Mai sia far passare messaggi eugenetici! Ci tengo a dirlo! Anzi, io se dovessi lasciare circolare il virus metterei in quarantena solo gli anziani con patologie pregresse, nella speranza che tra i sani o chi ha ipertensione/problemi cardiaci il sistema sanitario riesca a fare la sua. Sempre sulla base dei dati non Hubei, che hanno visto solo 100 morti su 13000 contagiati, di cui tutti passati da terapia intensiva, in cui la mortalità è del 49% (indi per cui ipotizzo che fuori dal'Hubei i casi che hanno necessitato di terapia intensiva sono stati poco più di 200?).
Sì, se necessario, ristabilirei la legge marziale. Se la divisione dei poteri italiana si traducesse in incomprensioni e rischi per i cittadini, meglio accentrare il potere e le decisioni.
L'infezione ha le potenzialità, se lasciata libera di circolare, di mietere tante vittime quanto la Spagnola, con un tasso di mortalità del 4% se non superiore. Significherebbe su 10000 persone infette, ne morirebbero 400, e su grandi numeri andrebbe ancora peggio...considerando la popolazione italiana con quasi 14 milioni oltre i 65 anni, significherebbe perdere il 2% almeno degli anziani, nonchè molte persone malate croniche o con tumori o diabete/ipertensione nelle fasce intermedie (tra i 25 e i 60 anni).
attenzione che però in quel caso la mortalità ebbe un andamento per classi di età del tutto inedito
certamente c'entrano le condizioni del periodo storico ma probabilmente non solo
Si stima che un terzo della popolazione mondiale fu colpito dall’infezione durante la pandemia del 1918–1919. La malattia fu eccezionalmente severa, con una letalità maggiore del 2,5% e circa 50 milioni di decessi, alcuni ipotizzano fino a 100 milioni.
Negli anni trenta furono isolati virus influenzali dai maiali e dagli uomini che, attraverso studi sieroepidemiologici furono messi in relazione con il virus della pandemia del 1918. Si è visto che i discendenti di questo virus circolano ancora oggi nei maiali. Forse hanno continuato a circolare anche tra gli esseri umani, causando epidemie stagionali fino agli anni ’50, quando si fece strada il nuovo ceppo pandemico A/H2N2 che diede luogo all’Asiatica del 1957. I virus imparentati a quello del 1918 non diedero più segnali di sé fino al 1977, quando il virus del sottotipo H1N1 riemerse negli Stati Uniti causando un’epidemia importante nell’uomo.. Da allora virus simili all’ A/H1N1 continuarono a circolare in modo endemico o epidemico negli uomini e nei maiali, ma senza avere la stessa patogenicità del virus del 1918.
Dal 1995, a partire da materiale autoptico conservato, furono isolati e sequenziati frammenti di RNA virale del virus della pandemia del 1918, fino ad arrivare a descrivere la completa sequenza genomica di un virus e quella parziale di altri 4. Il virus del 1918 è probabilmente l’antenato dei 4 ceppi umani e suini A/H1N1 e A/H3N2, e del virus A/H2N2 estinto.
Questi dati suggeriscono che il virus del 1918 era interamente nuovo per l’umanità e quindi, non era frutto di un processo di riassortimento a partire da ceppi già circolanti, come successe poi nel 1957 e nel 1968. Era un virus simile a quelli dell’influenza aviaria, originatosi da un ospite rimasto sconosciuto.
La curva della mortalità per età dell’influenza, che conosciamo per un arco di tempo di circa 150 anni. ha sempre avuto una forma ad U, con mortalità più elevata tra i molto giovani e gli anziani. Invece la curva della mortalità del 1918 è stata a W incompleta, simile cioè alla forma ad U, ma con in più un picco di mortalità nelle età centrali tra gli adulti tra 25 e 44 anni.
I tassi di mortalità per influenza e polmonite tra 15 e 44 anni, ad esempio furono più di 20 volte maggiori di quelli degli anni precedenti e quasi metà delle morti furono tra i giovani adulti di 20–40 anni, un fenomeno unico nella storia conosciuta. Il 99% dei decessi furono a carico delle persone con meno di 65 anni, cosa che non si è più ripetuta, né nel 1957 e neppure nel 1968. I fattori demografici non sono in grado di spiegare questo andamento.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Ah, non ero davvero conscio di questi fatti Alessandro
In questo senso il Covid-19 in confronto è una banale influenza per davvero.
Il mio riferimento era comunque alla percentuale di mortalità, che sembra simile in condizioni di libera circolazione senza porre ostacoli al contagio.
Inoltre, per quanto tragica, la cura per la spagnola fu il tempo. Oggi sappiamo che i virus influenzali mutano di continuo, e comprendendo all'epoca che era un Orthomyxovirus avrebbero già capito che entro l'anno dopo il virus sarebbe mutato e forse sarebbe stato meno letale.
Oggi quella speranza per il Covid-19 non c'è, perchè non pare avere un particolare tasso mutagenico. C'è la possibilità che si ripresenti nei prossimi inverni, se anche dovesse scomparire in estate, continuando a mietere vittime.
C'è chi parla del fatto che sia un virus nuovo e per questo così letale, perchè non si è adattato all'uomo. Potrebbe essere, ma non sappiamo se si adatterà e quanto tempo ci impiegherà.
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