Non sono parziali e senza senso, o meglio sono parziali e raccolti in modo disomogeneo e spesso caotico ma un senso ce l'hanno. I dati sui decessi ad esempio si avvicinano alla realtà, posto che per un 92enne pluripatologico positivo è molto difficile definire se il Covid sia stato causa diretta, concausa o elemento del tutto incidentale, mentre è ovvio che se uno muore a seguito di un politrauma per un incidente stradale, anche se positivo, non sarà mai conteggiato come deceduto per Covid. Ma il punto è che i ricoveri attuali riguardano persone con positività al Covid ricoverate in ospedale sia per patologie Covid-correlate sia per patologie che con Covid19 non hanno niente a che fare. Nei giorni scorsi ci sono stati diversi appelli, anche da parte di medici solitamente molto prudenti rispetto al Covid (es. Pontali a Genova, Viale a Bologna o Menicucci a Pisa che di certo non sono dei "riduzionisti" alla Zangrillo o alla Bassetti) che denunciavano l'attuale stato di cose, che di fatto finisce col creare enormi difficoltà di gestione durante questa ondata. Difficoltà di cui fanno le spese sia i pazienti positivi ricoverati per patologia non Covid-correlata, spesso parcheggiati in reparti Covid in attesa della negativizzazione per poi essere rimandati nel vero reparto di destinazione, sia i veri pazienti Covid, che con i reparti Covid pieni per 2/3 di malati non Covid, si trovano con un certo scadimento a livello di assistenza, se non altro come ore dedicate. Infine c'è tutto il casino organizzativo legato a strutture sotto-organico per le ferie o per la positività del personale o al mancato rinnovo delle USCA, che fa affluire al PS gente che potrebbe essere seguita a casa.
Ultima modifica di galinsog@@; 18/07/2022 alle 09:39
Anche dal dato delle ospedalizzazioni in Massachussets, dove Ba.5 è ormai predominante, emergono caratteristiche simili alle nostre nella popolazione dei pazienti ospedalizzati:
https://twitter.com/j_g_allen/status...Ch-erK2PwqAAAA
Non si può essere in assoluto certi che le prossime ondate epidemiche abbiano questo andamento e una elevata presenza di positività "accidentali" nella popolazione nosocomiale, ma resta uno scenario estremamente probabile e sarebbe ora di organizzarsi al meglio per affrontarlo, anche perché se non si può andare avanti coi reparti-lazzaretto non si può nemmeno consentire, specie nel paese europeo "leader" delle infezioni ospedaliere, che Covid19 diventi l'ennesima patologia iatrogena pericolosa per la salute dei cittadini e in particolare di quelli con elevata fragilità.
Ultima modifica di galinsog@@; 18/07/2022 alle 08:40
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
1 settimana e ancora sono positivo, anche se stavolta la barra "Test" non è diventata fosforescente e di un violetto accesissimo sedutastante come l'altra volta. Sintomi scomparsi faccio attività fisica casalinga normalmente e senza spossatezze che avevo LUN/MAR scorso. Fiducia sulla negativizzazione in 1/2 giorni
Non lo dici ma lo insinui e comunque ritorniamo da capo, c'è solo un modo di controllare il contagio:
1. sopprimere la mobilità territoriale;
2. sopprimere le interazioni tra persone non conviventi;
3. isolare positivi e contatti stretti fino alla negativizzazione, possibilmente in strutture dedicate;
4. fare lockdown nelle aree ad elevata circolazione e tamponi massivi reiterati fino a quando non vengono più rilevate positività (possono volerci parecchie settimane).
Questa roba funziona? "Funzionicchia" nel senso che ha limiti precisi e insuperabili legati alla contagiosità del virus e alla sua capacità di circolare anche in forma non rilevabile per periodi molto lunghi. Così come funzionicchia la strategia basata sulle vaccinazioni di massa, che minimizza l'impatto clinico del virus sulla popolazione generale ma non ne sopprime affatto la circolazione, neppure temporaneamente e ha comunque un impatto non trascurabile sia in termini di decessi, sia in termini di costi sanitari per farmaci e ospedalizzazioni. "Funzionicchierebbe" anche un mix delle due strategie, nel senso che un'eventuale somma di benefici potrebbe non compensare un'eventuale somma di difetti.
Quindi, detto inter-nos, non è che non si capiscano le tue posizioni, è che non ci sono o se ci sono sono chiare solo a te.
Comunque mi sono anche un po' rotto rispetto alla questione Covid, nel senso che se continua ad interessarmi dal punto di vista biologico sta assumendo aspetti ideologici che la rendono francamente grottesca... Aggiungo infine che mi scoccia solo che laddove si potrebbe davvero intervenire se non altro per ridurre l'impatto sanitario di una "convivenza forzata", ad esempio migliorando la gestione ospedaliera dei positivi, in relazione al loro stato clinico, avere norme che favoriscano la diagnosi precoce (quelle attuali sulla quarantena la ostacolano) e che consentano la prescrizione più agevole delle terapie farmacologiche (es. monulpiravir), e magari riattivare pure le USCA. Tutte robe che ad esempio consentirebbero di risparmiare su ricoveri e magari di evitare qualche morto... e che invece non si stanno facendo...
Ultima modifica di galinsog@@; 18/07/2022 alle 09:52
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