Nuovo Virus Cinese

[Perlecano]

Allegato 580631
San Marino primo stato al mondo per incidenza.

I primi 9 sono tutti Paesi minuscoli, a parte l'UK e la Danimarca. Sembra quasi che possano permettersi di monitorare quasi tutta la popolazione e che, conseguentemente, il sommerso dei casi non diagnosticati sia molto basso. Non a caso, San Marino ha una letalità da inizio pandemia che è circa la metà di quella della limitrofa Italia; Andorra è ben sotto l'1%, cosa che non si può dire delle prospicienti Francia e Spagna. Gibilterra ha una letalità con il bias della casa di riposo in cui ci fu una strage all'inizio dell'estate scorsa, ma nonostante questo riesce a stare un pelo sotto alla Spagna. Anche il Principato di Monaco sta sotto l'1% da inizio pandemia, nonostante la vicinanza alla Francia e all'Italia. Le Faer Oer vedono una letalità risibile dello 0,28% da inizio pandemia.

Allo stato attuale, dunque, le top 10 europee per nuovi casi nell'ultima settimana in rapporto alla popolazione vedono un rapporto decessi:contagi bassissimo, nell'ordine di uno su mille; ciò vale anche per la Danimarca. Non molto diversa la situazione del popoloso Regno Unito, dove però come sappiamo il mare di casi gravi e decessi deve ancora incresparsi bene. Svizzera con rapporto nuovi decessi:nuovi casi di uno su 500, non c'è male nemmeno lì.

[Musoita]

Invito a cena con Omicron: 150 contagiati in una serata al ristorante a Oslo


Il 96% dei 117 partecipanti a una festa aziendale nella capitale norvegese erano vaccinati. Questo non ha impedito a un invitato proveniente dal Sudafrica di infettare 3 colleghi su 4 e altri 70 clienti del locale. La ricostruzione del focolaio monstre è stata pubblicata su Eurosurveillance




I 117 invitati sono arrivati a bordo di alcuni bus privati verso le sei di sera. Hanno ballato, cenato e ordinato cocktail al bar fino alle dieci e mezza. Poi sono tornati a casa, felici per la prima festa di Natale dall'inizio della pandemia, organizzata da un'azienda locale.
Il ristorante di Oslo, un salone da quasi 150 metri quadri, a quel punto ha aperto le porte a un secondo turno di clienti. Un'ottima serata, quel 26 novembre scorso, per i gestori. E anche per gli invitati.


Nonostante in Norvegia non fosse richiesto dal governo, per scelta degli organizzatori tutti i partecipanti avevano fatto un auto-test, un tampone rapido, prima di incontrarsi. I vaccinati con due dosi erano 107, il 96% delle persone presenti.
Nessuno aveva avuto ancora la terza. E Omicron non era ancora una notizia di dominio pubblico. Proprio quella sera l'Organizzazione mondiale della sanità l'aveva dichiarata "variante preoccupante". Ma la sua presenza era stata rilevata in Sudafrica e in Botswana: vista da Oslo, l'altra parte del mondo.
Omicron invece si era già invitata alla festa. Uno dei partecipanti alla cena di Oslo era tornato dal Sudafrica due giorni prima. Stava bene, aveva voglia di stare con gli altri e il suo tampone era risultato negativo (o almeno così lui aveva dichiarato).Ha portato la nuova variante a ballare, e lei si è data da fare. Girando vorticosamente, ha infettato con certezza 81 persone fra gli invitati alla cena aziendale: il 74%, tre su quattro.
Due sono non vaccinate, e una sola è asintomatica, dato strano per un gruppo di persone giovani (39 anni di media): segno che probabilmente chi è rimasto senza sintomi è sfuggito al tracciamento portando forse con sé Omicron. Fra i clienti entrati in sala per il secondo turno, tra le 10 e 30 e le 3 di notte, altri 70 sono rimasti contagiati, 53 con la variante Omicron.



Non è chiaro quanti fossero i presenti nel locale quella sera. Non tutti gli ospiti della serata sono stati individuati perché non c'era l'obbligo di lasciare il proprio nome al ristorante e i tracciatori di Oslo sono stati letteralmente travolti dall'enorme focolaio.Hanno lanciato un appello a tutti coloro che hanno frequentato il ristorante quella sera, e stanno ancora lavorando per raccogliere le cartelle cliniche dei positivi. Una trentina di persone è ancora senza risultato del tampone.
Il viaggiatore proveniente dal Sudafrica ha accusato i primi sintomi due giorni dopo la festa. La maggior parte degli invitati - 37 persone - ha cominciato invece a sentirsi male esattamente 3 giorni dopo.


"Un tempo di incubazione di 3 giorni è rapidissimo" commenta Stefania Salmaso, dell'Associazione italiana di epidemiologia, ex direttrice del Centro nazionale di sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto superiore di sanità. Il virus di Wuhan ci aveva abituato alle famose due settimane di quarantena, con 5 giorni circadi incubazione media, scesi a 4,2 con Delta.
"Questo dava più tempo a chi effettuava i tamponi e ai tracciatori che dovevano ricostruire le catene di contagio", spiega Salmaso. In 3 giorni il tempo per inseguire e bloccare il virus semplicemente non c'è. "In Italia oggi abbiamo problemi con tamponi e tracciamento, e siamo ancora alle prese solo con Delta". Un caso di Delta, tra l'altro, è stato trovato anche alla festa di Oslo. Segno che di positivi, quella serata, ai tamponi ne erano sfuggiti almeno due.
"Anche in Danimarca - aggiunge Salmaso - molti dei contagi di Omicron osservati finora provengono da grandi focolai". Segno che la nuova variante ama le feste e ha un "tasso di attacco", cioè una percentuale di persone contagiate da un singolo infetto, estremamente alto.
"Ma può darsi anche - mette in guardia Salmaso - che i grandi focolai siano semplicemente gli unici contesti in cui il tracciamento riesce a funzionare, con virus così veloci. In Italia siamo in difficoltà già oggi con Delta e non abbiamo un quadro chiaro della presenza di Omicron".
A Oslo, nonostante la doppia dose di vaccino (tutti hanno avuto un vaccino a Rna, quasi tutti da meno di tre mesi) e l'età giovane, 71 contagiati hanno avuto ben tre sintomi, soprattutto tosse, seguita da raffreddore e febbre. Nessuno, al momento, è stato ricoverato, e questo non smentisce l'impressione iniziale che Omicron non dia sintomi più seri di Delta.
Ma gli esperti del Norwegian Institute of Public Health, del Comune di Oslo e dell'ospedale universitario della capitale aggiungono due conclusioni sulla festa di Oslo, nello studio che hanno pubblicato su Eurosurveillance.
La prima è la conferma che "ambienti chiusi, tempi lunghi di esposizione al virus, affollamento e necessità di parlare a voce alta" sono ingredienti che favoriscono il contagio.
La seconda riguarda il Green Pass europeo (che non viene riconosciuto in Norvegia): "Anche se fosse stato previsto, probabilmente non avrebbe impedito il focolaio, visto che la stragrande maggioranza aveva sia doppia dose di vaccino che test negativo fai da te".

[Musoita]

Non a caso, San Marino ha una letalità da inizio pandemia che è circa la metà di quella della limitrofa Italia;

No, San Marino 2791vs 2251 Italia. Morti per milione di abitanti.

[Perlecano]

Invito a cena con Omicron: 150 contagiati in una serata al ristorante a Oslo


Il 96% dei 117 partecipanti a una festa aziendale nella capitale norvegese erano vaccinati. Questo non ha impedito a un invitato proveniente dal Sudafrica di infettare 3 colleghi su 4 e altri 70 clienti del locale. La ricostruzione del focolaio monstre è stata pubblicata su Eurosurveillance




I 117 invitati sono arrivati a bordo di alcuni bus privati verso le sei di sera. Hanno ballato, cenato e ordinato cocktail al bar fino alle dieci e mezza. Poi sono tornati a casa, felici per la prima festa di Natale dall'inizio della pandemia, organizzata da un'azienda locale.
Il ristorante di Oslo, un salone da quasi 150 metri quadri, a quel punto ha aperto le porte a un secondo turno di clienti. Un'ottima serata, quel 26 novembre scorso, per i gestori. E anche per gli invitati.


Nonostante in Norvegia non fosse richiesto dal governo, per scelta degli organizzatori tutti i partecipanti avevano fatto un auto-test, un tampone rapido, prima di incontrarsi. I vaccinati con due dosi erano 107, il 96% delle persone presenti.
Nessuno aveva avuto ancora la terza. E Omicron non era ancora una notizia di dominio pubblico. Proprio quella sera l'Organizzazione mondiale della sanità l'aveva dichiarata "variante preoccupante". Ma la sua presenza era stata rilevata in Sudafrica e in Botswana: vista da Oslo, l'altra parte del mondo.
Omicron invece si era già invitata alla festa. Uno dei partecipanti alla cena di Oslo era tornato dal Sudafrica due giorni prima. Stava bene, aveva voglia di stare con gli altri e il suo tampone era risultato negativo (o almeno così lui aveva dichiarato).Ha portato la nuova variante a ballare, e lei si è data da fare. Girando vorticosamente, ha infettato con certezza 81 persone fra gli invitati alla cena aziendale: il 74%, tre su quattro.
Due sono non vaccinate, e una sola è asintomatica, dato strano per un gruppo di persone giovani (39 anni di media): segno che probabilmente chi è rimasto senza sintomi è sfuggito al tracciamento portando forse con sé Omicron. Fra i clienti entrati in sala per il secondo turno, tra le 10 e 30 e le 3 di notte, altri 70 sono rimasti contagiati, 53 con la variante Omicron.



Non è chiaro quanti fossero i presenti nel locale quella sera. Non tutti gli ospiti della serata sono stati individuati perché non c'era l'obbligo di lasciare il proprio nome al ristorante e i tracciatori di Oslo sono stati letteralmente travolti dall'enorme focolaio.Hanno lanciato un appello a tutti coloro che hanno frequentato il ristorante quella sera, e stanno ancora lavorando per raccogliere le cartelle cliniche dei positivi. Una trentina di persone è ancora senza risultato del tampone.
Il viaggiatore proveniente dal Sudafrica ha accusato i primi sintomi due giorni dopo la festa. La maggior parte degli invitati - 37 persone - ha cominciato invece a sentirsi male esattamente 3 giorni dopo.


"Un tempo di incubazione di 3 giorni è rapidissimo" commenta Stefania Salmaso, dell'Associazione italiana di epidemiologia, ex direttrice del Centro nazionale di sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto superiore di sanità. Il virus di Wuhan ci aveva abituato alle famose due settimane di quarantena, con 5 giorni circadi incubazione media, scesi a 4,2 con Delta.
"Questo dava più tempo a chi effettuava i tamponi e ai tracciatori che dovevano ricostruire le catene di contagio", spiega Salmaso. In 3 giorni il tempo per inseguire e bloccare il virus semplicemente non c'è. "In Italia oggi abbiamo problemi con tamponi e tracciamento, e siamo ancora alle prese solo con Delta". Un caso di Delta, tra l'altro, è stato trovato anche alla festa di Oslo. Segno che di positivi, quella serata, ai tamponi ne erano sfuggiti almeno due.
"Anche in Danimarca - aggiunge Salmaso - molti dei contagi di Omicron osservati finora provengono da grandi focolai". Segno che la nuova variante ama le feste e ha un "tasso di attacco", cioè una percentuale di persone contagiate da un singolo infetto, estremamente alto.
"Ma può darsi anche - mette in guardia Salmaso - che i grandi focolai siano semplicemente gli unici contesti in cui il tracciamento riesce a funzionare, con virus così veloci. In Italia siamo in difficoltà già oggi con Delta e non abbiamo un quadro chiaro della presenza di Omicron".
A Oslo, nonostante la doppia dose di vaccino (tutti hanno avuto un vaccino a Rna, quasi tutti da meno di tre mesi) e l'età giovane, 71 contagiati hanno avuto ben tre sintomi, soprattutto tosse, seguita da raffreddore e febbre. Nessuno, al momento, è stato ricoverato, e questo non smentisce l'impressione iniziale che Omicron non dia sintomi più seri di Delta.
Ma gli esperti del Norwegian Institute of Public Health, del Comune di Oslo e dell'ospedale universitario della capitale aggiungono due conclusioni sulla festa di Oslo, nello studio che hanno pubblicato su Eurosurveillance.
La prima è la conferma che "ambienti chiusi, tempi lunghi di esposizione al virus, affollamento e necessità di parlare a voce alta" sono ingredienti che favoriscono il contagio.
La seconda riguarda il Green Pass europeo (che non viene riconosciuto in Norvegia): "Anche se fosse stato previsto, probabilmente non avrebbe impedito il focolaio, visto che la stragrande maggioranza aveva sia doppia dose di vaccino che test negativo fai da te".

Molto interessante! Si ottengono più dati utili da un singolo contesto come questo, che dallo "studio" delle curve epidemiologiche di nazioni come il Sudafrica, da sempre poco dedite al tracciamento meticoloso dei contatti, alla registrazione dei decessi per limitare il più possibile l'eccesso di morti Covid non ufficiali, eccetera.

[Perlecano]

No, San Marino 2791vs 2251 Italia. Morti per milione di abitanti.

Sì, io però parlavo di letalità, cioè percentuale di decessi tra i casi ufficialmente registrati.

[verza81]

Ragazzi i mercati stanno reagendo male ,malissimo i futures sugli scambi,vi assicuro che il traffico dati tra ''agenzie'' è aumentato esponenzialmente, a buon intenditore...

Speculazione?


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[verza81]

Birreria che frequento nel tempo libero,2 settimane fà partito focolaio, su 50 persone 16 positivi, 8 non vaccinati 3 con dosi ,4 con due e 1 positiva precedente + boost.
Io sono stato in contatto strettisimo con 3 positivi per 2 serate a locale chiuso e senza mascherina.Si parla di locale 6x4m
Notizia di adesso uno dei presenti 43 anni,obeso ma senza particolari patologie è in TI intubato,non vaccinato .

Lo so , non rispetto le regole lo ammetto nessuno aveva la mascherina e me ne assumo ogni responsabilità infatti mi tampono ogni giorno,nell 80% dei casi molecolare nel restante rapidi.A volte anche piu volte in una giornata, per motivi di lavoro. Ho perso il conto ma ormai dovrei aver superato i 300

Azz chissà che narici…
Ma farsi il vaccino no?
Strano che l’unico in ti sia il novax…


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[Musoita]

Sì, io però parlavo di letalità, cioè percentuale di decessi tra i casi ufficialmente registrati.

Certo scusa, sono stanco adesso il discorso torna.

[Musoita]

Azz chissà che narici…
Ma farsi il vaccino no?
Strano che l’unico in ti sia il novax…


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Come ho gia detto sono stanco non ho capito a chi ti rifierisci, io sono vaccinato doppia dose in attesa di terza. E per i tamponi, non non mi danno fastidio.

[Gianni78ba]

Molto interessante! Si ottengono più dati utili da un singolo contesto come questo, che dallo "studio" delle curve epidemiologiche di nazioni come il Sudafrica, da sempre poco dedite al tracciamento meticoloso dei contatti, alla registrazione dei decessi per limitare il più possibile l'eccesso di morti Covid non ufficiali, eccetera.

Ma c'è uno studio di cosa fa la omicron a chi non è nè guarito e nè vaccinato?
Per quanto mi riguarda a meno che il virus diventi un'altra cosa è ovvio che le nuove varianti risulteranno meno aggressive.
Grazie al piffero, in un modo o nell'altro quasi tutti gli essere umani ne sono già venuti a contatto.
Un minimo di risposta immunitaria la hanno la maggior parte delle persone.
Motivo per il quale questa storia finirà entro un anno tra contagi a manetta e ulteriori dosi di richiamo tra primavera ed autunno prossimi.
Il terzo mondo si immunizzerà contagiandosi più volte grazie alla velocità di trasmissione nel giro di un paio di anni.
Ciò non toglie che chi è predisposto e non è vaccinato per sua scelta e guarito finirà ugualmente all' ospedale/cimitero.
Ma a quel punto non essendoci pericolo di ingolfamento degli ospedali avrà tutta la libertà di farlo senza essere accusato di egoismo, beato lui