
Originariamente Scritto da
Civetta
Da cittadino italiano nato e cresciuto in veneto da genitori veneti con origine venete dal big bang etc etc...
non mi riconosco in nulla di quanto scritto da Andreas94. Quoto più volte le obiezioni portate da nosync e quella addietro di qualche pagina fa di angelo81.
Solo un appunto @
Andreas94, poi fai come vuoi (i moderatori "italiani" di
MNW non penso ti toglieranno la parola

): come ti ha fatto notare fabio68 nell'altro thread, se puoi gentilmente evitare di usare continuamente il pronome "noi" come depositario di una voce unitaria all'interno della regione Veneto. Al referendum ha votato il 57% degli aventi diritto, va ricordato, una percentuale elevatissima non lo nego, referendum che ha visto appunto il 98% dei votanti esprimersi a favore (a margine una chiamate alle urne che è costate alle casse regionali 14 milioni di euro, quando si poteva, parere personale, fare senza e muoversi come sta facendo la regione ER).
Penso anch'io che la stragrande maggioranza dei residenti in veneto (quelli che hanno votato, appunto, residenti in veneto) abbia espresso una preferenza per ragioni fiscali, un aspetto che per certi versi condivido anch'io. Che poi questo si traduca in un effettivo miglioramento delle condizioni di vita dei residenti in veneto, è tutto da dimostrare, considerando (parere mio) la bassa qualità della classe dirigente che ha governato negli ultimi 25 anni la giunta regionale. Per fare un esempio paradigmatico, la rotatoria con il leone di san marco più grande del mondo che verrà realizzata a Trissino (VI) (pensa che lavoro nel paese a fianco e nemmeno lo sapevo) giacerà al di sopra del più grande inquinamento della falda da parte di sostanze perfluoroalchiliche (i cosiddetti PFAS e derivati) del mondo, con ricadute ambientali e di salute enormi che stanno emergendo a poco a poco. Tutto made in veneto, con grosse responsabilità di imprenditori della vallata, che purtroppo pagheremo e pagheranno soprattutto le generazioni a venire. Non sarà l'autonomia a bonificare un'area che occupa quasi la metà della superficie regionale.
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