Fermo restando che son d'accordo dal punto di vista politico, veramente un vaccino ogni 4 mesi è in grado di "sovraccaricare il sistema immunitario"? Perchè se è così e considerati tutti i patogeni a cui siamo sottoposti quotidianamente non è che dovremmo già essere estinti?
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Mmm, direi che siamo esposti costantemente a virus sempre diversi (rhinovirus, coronavirus, rotavirus) e molto mutevoli, che causano i vari raffreddori, influenze, gastroenteriti, ecc.ecc. Sono tutti virus sempre differenti (non a caso un raffreddore non ci immunizza se non per pochissimo tempo).
In questo caso si tratterebbe di scatenare la risposta immunitaria del nostro organismo sempre contro lo stesso virus (proteina virale in questo caso) facendo produrre lo stesso identico tipo di anticorpi. E questa è una cosa che in natura non è mai avvenuta, nè mai avverrà.
Lou soulei nais per tuchi
Alle origini di Omicron. Lo scienziato Qian: "Doppio salto di specie, la nuova variante arriva dai topi"
Secondo il ricercatore dell’Institute of Genetics and Developmental Biology della Chinese Academy of Sciences solo così si spiegherebbe l’alto numero di mutazioni. Lo studio del suo team verrà pubblicato ora pubblicato sul Journal of Genetics and Genomics
La variante Omicron potrebbe essersi originata nei topi, a partire da un suo progenitore passato dall’uomo al topo, e poi essere arrivata a noi dopo un doppio salto di specie. Questa è l’ipotesi – suffragata da molteplici indizi che si incastrano in un quadro convincente – che un gruppo di genetisti cinesi guidati da Wenfeng Qian, ricercatore dell’Institute of Genetics and Developmental Biology della Chinese Academy of Sciences, sta per pubblicare sul Journal of Genetics and Genomics. Nel nuovo studio cinese si risponde alla domanda “Da dove viene la bizzarra variante Omicron?” lanciata in un recente editoriale di Science, in cui si faceva notare che Omicron chiaramente non si è evoluta dalle precedenti varianti di interesse (come Alfa e Delta), ma che sembra aver avuto un’evoluzione distinta e parallela, e inosservata. Caratteristiche che rendono plausibile l’idea di uno sviluppo della variante in una “riserva” animale".
Professor Qian, nel vostro studio sostenete che il rapido accumulo di mutazioni che si è visto in Omicron suggerisce che la sua origine sia in mammiferi diversi dall’uomo.
"La proteina Spike, per la sua capacità di legarsi alle cellule dell’organismo ospite, determina quali e quante specie animali possono essere infettate dal virus. Ora: la variante Omicron ha accumulato il maggior numero di mutazioni nella proteina Spike tra gli oltre 6 milioni di varianti del Sars-CoV-2 che sono state sequenziate e note per essersi evolute nell’uomo. Questa particolarità di Omicron, l’alto numero di mutazioni, potrebbe spiegarsi facilmente se il progenitore di Omicron fosse passato dagli umani a una specie non umana, perché questo “salto” avrebbe richiesto un notevole numero di mutazioni affinché la Spike si adattasse alla nuova specie".
E perché proprio i topi?
"Le mutazioni nella proteina Spike della variante Omicron si sovrappongono in modo significativo con le mutazioni del Sars-CoV-2 che sappiamo – per studi precedenti – promuovere l’adattamento del virus ai topi. Nel nostro studio noi abbiamo identificato anche le mutazioni della proteina Spike nelle varianti del Sars-CoV-2 isolate in 17 altre specie animali – tra cui gatti, cani, cervi e visoni – oltre alle varianti trovate nei pazienti umani con infezione cronica. E in nessuno di questi casi abbiamo trovato lo stesso livello di significatività statistica che abbiamo trovato per le mutazioni caratteristiche del virus quando infetta i topi".
Ci sono mutazioni specifiche, nella variante Omicron, che corroborano l’idea di una sua origine nei topi?
"Diverse mutazioni nella proteina Spike di Omicron, specialmente nella regione essenziale per il contatto con le cellule da infettare, rafforzano la capacità del virus di legarsi ai recettori ACE2 dei topi. In particolare due mutazioni note come Q493R e Q498R. Sono mutazioni per nulla comuni nei pazienti umani infettati da varianti non-Omicron del Sars-CoV-2: si sono viste solo nello 0.002% dei casi".
Oltre a quanto già spiegato, cosa vi fa scartare l’ipotesi di una origine esclusivamente umana della variante Omicron?
"È implausibile che il progenitore di Omicron si sia evoluto negli umani, come ad esempio in un paziente immunocompromesso: nessuna delle 6 milioni di varianti, comprese quelle che si sono evolute nei pazienti con infezione cronica, è stata soggetta alla stessa forte selezione darwiniana sulla proteina Spike che si vede nel progenitore di Omicron: una selezione che si spiega con la necessità di adattarsi a un’altra specie. Inoltre lo spettro delle 45 mutazioni puntiformi di Omicron è significativamente diverso dallo spettro di mutazioni che ci aspetteremmo in un virus che si evolve in ospiti umani. Un esempio: quando i virus RNA evolvono negli umani, nelle mutazioni che si susseguono si vede un tasso più alto di mutazioni dalla base azotata “guanina” alla base “uracile”, piuttosto che mutazioni dalla base “citosina” alla base “adenina”. E questa caratteristica – tipica dell’evoluzione negli umani – non si vede nelle mutazioni acquisite dal progenitore di Omicron".
A cosa può servirci sapere che Omicron si è originata nei topi?
"Il nostro studio enfatizza la necessità di una sorveglianza virale – e di sequenziamenti – negli animali, soprattutto in quelli più a contatto con l’uomo. Inoltre tenere traccia della regione della proteina Spike presente nelle varianti isolate negli animali, e calcolare al computer la loro potenzialità di infettare le cellule umane, può aiutarci a prevenire future diffusioni di nuove varianti del Sars-CoV-2".
io non credo che sia un vero problema, ma senza voler passare all'altra sponda, potessi scegliere io, preferirei comunque 1 ogni 6 mesi ad uno ogni 4. Fosse 1 ogni 12 mesi sarebbe ancora meglio.
Poi se il CTS (e non la politica) mi spiegano che è meglio 1 ogni 3 mesi, allora ne farò anche 4 in un anno. Ma vorrei farli per il mio bene e non per poter andare a farmi l'aperitivo al bar, visto che ora molti si stanno vaccinando per poter uscire e non certo per proteggersi.
Sta cosa mi stava anche bene in un momento emergenziale e per spingere più gente possibile a vaccinarsi, spero però che si inizi anche a ragionare su misure alternative
dati live: http://www.meteosanteramo.com/Liveiphone6.asp
(Befana 2017 indimenticabile, oltre 1mt di neve in 24h)
comunque, a scanso di equivoci, io per ora non cambierei niente, anzi forse stanno già cambiando delle logiche sul tracciamento dei contatti più di quello che era lecito aspettarsi.
io sono sempre stato per la cautela, in quanto non mi pare che siamo un popolo molto ligio alle regole e alle autoregolazioni.
Fino ad ora invece gli italiani mi hanno sorpreso in positivo, anche se con i vari distinguo e spero che questa fiducia sull'autovalutazione dei sintomi per i trivaccinati venga ricompensata.
dati live: http://www.meteosanteramo.com/Liveiphone6.asp
(Befana 2017 indimenticabile, oltre 1mt di neve in 24h)
La risposta è che l'organismo non ha nessun problema in termini di effetti collaterali. Sull'efficacia dell'immunità è un altro conto, ma non dipende dall'mRNA ma dalla semplice "assuefazione" immunitaria.
Qualunque proteina del tuo corpo viene sintetizzata a partire da mRNA, quindi il tuo corpo quotidianamente ripete, dal momento del tuo concepimento, questa operazione giorno dopo giorno mese dopo mese anno dopo anno e continuerà fino alla tua morte. Sempre le stesse proteine, sempre gli stessi mRNA.
Nel caso del vaccino l'mRNA non viene prodotto dal tuo corpo ma ti viene introdotto, ma viene trattato alla stessa maniera: come stampo per produrre una proteina.
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