Una lingua lo è il friulano (di ceppo ladino, non proprio il veneto cmq).
Dai linguisti come status di lingua è riconosciuto: il friulano, il sardo, il cimbro (anche se non di ceppo latino), il napoletano dai linguisti non è riconosciuto tale
Per Roma ormai, il dialetto romanesco è meno marcato di un tempo, quello che parlano i giovani di oggi è un italiano romanizzato
@Stefano De C. , il veneto é una lingua, ed é oltretutto riconosciuta ufficialmente.
Intanto i soloni del "é tutta una questione di soldi" sembrano spariti
Io ve l'ho sempre detto in questa discussione che la questione identitaria, linguistica, storica e culturale sta davanti alla questione fiscale, pur essendo anche quest'ultima indubbiamente importante.
Oggi ne avete avuto la dimostrazione nei fatti e nella realtà
Questa cosa dei dialetti e delle lingue regionali io non l'ho mai capita del tutto:
in base a quali parametri si può considerare un idioma locale una lingua oppure un dialetto?
L'avevo già messo diverse pagine fa, comunque vi rimetto qua il link del sito ufficiale ed istituzionale della Regione del Veneto sulla lingua veneta, é fatto molto bene, guardatelo e vi chiarirà molti vostri dubbi
Lingua Veneta – Consiglio Regionale del Veneto
Andreas, ragionare con te riesce molto difficile al 99% degli utenti di questo topic, siano essi veneti o "altro". Non è che siamo spariti, è che uno non ha il minimo stimolo a parlare con te. Se ti va, fatto un paio di domande al riguardo, altrimenti vai sereno, ognuno vive la propria vita come meglio crede.
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Io certe volte penso che il Veneto (inteso come dialetto o lingua, fate voi) sia storicamente un "toscano. del nord" nel senso che il "dialetto" o per meglio dire il vernacolo toscano è intellegibile in tutta l'Italia da nord a sud per chiunque conosca l'italiano e succede la stessa cosa anche per il veneto che risulta molto più comprensibile ad un italiano anche del profondo sud, in virtù della sua maggiore adesione all'italiano.(ed oggi l'italiano lo capiscono come prima o seconda lingua dalle Alpi a Lampedusa).
Quello che voglio dire è che i dialetti tipicamente galloitalici (piemontese-lombardo-emiliano e ancora peggio il friulano) sono ostici per chi è nato sotto la linea gotica ed alla stessa maniera i dialetti di tipo "siciliano" (siciliano, bassa Calabria e Salento) risultano incomprensibili al di fuori di tali aree geografiche ( per chi non li ha mai praticati).
Ugualmente incomprensibili sono i cosiddetti dialetti dell'alto Mezzogiorno (campano, pugliese ecc) per chi non è di quelle zone.
I dialetti del centro Italia invece sono abbastanza intellegibili a tutti da nord a sud.(perché meno distanti dal toscano e quindi dall'italiano che deriva da esso)
Tirando le conclusioni a quanto detto sopra, usando la chiave di lettura della lingua italiana odierna, derivata dal toscano, si dimostra che l'intellegibilita dei vari dialetti italiani è direttamente proporzionale alla vicinanza di tali dialetti al toscano.
In questo senso il Veneto è meno gallo italico rispetto ai dialetti del nord.
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