Originariamente Scritto da
galinsog@@
Burian,
lo so che non si vive con i "se" e che sono vecchi argomenti sfruttati dai negazionisti ma in realtà il Covid per noi è un problema per due ragioni:
1. la nostra società (per fortuna) ha un'altissima incidenza di soggetti (molto) anziani e (molto) fragili che sopravvivono per anni o per decenni dopo la diagnosi di una malattia cronica;
2. molti "malati" ci sono perché
li vogliamo vedere e perché siamo in grado di vederli (enorme presenza di medici, enorme presenza di persone che si rivolgono al medico per problemi di salute lievi e transitori, presenza di strumenti diagnostici inconcepibili fino agli anni '80 del XX secolo, vedi tamponi).
Il fatto che questi argomenti vengano sfruttati
biecamente da negazionisti e riduzionisti (con inclinazioni al Darwinismo sociale) non
li rende meno veri...
Rispetto al 1889-1894 questa è una differenza enorme, 130 anni fa probabilmente ci saremmo accorti solo delle prime 3 ondate (e ho perfino qualche dubbio che ci saremmo accorti della terza). All'epoca se a un cinquantenne veniva diagnosticato il diabete di tipo 2 la sua sopravvivenza media alla diagnosi era di 2-3 anni, un bambino con diabete tipo 1 moriva entro giorni/settimane dalla diagnosi, non c'erano praticamente oncologici "in remissione", non c'era l'emodialisi, i malati reumatici morivano in gran parte nei primissimi anni dalla diagnosi, l'aspettativa di vita dei malati con malattie neuro-degenerative era una frazione minima di quella attuale, l'incidenza di malattie come l'Alzheimer, che tra l'altro è un fattore che aumenta enormemente la probabilità di decesso in caso di Covid19 era irrilevante, la mortalità per infezioni varie, anche respiratorie, nelle gestanti e nelle puerpere era strutturalmente altissima.
Se verifichi quanto sia stato forte l'impatto di Covid19 in Sud Africa, società molto giovane seppure con una presenza di anziani e fragili sicuramente maggiore di quella che avevamo in Europa a fine '800/inizio '900, ti accorgerai di come l'impatto dell'ondata estiva da omicron b.a.1 e di quella invernale da omicron b.a.5 sia stato estremamente modesto, grazie alla componente demografica unita all'elevata % di persone immunizzate (in parte per vaccino e in parte consistente per immunità naturale acquisita). Sulla possibilità di infettarti più volte con varianti diverse (fenotipi) dello stesso virus, magari OC43 (tra l'altro uno dei possibili agenti infettivi indiziati della catena di epidemie di fine '800) è difficile pronunciarsi, a meno che tu non abbia, ad esempio, fatto screening molecolari o antigenici ogni volta che ti sono venute le classiche due linee di febbre con tosse e/o raffreddore. Fino al Covid facevi test diagnostici ogni volta che avevi sintomi simil-influenzali? Io no...
Siccome il processo evolutivo verso l'endemizzazione di Sars-CoV2 è tutto meno che completato per via naturale (senza l'aiuto di vaccini e farmaci potrebbe richiedere secoli) è necessario mantenere la massima attenzione, ma pensare che
tutti ci si possa ammalare 3-4 volte l'anno è una forzatura concettuale mica piccola, non è accaduto fino ad oggi, non sta accadendo e verosimilmente non accadrà nemmeno da adesso in poi, certamente ci ammaleremo in forma sintomatica qualche volta nel corso della nostra vita e probabilmente ci infetteremo altrettante volte senza aver mai avuto sintomi...
Secondo me si continua a commettere un ulteriore grave errore concettuale, che è questo:
pensare che, siccome una percentuale (sempre più piccola ma ancora sicuramente problematica e con ogni probabilità ancora per un bel po' soggetta a oscillazioni +/- a seconda delle varianti) è costituita da persone che sviluppano una malattia gravissima, allora tutti gli infetti da Sars-CoV2 sono potenzialmente malati gravissimi...
Ragionamenti del tutto simili riguardano il long,Covid, problematica che, dato l'elevato numero di guariti con sequele persistenti di medio e lungo periodo, avrà sicuramente un impatto notevole sul SSN e sulla società. Però, quando leggo robe tipo che il Covid è una patologia invalidante di massa o addirittura che omicron è il "peggio del peggio" perché induce patologie gravissime come l'epatite acuta che ha colpito i bambini in questi ultimi mesi (una ventina di casi in Italia e credo meno di 400 in tutto il mondo a fronte di decine di milioni di contagi in età pediatrica) mi chiedo se certe persone, che pure stimavo a inizio pandemia, si rendano conto che quel che dichiarano, pur se socialmente meno dannoso, è concettualmente farneticante quanto le uscite di Bassetti contro le mascherine. Insomma anche se fa pochi danni, perché l'enfasi allarmistica almeno non induce comportamenti a rischio di contagio durante un'epidemia, se dico o scrivo una stupidaggine, allora quel che ho detto e scritto resta una stupidaggine. Poi ha anche un pericoloso effetto di saturazione (hai presente la storiella di "Al lupo! Al lupo!" ecco quella roba lì...) che induce a dar credito solo a quelli che minimizzano...
Se vuoi fare confronti tra le classi d'età e su come si sono modificate dal 1861 a oggi leggi quando hai tempo questo semplice prospetto pubblicato sul sito dell'ISTAT. Tra l'altro nel grafico relativo della crescita demografica è evidente la "gelata" indotta dalla Spagnola, che fu "diversa" dalle altre pandemi che la precedettero essenzialmente per le caratteristiche dei deceduti (colpiva e uccideva soprattutto persone in età fertile) e per il momento in cui giunse, ossia alla fine della Prima Guerra Mondiale.
https://www.istat.it/it/files/2019/0...2018-testo.pdf
Quando (2020, 2021) si lanciarono appelli sull'ecatombre che Covid19 avrebbe portato nell'Africa subsahariana, con ipotesi di "milioni di morti", cancellazione di intere comunità, inaudite devastazioni socio-economiche, manifestai le mie enormi perplessità e mi spinsi a dire che probabilmente, data la struttura demografica della popolazione, le condizioni di vita, una certa "assuefazione" a queste situazioni (leggasi epidemie e alta mortalità per sindromi respirarorie tra le persone anziane e tra i bambini piccoli) l'impatto da quelle parti sarebbe stato invece molto modesto, non del tutto trascurabile ma certamente modesto e aggiunsi che questo avrebbe ostacolato una strategia di vaccinazione globale, perché se una malattia non genera allarme sociale è difficile chiedere alle persone di vaccinarsi contro di essa. La cosa curiosa è che è quello che sta succedendo anche da noi con la quarta dose e che probabilmente succederà anche in futuro, a meno che non emergano varianti davvero patogene o a meno che la protezione verso le forme gravi nei vaccinati e nei vaccinati e guariti (che presto saranno maggioranza) non si riduca in maniera fortissima, esponendoci di nuovo a siuazioni simil gennaio-marzo 2020 (ma quante sono le probabilità?)...
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