Le percentuali di casi omicron tra bivaccinati e non vaccinati sono più o meno corrispondenti alle loro percentuali nella popolazione generale, a confermare come dici l'assenza di protezione vaccinale con due dosi.
Un paio di considerazioni:
- questa variante non sono ancora così sicuro sia più contagiosa della delta. La domanda che dobbiamo porci è quanto la delta sarebbe stata contagiosa in una popolazione totalmente vergine, perchè di fatto questa variante omicron si comporta come se nessuno avesse protezione dall'infezione. Purtroppo i tempi di raddoppio della delta sono da sempre "inquinati" dal fatto che ovunque sia giunta una grossa fetta era già vaccinata o era guarita (es. India)
- l'1,1% di ospedalizzati, però consideriamo che si parla per la stragrande maggioranza di < 64 anni. Credo sia una percentuale altina che potrebbe indicare anche una certa evasione immunitaria dalle ospedalizzazioni. Oppure una sottostima già marcata dei casi
E' da dire che la Omicron NON è nata dalle ondate di delta e di alfa che hanno macinato il miliardo e passa di infettati (reali) dal Dicembre 2020 paradossalmente, ma da un virus minore che ha circolato con piccolissimi numeri (qualche migliaio di contagiati in un anno?).
Quindi ciò dimostra che, purtroppo, non è sempre vero che più contagi = più probabilità di nuove varianti elusive.
Certo è che stiamo assistendo ad un virus micidiale per capacità evolutiva. Curioso di vedere fin dove possa spingersi nei prossimi anni, provai a farne una riflessione qualche giorno fa, credo tu lo ricorderai.
Con questo virus l'unica alternativa a vaccini + misure eventuali è vivere una pandemia costante con pause di qualche mese se va bene e nuove varianti che sbucano dal cilindro. Milioni e milioni di morti l'anno e intasamenti degli ospedali, o meglio, direttamente si passa alla semplice terapia palliativa per tutti e chi muore muore.
Il problema è che sarebbe così per l'eternità, visto l'andazzo.
Non so se ci rendiamo conto che senza le misure di restrizione e i vaccini fatti negli ultimi due anni contro delta e alfa adesso ci ritroveremmo con un sacco di milioni di morti sulle spalle e la Omicron che comunque sarebbe qui tra noi perchè non è figlia nè di delta nè di alfa ma di un virus circolato non tracciato e il cui antenato più vicino a noi noto risale ad Aprile 2020.
Eccalà, lo immaginavo.
Ad ogni modo voglio calmare un po' la situazione perchè temo che nel thread stia diventando, senza vero motivo, predominante il pessimismo. Io voglio offrirvi invece anche il lato ottimistico.
Il vaccino, con due dosi, previene comunque per il 70% le ospedalizzazioni da Omicron. E' un risultato straordinario considerando che il vaccino è impostato sul virus di Wuhan, davvero remoto rispetto alle varianti attuali.
Ora, credo abbia senso pensare che con la terza dose la protezione dalle ospedalizzazioni torni verso l'alto, analogamente a quanto fa la protezione dal contagio. Potrebbe essere > 80% di nuovo.
Ma perchè funziona così bene il vaccino originario tarato sul virus di Wuhan? Perchè è l'antenato comune di ogni altra variante.
Il punto è che le case farmaceutiche devono produrre urgentemente vaccini contro tutte le varianti principali note, cosicchè se in futuro emergeranno nuove varianti figlie di alfa, delta, gamma o omicron si abbia un vaccino non tarato sulla nuova variante ma quanto meno sul diretto genitore, aumentandone così l'efficacia rispetto al classico vaccino tarato sul trisavolo di Wuhan.
Questo è tra l'altro quanto si fa ogni anno con l'influenza.
Voi mi direte: e se nascono varianti che non originano da nessuno di quei rami? E' possibile, è successo adesso con la omicron. In quel caso ci affideremo di nuovo al vaccino classico, pronti a crearne uno nuovo. E' però vero che man mano che il mondo si satura di varianti dominanti lo spazio per virus minori non imparentati con quelle diventa sempre meno.
Servirebbe un tracciamento centrale mondiale, che gestisse il tracciamento dei vari centri nazionali che dovrà essere implementato e magari offrire il servizio anche a stati che da soli non possono eseguirlo.
Insomma, ci sono ampie possibilità.
Ultima considerazione, questa volta brutale. In Italia il 30% è over 60, ovvero circa 20 milioni di persone. Di queste dobbiamo puntare a fare la terza dose a quante più possibili. Ammettiamo di riuscire a farla al 90% degli ultrasessantenni: se l'omicron buca la protezione del 50% significa che solo 9 milioni di over 60 trivaccinati potrebbero infettarsi.
La protezione dall'ospedalizzazione sarà con la terza dose > 75% probabilmente, il che significa che non più di un milione di persone sopra i 60 anni finirebbe in ospedale (o avrebbe bisogno di ospedale).
E' un numero colossale, e poteva andare peggio senza vaccino. Ma questo al tempo stesso suggerisce la necessità forse di iniziare a parlare di misure discriminanti sulla base dell'età. In attesa del vaccino apposito per omicron che riduca anche il rischio di infezione, che resta e resterà sempre, checchè se ne dicesse all'inizio, un fattore determinante.
Ultima modifica di burian br; 15/12/2021 alle 04:59
Si basa sulle varianti dell'anno prima.
E' per questo che si deve elaborare un vaccino per ogni nuova VOC, cioè per le varianti che diventano dominanti (e magari anche per le sottovarianti che, dal tracciamento, continuano a circolare in numeri piccoli ma costanti senza procedere per l'autoestinzione).
Così, quando all'avvento della nuova variante più elusiva/contagiosa si capisce da dove deriva, si è pronti con un vaccino già pronto che è più vicino, filogeneticamente, alla variante stessa rispetto al primitivo e ormai arcaico vaccino basato sul ceppo di Wuhan.
Qua situazione disastrosa per i contagi, tranquilla per gli ospedali.
domenica dovevamo fare il classico aperitivo di auguri a casa di amici : una decina di coppie con una 15 ina di figli.
Tutto saltato : una coppia + figlia positivi dalla scorsa settimana (portato dalla figlia), altre due coppie figli in isolamento da ieri causa positivo in classe, un'altra coppia figlio positivo.
Infatti come testimoniavo qua il 70/80% di tamponi sono sui ragazzi
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
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