha conquistato chi e da chi ha cominciato ad impostare certe politiche che poi nel corso degli anni hanno portato a privilegiare sempre più gli investimenti in certe zone piuttosto che altre. Credo che l'inizio dell'effetto a valanga che ha portato progressivamente il sud a diventare quello che è diventato e il nord a diventare quello che è sia fine 800/inizio del 900. Negli anni 80 c'era già da un bel po' l'esodo dal sud verso il nord, indice che già non andava per nulla bene, magari in quel periodo si poteva ancora porre rimedio, oggi è tremendamente più dura.
In Germania l'est era un disastro e l'ovest ricco, di certo quelli dell'est non si sono aiutati da soli diventando illuminati votanti, senza un ovest forte che impostasse politiche serie e mandasse soldi (per poi, oggi, averne un ritorno più che positivo) non credo oggi la situazione sarebbe quella che è.
Prima di "eh la cassa del mezzogiorno, soldi a pioggia ecc" , questo è esattamente in contrasto con il mio "politiche serie (+investimenti)". La questione meridionale c'è da ben prima degli anni 80 che dici, ti credo che comunque il sud era già in negativo.
Investimenti arrivati che sono stati gestiti con il fondoschiena, perché si è sempre preferito elargire posti da dipendente pubblico per passare carte anziché utilizzarli per lo sviluppo del territorio. Queste sono semplicemente le conseguenze di anni e anni di gestione fatta così. Ma come sempre è mooolto più comodo dare la colpa a qualcun altro, altrimenti si corre il rischio di doversi addirittura darsi da fare e rimboccarsi le maniche. Molto meglio chiedere ancora altri soldi e aspettare che qualcun altro aiuti e ci pensi.
Lou soulei nais per tuchi
È un classico in linea generale di certe Regioni (e loro politici associati) commiserarsi e aspettare sempre che arrivi l'aiuto di "qualcuno".
Come ha ben detto Lou_Vall, in certe zone si è diffusa la prassi di dar posti pubblici, non a caso basta vedere quanti meridionali sono tipo nei carabinieri o come prefetti (qua in Veneto e anche in Provincia di Bolzano ci sono delle assurditá vergognose) e questi sono dati di fatto, non c'è alcuna vena discriminatoria in quanto ho detto, ma alcuni di questi personaggi oltre a non essere del posto non conoscono neanche il territorio in cui operano, cosa vergognosa e indecorosa.
Riguardo al percorso di autonomia, mercoledì dall'incontro che c'è stato ci son le solite resistenze di una certa parte del Governo, ma le 3 Regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) per fortuna restano cocciute e inflessibili e hanno dichiarato che non accetteranno accordi al ribasso.
L'autonomia deve essere vera e molto spinta.
E non ci deve essere la possibilitá di emendare i testi.
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