indubbiamente, ma con questi RT? avrebbero decimato e stradecimato la popolazione ad ogni ondata secondo me, in qualche modo penso che lo si saprebbe (come si sa della peste manzoniana, per dire).
però sì, è possibile, per carità, ma nella storia recente, da quando si ha una vaga idea della medicina, è sicuramente il virus più contagioso.
Si vis pacem, para bellum.
adesso mi sono appisolato e mi son svegliato con un mal di testa fotonico. è partito dal mal di gola, poi raffreddore (con muco sempre bianco) e tosse, con in mezzo qualche sfebbrata.
la dottoressa dice che non essendo covid è probabile che sia una faringite virale, non mi ha prescritto antibiotico (e meno male). adesso ho principalmente solo tosse, che col fluimucil si sta smollando, altrimenti era bella secca.
Si vis pacem, para bellum.
Sai cosa significa secondo me tutto ciò?
Che lui
Screenshot_312.png
quando parla delle mascherine dimostra che farebbe meglio a dedicarsi a questo:
Screenshot_313.jpg
![]()
https://medium.com/@gberardi78 :
economia, modelli, mercato, finanza
Io ero curioso di sentire il racconto di @Musoita, che sembrava uno degli inscalfibili fino a poco fa ma che pare averla avuta veramente tosta. Sarebbe un'ulteriore dimostrazione che di questo virus ci capiamo veramente poco
Non sono comparabili, l'R0 della peste bubbonica credo non superi il valore (puramente teorico) di 3, è la malattia indotta da Yersinia pestis che prima degli antibiotici era estremamente letale (da 30 al 60% nella forma "bubbonica", ossia con coinvolgimento linfatico, quasi il 100% nella forma polmonare che si può trasmettere facilmente per droplets e fomiti). Ancora oggi, con antibiotici specifici l'infezione da Yersinia pestis ha una letalità >2%, quindi superiore a quella stimata per il Covid.
Fino alla Spagnola (compresa) i virus respiratori epidemici e pandemici di fatto decimavano la popolazione a ogni ondata, facevano un numero significativo di morti, sia diretti che per complicazioni, ma per caratteristiche demografiche e per numero quei morti erano in qualche modo "attesi" dalla popolazione. Tieni conto che la componente demografica fino agli anni '20, anche in stati industrializzati come UK, Francia e Germania, era simile a quella degli attuali paesi dell'Africa subsahariana e soprattutto che l'aspettativa di vita media in Europa si manteneva mediamente tra i 42 e i 48 anni (in Italia nel 1920 era di circa 46 anni, in Svizzera che era tra le nazioni più "longeve" del mondo sui 52-53), secondo me non dico che non se ne sarebbero accorti, ma insomma le nostre erano società in cui le affezioni respiratorie erano di gran lunga la prima causa di morte (e con distacco) e allora i bambini piccoli e i "vecchi" (come allora chiavano gli "over 50") morivano come le mosche, ogni volta che arrivava qualche ondata seria di influenza o di qualcosa di comparabile. Certo, c'erano anche i 70enni e gli 80enni, ma erano pochi ed erano molti meno anche i 60enni. E' macabro e irrispettoso a dirsi ma un secolo fa di fronte al passaggio di Sars-CoV2 non ci sarebbero stati abbastanza ultra cinquantenni e ultrasessantenni per riempire carri interi di bare. Però pensa che solamente nella mia famiglia (fratelli e sorelle maggiori dei miei nonni, gente nata tra il 1900 e il 1916) se ne contano almeno 3 o 4 morti di "bronchite" quando erano in fasce... La Spagnola fu diversa e lasciò tracce profonde perché abbastanza letale (3%) ma soprattutto perché gran parte delle vittime erano giovani adulti (<35 anni) ma di epidemie che sterminavano le altre classi d'età ne contavi praticamente ogni anno. Però era un mondo in cui i bambini sotto i 5 anni morivano come mosche e in cui i sessantenni "Di qualcosa dovevano pur morire"". Poi certo sono processi adattativi, se lasciati da guidare alle sole dinamiche evolutive (pressione selettiva in senso darwiniano) possono richiedere da qualche decennio a qualche millennio per compiersi... pensa che dobbiamo ancora completare quello ai virus influenzali aviari (che nonostante circolino nella popolazione umana da un paio di secoli si manifestano ancora in forma epidemica) e infatti molto probabilmente la prossima pandemia sarà dovuta a un virus di questo tipo...
Ultima modifica di galinsog@@; 05/07/2022 alle 20:55
Nell'estate del 2012 mi ammalavo di continuo. Il picco a fine settembre con febbre a 39 ed io sotto le coperte al gelo con fuori più di 30 gradi (ondata di caldo niente male all'epoca per il periodo).
I virus girano d'estate, anzi certi virus girano di più d'estate: es. i gastrointestinali puri (non i parainfluenzali con stessa sintomatologia), virus tipo la mani bocca piedi che non auguro di prendersi e che è possibile ribeccarsi nella stessa stagione ecc.
Io non mi sorprendo nè preoccupo.
COme scritto da snowaholic i vantaggi della bella stagione stanno nel clima ma anche nell'immunità acquisita durante la stagione "brutta".
Quest'anno ne abbiamo tutto sommato relativamente poca
https://medium.com/@gberardi78 :
economia, modelli, mercato, finanza
Si vis pacem, para bellum.
Guarda, quando leggo stime sugli Rt sono sempre scettico, sono influenzati da una marea di fattori, perfino dal tempo di incubazione, un forte incremento dell'Rt apparente nel passaggio da Delta a omicron è quasi sicuramente dovuto a una riduzione del 20-30% del tempo di incubazione. Praticamente se anche fossero state ugualmente contagiose nel tempo in cui sarebbero emersi 2 contagi da delta con omicron ne sarebbero potuti comparire 3, poi comunque omicron è anche significativamente più contagiosa... un altro pezzo di incremento dell'Rt può essere dovuto alla frequenza di reinfezione, quintuplicata con Ba.5 (omicron 5).
Ultima modifica di galinsog@@; 05/07/2022 alle 20:08
Decimavano la popolazione perché erano altamente patogeni. La peste nonostante antibiotici specifici (è un'infezione batterica che risponde ottimamente alle cefalosporine) è ancora mortale per 2 o 3 contagiati ogni 100. Se il virus aviario del 2005/2006 (H5N1) fosse stato in grado di fare uno spill-over (cosa che fortunatamente non fece) e di mantenere la sua letalità avremmo avuto un virus influenzale in grado di provocare una malattia con esito fatale nel 55/56% dei soggetti contagiati (hai presente la Peste nera del 1348? Bene, una roba del genere in pieno XXI secolo).
Segnalibri