Oddio che noia nel 2018 dover leggere un italiano che scrive "crucchi", non sei neanche Veneto, avresti pressioni ai confini maggiori per usare giustificatamente il termine orribile.
Sono tutti anti italiani, brutti e cattivi . E allora? Ti nuoce personalmente? Ce l'hanno in particolare con gli abruzzesi che misero al mondo un D'Annunzio che sorvolo Vienna con un biplano lasciando volantini inneggianti alla guerra come allegra provocazione.
Come il tuo conterraneo Ennio dice, Apartheid c'è già stata ed al momento la puoi vedere in atto al meglio delle sue forme con gli arabi palestinesi sobissati dagli israeliani ebrei. Qui volendo fottere il sistema di difesa della minoranza etnica tirolese, iscrivo i miei figli alle scuole di lingua opposta alla mia, et voilà, c'ho la generazione più open mind del continente ,che mi cresce già bilingue, poi diventa trilingue, e guarda con distacco e sorridendo queste inutili problematiche tutte orgogliose di un concetto, sinceramente, superato e sconfitto.
Nuova generazione, la mia, che ti posso confermare non vive affatto una apartheid, anzi. Ripeto che qui s'è vinta una scommessa pure e nelle città maggiori, Bz - Bressanone e Merano ci sono gruppi di persone mistilingui da parecchi anni ormai.
Chi vuol restare alle trincee ed all'elmo di Scipio indossato, prego!
Situazione diversa. Fine delle argomentazioni. Wiki è più esaustiva e paziente.
"Lo stesso trattamento".... Ripetiamo che Roma non ci lascia un bonifico mensile di x milioni. L'ha fatto perché andava fatto dopo il fascismo e la guerra, ora dal resto della penisola di denaro per le pubbliche casse ne vien pochino!
Sulla questione autonomia altoatesina ci sarebbe soltanto una cosa da ribadire: la repubblica italiana ha una costituzione tale da permettere la tutela delle minoranze. Ciò che un potente ma anche prevaricatore stato centrale come la Francia mai ha avuto.
Che bella sarebbe l'autonomia per tutti!
Per varie ragioni:
1) La VdA ha fatto parte del Ducato di Savoia circa dall'anno 1000 in poi, e i suoi destini sono sempre stati legati a quelli piemontesi
2) Non c'è mai stata una grande frattura linguistica; chi parlava piemontese è sempre stato visto come una persona sostanzialmente del posto, a differenza di chi parlava solo italiano che invece (inizialmente, ma in parte ancora oggi) era visto come un foresto. Dalla stretta del Montjovet in giù il piemontese stesso è sempre stato comunemente parlato
3) Parlando una lingua d'oc e non d'oïl, i valdostani non hanno mai sentito particolare vicinanza alla Francia, come non hanno mai sentito particolare vicinanza all'Italia. Anche se il francese è da sempre lingua ufficiale in VdA, a Chamonix le persone hanno sempre parlato una lingua sostanzialmente diversa da quella parlata a Courmayeur
In buona sostanza, la situazione ha molto poco in comune con quella sudtirolese.
Heinrich io utilizzo il termine crucchi come loro utilizzano il termine welsch per descrivere noi, che c'è, loro possono ed io no? Comunque a parte queste quisquilie di poca importanza, vorrei farti notare una stessa frase che tu hai scritto: " la repubblica italiana ha una costituzione tale da permettere la tutela delle minoranze. Ciò che un potente ma anche prevaricatore stato centrale come la Francia mai ha avuto". Ed è proprio questo il punto in cui io mi soffermo, se stai in alto-adige, fuori dal influsso bolzanino, non c'è NULLA e ripeto NULLA che ricorda l'italia, e, udite udite, questo è grazie alla grandissima e splendida legge italiana, che non solo tutela l'autonomia, ma la coccola (sia chiaro che io sono tutto tranne che un fan della politica italiana, ma per quanto riguarda le autonomie noi siamo un passo avanti) e questi austro-alpini di serie b, pretendono il braccio oltre alla mano, apartheid è una parola che nel 2018 dovrebbe sparire, ed invece lo scempio continua, sotto gli occhi di tutti, in EUROPA. Per quanto riguarda la scommessa vinta soprattutto in città come bolzano, bressanone e Merano, vorrei fare delle precisazioni: per quanto riguarda bolzano sono abbastanza d'accordo con te, lì c'è armonia, ma le percentuali parlano chiaro, gli italiani sono la netta maggioranza, già se vai nel centro storico ti guardano in modo diverso. A merano il discorso è un altro, c'è un totale equilibrio percentuale tra italiani e tedeschi, io personalmente soggiorno a merano in inverno, e mi hanno trattato sempre bene (dipende anche da come ti poni), ma in generale a merano si respira un'aria teutonica davvero esagerata (al centro storico manco un'anima che abita lì è italiana). Tra parentesi, appena tre giorni fa sono stato alla forst di lagundo (ritornavo dall'oktoberfest) e con assoluto piacere, ho notato, che per la PRIMA volta, c'erano dei camerieri italiani. Per quanto riguarda bressanone, posso dire che sono i più tolleranti di tutta la val pusteria, senza andare oltre nel merito.
Autonomia, patria ,nazione ecc ecc.
Ammiro chi ha un forte attaccamento alle proprie radici storiche, antropologiche,territoriali, con l'unica raccomandazione di guardare anche al mondo esterno senza limitarsi al proprio campanile di provincia.
Sarà perché io, nato e vissuto in una regione (Liguria) estranea alle mie origini familiari abruzzesi, mi sono poi ritrasferito in Abruzzo, dove vivo tutt'ora, con il risultato che le mie radici sono un po' vaghe (né liguri ma nemmeno abruzzesi).
Tuttavia avere una visione "stereoscopica" di due realtà diverse dove si è vissuti, ci salva da limitazioni campanilistiche e si possono formulare giudizi più oggettivi di entrambe le realtà.
Sono nato in Lombardia da mamma senese (nonna materna siciliana e nonno materno parmigiano) e padre salernitano (no, in questo caso anche i nonni erano salernitani), ho vissuto da 1 a 15 anni a Genova e a seguire in Toscana, dove ho sposato una pisana.
Oggi mi divido tra la Toscana e il Levante Ligure, di dove è originaria mia suocera.
Con queste premesse non è difficile dedurre cosa penso delle cosiddette "questioni regionali" (a parte l'Alto Adige/Sudtirol che è chiaramente un caso a parte e sul quale non entro nel merito perchè a mio avviso è una questione con molti aspetti e molti non li conosco bene).
Giovanni
Avatar: la grande nevicata a Peio il 20 gennaio 2009
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