Comunque, piccola riflessione, credo che il problema della "bontà" delle strategie di gestione pandemica sia semplicemente quello di volerle guardare su un asse temporale troppo breve, nel senso che sicuramente (ad oggi) Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Giappone hanno fatto enormemente meglio lato contenimento e tutti gli indicatori misurabili lo supportano (ma proprio quelli banali: infezioni/ricoveri/morti), il problema è che si corre una specie di maratona contro la pandemia che ha una caratteristica abbastanza peculiare, non si conosce la lunghezza del percorso, nel senso che non se ne conosce la durata temporale... ergo se dovessi regolarmi sul solo dato "brutale" del PIL del 2020 non c'è proprio paragone, molto meglio tutti i paesi che hanno attuato efficaci e dure strategie di contenimento, ma se la prospettiva si allarga al 2021 cambiano un po' di cose... a dimostrazione che tutti gli strumenti che abbiamo, poi meglio adottarli in anticipo che in ritardo, per carità, servono solo a posticipare il problema all'ondata o alla variante successiva...
Ultima modifica di galinsog@; 13/12/2021 alle 17:51
L'UK di lockdown ne ha fatti tre fino a oggi e l'ultimo anche molto lungo, con misure di poco più temperate del nostro primo confinamento ma durate circa un mese di più... Si possono addossare mille responsabilità a Boris Johnson, in particolare la catastrofica e ideologica gestione della prima ondata e quella negligente della seconda, ma ad esempio non lo si può paragonare a personaggi come Bolsonaro o Trump... Allo stato attuale dubito che il UK si possa permettere misure vagamente paragonabili a quelle attuate appena un anno fa... Le chiusure e l'isolamento prolungato in pochi se li possono permettere, la Cina è una caso particolare, perché ne ha approffittato della pandemia per praticare politiche neoprotezioniste, volte a favoire lo sviluppo del mercato interno, ma credo che sia l'unico paese del mondo che si possa permettere una semiautarchia, riuscendo addirittura ad avvantaggiarsene a livello economico, situazione che comunque non potrà durare in eterno nemmeno per loro...
Una domanda: le esperienze personali o di conoscenti riferite come infezioni asintomatiche in vaccinati sono realmente asintomatiche o piuttosto paucisintomatiche?
Domando questo perchè dai primi report risulta una frazione molto elevata di sintomatici (tipicamente con sintomi deboli) per la Omicron
Questo è il primo report dagli USA. Si basa su soli 43 casi, un terzo dei quali direttamente collegato a rientri.
Frazione di sintomatici molto elevata (40 su 43 93%) anche se si tratta tipicamente di sintomi lievi o molto lievi (il sintomo più frequente è la tosse). 1 ospedalizzato, già dimesso.
Un risultato qualitativamente simile era dato dal report norvegese della cena/focolaio. Anche qui frazione altissima di sintomatici (più del 90%), tipicamente lieve, con una frazione più elevata di casi di febbre rispetto al documento USA (circa 60% rispetto al 38%).
SARS-CoV-2 B.1.1.529 (Omicron) Variant — United States, December 1–8, 2021 | MMWR
In epoca prevaccinale (gennaio, quindi passaggio a variante alfa), prendo esempio dei miei parenti che hanno contratto l'infezione l'inverno scorso (qui ha circolato parecchio):
M, 65 anni, paucisintomatico, anosmia
M, 45 anni, paucisintomatico, anosmia+raffreddore+febbricola
F, 36 anni, asintomatica
F, 93 anni, asintomatica
F, 61 anni, paucisintomatica, anosmia+raffreddore+tosse+febbricola
F, 50 anni (l'unica vaccinata in quanto biologo ospedaliero, con ciclo Pfizer completato da 1 mese), paucisintomatica, anosmia.
F, 29 anni, sintomatica moderata/grave (polmonite Covid per fortuna non aggressiva e gestita al domicilio, più che altro perché in pieno picco, con la situazione attuale sarebbe stata quasi sicuramente ricoverata).
Ultima modifica di galinsog@; 13/12/2021 alle 19:06
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