In UK procede l'immunizzazione per infezione della popolazione scolastica (niente mascherine e quarantene)
In Inghilterra oltre 100000 bambini/ragazzi assenti per covid o sospetto (positivi o sospetti per sintomi; non c'è più la quarantena come contatti dei compagni di classe dei positivi). 8% di assenti da scuola.
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https://twitter.com/chrischirp/statu...28794372378624
Covid ‘high alert’ warning as more than 100,000 pupils in England miss school | Schools | The Guardian
Scozia: 40000 casi 0-14 anni in un mese, raddoppiando il numero complessivo da inizio pandemia
5% della fascia 0-14 (circa 1% a settimana)
Distribuzione di età dei casi di ieri (Inghilterra): 51% 0-19 anni
n=24,470
0-9: 13.14% (3216)
10-19: 38.64% (9454)
20-29: 7.10% (1737)
30-39: 10.63% (2601)
40-49: 13.22% (3235)
50-59: 8.84% (2162)
60-69: 4.56% (1116)
70-79: 2.55% (623)
80-89: 1.08% (264)
90+: 0.25% (62)
Solo per ricordare che ogni tanto vanno riguardate le situazioni altrui, e non ripetere all'infinito da mesi le mitiche frasi "eh ma in UK son messi meglio perché lì questo e quello..."
Stanno per raggiungerci nell'incidenza dei decessi, ci avrebbero già scavalcato da tempo se contassero i decessi oltre i 28gg dal ricovero, e sono più indietro di noi nella vaccinazione.
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Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
Il rapporto medico-paziente è ciò che distingue la professione del medico (ma anche degli infermieri) dalle altre. Non è solo un semplice rapporto professionale, ma un rapporto dove uno dei due si confida e si affida totalmente all'altro nel momento di massima fragilità e debolezza, quello della malattia.
Forse sarà una visione un po' troppo romantica, ma io vedo questo rapporto come uno dei più importanti che si possano creare, e l'intimità e profondità di un tale rapporto richiede regole etiche fondamentali, e tra queste che il medico non possa nuocere al paziente, venendo meno a quella fondamentale fiducia che il paziente ripone in chi lo cura e tratta.
Una maestra d'asilo non è in contatto con persone fragilissime, inoltre anche lo stesso contesto epidemiologico è completamente diverso, visto che i pazienti sono malati che potrebbero, in conseguenza dei loro mali, essere ancor più vulnerabili al virus.
PS: Ribadisco che secondo me NON esiste un livello anticorpale minimo che possa essere usato come soglia definitiva e sicura per scegliere la strategia vaccinale.
Non siamo macchine standardizzate, ognuno sviluppa una propria risposta, quel che un basso titolo anticorpale può fare in me contro il Covid potrebbe essere migliore di ciò che un più alto titolo anticorpale potrebbe fare in te.
Il vero criterio non è un mero cut-off anticorpale, ma deve derivare dall'osservazione epidemiologica della popolazione, soprattutto si deve valutare come cali la protezione dall'ospedalizzazione nel tempo e per fasce d'età. Solo questo offrirà una misura statisticamente valida per una dose aggiuntiva generalizzata; poi certamente questo correlerà col livello anticorpale generale della popolazione, ma come sempre sul singolo può voler dire molto poco.
Ciò che è una tendenza valutabile e prevedibile su grandi numeri diviene imprevedibile e invalutabile sui singoli.
Ecco però, stanno per raggiungere l'Italia nell'incidenza dei decessi...
Parliamo di un paese dove non ci sono più restrizioni (almeno sulla carta), nemmeno quelle più soft, e che registra oltre 30k casi al giorno. Se "stanno per raggiungere" l'Italia come incidenza dei decessi direi che questo mostra più la problematicità italiana che quella britannica.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Premesso che condivido le osservazioni.
Il punto è che a quel punto devono farmi rientrare almeno gli insegnanti di sostegno sulla base di questo ragionamento.
Sulla questione terza dose il secondo punto è proprio quello: non abbiamo certezze.
La mia è un posizione precauzionale: farlo agli over 50 con un margine di 5 anni all'indietro.
IMVHO
I pediatri: “In 21 giorni oltre 6mila bimbi con meno di 5 anni positivi al Covid, il vaccino serve”Rocco Russo, coordinatore vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria (Sip), a Fanpage.it su vaccino anti Covid ai bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni: “Raccomandiamo la vaccinazione anche per beneficiare della frequenza dell’attuale anno scolastico in sicurezza. Dal 25 agosto al 15 settembre sono stati segnalati più di 2845 casi nei bambini di età inferiore ai 3 anni, più di 3256 casi nei bambini di età 3-5 anni. L’obbligo? Scelta politica. Nel caso in cui si dovesse arrivare ad una situazione estrema come quella di rendere obbligatorio un vaccino per tutelare la salute pubblica, non possiamo fare altro che prenderne atto”.
Intervista a Dott. Rocco RussoCoordinatore vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria"
In soli 21 giorni sono stati segnalati più di 2845 casi Covid nei bambini di età inferiore ai 3 anni, più di 3256 casi nei bambini di età 3-5 anni e più di 6995 casi nei bambini di età 6-10 anni, con un numero di 16 decessi rimasto stabile. I bambini vanno vaccinati". A parlare a Fanpage.it è il dottor Rocco Russo, coordinatore vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria (Sip), che ha fatto il punto della situazione sui vaccini anti Covid per i pazienti in età pediatrica nei giorni in cui Pfizer ha annunciato che il suo siero per i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni è "sicuro ed efficace" e che a breve potrebbe arrivare l'approvazione all'uso da parte di Fda e di Ema.
Dott. Russo, la Sip già nei mesi scorsi aveva raccomandato la vaccinazione per i pazienti in età pediatrica. Ora che Pfizer ha annunciato che i risultati delle sperimentazioni hanno dimostrato che il siero è sicuro ed efficace anche per la fascia d'età 5-11 quale è la vostra posizione?
"Anche se il Covid-19 sui grandi numeri non crea particolari problemi in queste fasce di età, quest’ultime possono fungere da serbatoio per la diffusione dello stesso virus nell’intera popolazione; non a caso, seppur l'obiettivo primario della vaccinazione è quello di non sviluppare la malattia, l’opportunità di implementare un’offerta vaccinale universale aiuterà notevolmente a ridurre non solo la circolazione dello stesso virus, ma soprattutto la riduzione del rischio di generare varianti potenzialmente più contagiose o capaci di ridurre l'efficacia degli stessi vaccini in uso. Inoltre la tempestività del raggiungimento delle alte coperture vaccinali nelle fasce pediatriche ed adolescenziali permetterà anche di beneficiare della frequenza dell’attuale anno scolastico in sicurezza, oltre ad evitare di correre il rischio delle gravi ripercussioni psicologiche correlate ai periodi di forzato isolamento domiciliare a cui potrebbero essere sottoposti gli stessi bambini nella fase di lockdown"."Tra gli aspetti preoccupanti ci sono prima di tutto quelli legati ai modelli organizzativi territoriali, finalizzati a mettere in atto, in tempi brevi, una specifica campagna vaccinale che risulterebbe essere un po’ più complessa di quella degli adulti: bisognerà comprendere dove e chi dovrebbe vaccinare questi piccoli bambini, ma soprattutto come raggiungere in tempi brevi alti livelli di coperture vaccinali, finalizzati a ridurre ulteriormente la circolazione dello stesso virus pandemico".Guido Rasi ha parlato di una fascia d'età dai 3 agli 11 anni più vulnerabile a causa della variante Delta.
Ha dati aggiornati che può darci sui pazienti in età pediatrica che hanno sviluppato forme gravi della malattia o con esito fatale?
Come si evince dall’ultimo bollettino di sorveglianza Covid-19, prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità il 15 settembre 2021, rispetto al precedente bollettino del 25 agosto 2021, emerge che in soli 21 giorni sono stati segnalati più di 2845 casi nei bambini di età inferiore ai 3 anni, più di 3256 casi nei bambini di età 3-5 anni e più di 6995 casi nei bambini di età 6-10 anni, con un numero di 16 decessi rimasto stabile (6 casi in bambini di età inferiore ai 3 anni; 4 casi in bambini di età anni 3-5 anni; 6 casi in bambini di età 6-10 anni). Quindi come può vedere il virus pandemico fa in ogni caso anche la sua parte (per fortuna in misura minore rispetto all’adulto) in tali fasce di età".
I bambini fanno già vaccini obbligatori per poter accedere a scuola. Crede che si possa arrivare ad un obbligo anche per quanto riguarda il vaccino anti Covid?
"Questa è una scelta “politica” che necessita di una specifica legge dello Stato, come appunto quella dell’obbligo vaccinale per l’accesso a scuola, ma nel caso in cui si dovesse arrivare ad una situazione estrema come quella di rendere obbligatorio un vaccino per tutelare la salute pubblica, non possiamo fare altro che prenderne atto e lavorare tutti insieme per il bene comune".Pfizer sta facendo sperimentazioni anche sui bambini dai 6 mesi di vita.
Quante probabilità ci sono che il vaccino possa arrivare nelle prossime settimane anche per questi soggetti?
"Quasi sicuramente i dati dei trial conclusivi verranno sottomessi dalle Aziende farmaceutiche alle Autorità regolatorie con diverse tempistiche ed in rapporto alle specifiche fasce di età, per cui l’approvazione dell’immissione in commercio del vaccino Covid-19 per la fascia di età dai 6 mesi di vita, quasi sicuramente arriverà per ultima. Per il momento auspichiamoci di ricevere a breve l’autorizzazione del vaccino per la fascia di età 5-11 anni, ma soprattutto auspichiamoci di raggiungere in tempi brevi, con due dosi, alti livelli di copertura vaccinale anche in questi bambini più piccoli".
Ultima modifica di Gianni78ba; 22/09/2021 alle 18:32
Qui qualche dato anche se non aggiornatissimo (13 settembre), quindi non include il recentissimo forte aumento.
Percentuale di ospedalizzati sempre intorno allo 0.5%.
https://twitter.com/jneill/status/1437548655909687299
Forse più interessante questo lavoro, anche se si riferisce alle precedenti ondate (ceppo originario e Alpha) per i <19.
- 80% dei ricoverati positivi sono stati ricoverati per problematiche legate al covid (20% per altro motivi, positivi al test ma asintomatici, esclusi dall'analisi).
- tra questi:
- 58% senza patologie pregresse
- 16% ammessi a TI
- 5% con multisystem inflammatory syndrome in childern (MISC)
https://twitter.com/chrischirp/statu...98800354029569
link allo studio completo nel tweet
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