Un mio amico convinto no-vax è arrivato al punto della risoluzione consensuale del contratto nello studio in cui lavora perchè lo pressavano sul vaccino, non tanto per la salute interna, ma per il fatto che essendo degli intermediari spesso viaggiano in Germania e non sempre lo si sa prima di modo da programmare un tampone (che poi voglio vedere se al decimo tampone fai ancora il no-vax, ma tant'è).
Come dicevo, io la riga nell'affrontare certi discorsi l'ho già tracciata, ho solo commentato "Contento tu"
Poi come lo fai rispettare l'obbligo? Con una multa di 100 euro una tantum per chi non si è vaccinato? Sulle categorie professionali c'è la responsabilità dei datori di lavoro e praticamente c'è la totalità delle organizzazioni datoriali che sono favorevoli (da Confindustria a Confesercenti), ci sono perplessità dei sindacati, ma di facciata, perché hanno il timore che, spingendo anche loro verso l'obbligo, si facciano meno tessere di lavoratori no-vax , infine ci sono gli strumenti di sorveglianza sanitaria e quelli normativi sulla sicurezza, a partire dal D.Lgs 81/2008 che possono rendere prescrittive le vaccinazioni. L'obbligo generalizzato prevede un sistema di controlli e sanzioni, il primo lo devi costruire e non è banale come sembra (non è che puoi rendere accessibili le anagrafi sanitarie alle caserme dei carabinieri), il secondo deve essere contemperato e credo che più che una modesta sanzione pecuniaria, una tantum (magari una volta all'anno se si arriverà a un sistema basato su richiami annuali), sia difficile andare, praticamente una tassa volontaria per chi sceglie di non vaccinarsi.
Se poi l'obbligo di legge serve per poter introdurre quello per le categorie, senza che ci siano continui ricorsi ai tar, allora va bene, però è meglio che sia universale.
Ultima modifica di galinsog@; 25/08/2021 alle 07:57
Sapete se c'è un link dove trovare la variazione mensile delle percentuali del numero dei decessi in rapporto ai contagiati? Ad es. Luglio 2020 5%, Dicembre 2020 3%, Agosto 2021 2%, ecc. (ovviamente sono numeri inventati per fare da esempio)
Ultima modifica di ermeteo; 25/08/2021 alle 08:09
Le mie 2 nipotine sono favolose !!!
esattamente, l'unica soluzione possibile è fare così.
Che poi, gli è andata anche bene perché ancora non vige un obbligo tout court nei luoghi di lavoro generici e quindi ha adottato la tecnica della risoluzione "consensuale" (ma anche qui, gentili i datori di lavoro ad applicarla, non è scontato), altrimenti col cavolo che poteva fare come voleva "consensualmente"
Li hanno perché si girano i pollici da quando i vaccini sono entrati in produzione, quindi praticamente da ottobre 2020, tanto "Noi facciamo il Covid0 e qui non arriverà mai..." La Nuova Zelanda ha tanti abitanti come il Veneto e un reddito pro-capite simile a quello tedesco, quindi non hanno nemmeno la scusa dei costi elevati...
Comunque non è ancora detto, magari i neozelandesi si salvano per il rotto della cuffia (praticamente il contagio è tutto circoscritto nell'area metropolitana di Auckland e i pochissimi casi rintracciati altrove hanno tutti link epidemiologici con il cluster principale) ma gli australiani, se non accelereranno con le vaccinazioni, rischiano di farsi molti mesi di lockdown e soprattutto di veder compromessi in modo pesante e per molti anni, il loro stile e tenore di vita...
Ultima modifica di galinsog@; 25/08/2021 alle 08:12
La mia umile stazione meteo
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IREGGI57
Aggiungo che la Nuova Zelanda ha stipulato il primo contratto con Pfizer il 7 marzo 2021, mentre nel loro bilancio lo stanziamento per la campagna vaccinale è stato fatto a dicembre 2020. La UE, accusata giustamente di essersi mossa in ritardo, ha stipulato i contratti in ottobre.
La Sicilia in zona gialla da lunedi
guarda guarda hanno giusto aspettato la fine del periodo di vacanze agostane.
Come farei io (in realtà lo scrissi mesi fa):
Aumento delle aliquote contributive per chi non si vaccina a carico sia di datore che dei lavoratori, con destinazione alle regioni con lo stesso criterio dell'Irap, presentazione del certificato vaccinale all'atto della richiesta ISE, ISEE, ISEU ecc., e delle esenzioni del ticket, oltre che del futuro assegno unico (che richiederà sempre ISEE e coinvolge tutte le famiglie con figli). Idem per la richiesta di Naspi Iscro ecc. e ovviamente del reddito di cittadinanza. (Al massimo anche un contributo di solidarietà sulle pensioni oltre un certo limite).
Il tutto con giustificazione: coprire i costi sanitari.
Si rovescerebbero i ruoli: non è lo stato a verificare ma io a certificare per ottenere un beneficio.
Si seguirà la strada che ho scritto?
IMPOSSIBILE.
Non ho idea di come verrà effettivamente applicato.
Il paradosso del green pass al ristorante: se lo hai, non mangi all'aperto
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Segnalibri