oddio sul fumo ci sono studi che dicono che la nicotina funga in qualche modo da barriera per i virus (si lega ai recettori, pare), che abbatta le difese immunitarie poi mi è nuova. certo, fa male a prescindere e sarebbe bene evitare.
fare tutti gli anni l'antinfluenzale dai 40 anni mi sembra eccessivo onestamente.. e non penso inciderebbe sui costi per il SSN perché anche se ti vaccini ti prendi lo stesso tutte le forme parainfluenzali. a 40 anni, con o senza vaccino, l'influenza la passi normalmente senza complicazioni, chiaramente al netto di problemi particolari.
l'antibiotico per l'influenza serve a poco, giusto come copertura per altre infezioni. c'è un abuso generale di antibiotici (ma non da ieri, da decenni) che secondo me va evitato a prescindere (laddove non è strettamente necessario, ovvio) e non è di certo il fatto che uno si faccia l'antinfluenzale il modo per non usarlo...
per il resto sono consigli per una vita sana e ci stanno
Si vis pacem, para bellum.
Sì, sono sostanzialmente d'accordo, tra l'altro l'età diventa un fattore statisticamente significativo per l'evoluzione verso la malattia grave/critica solo al di sopra dei 60 anni, ovviamente al netto di patologie croniche e condizioni fisiologiche che possono essere presenti anche molto prima (es. diabete, sovrappeso forte/obesità, alcune malattie autoimmuni e onco-ematologiche) ma che diventano più frequenti dalla mezza età in su. Poi certo, nell'immensa serie statistica del Covid-19 che ormai conta milioni e milioni di casi, ci sarà pure la triatleta ventenne, con gruppo sanguigno 0 ( ) con 2 booster recenti e nessuna patologia, morta di polmonite covid ma allora non è nemmeno più "predisposizione fisiologica" ma solo sfiga. Tra l'altro scommetto che se lo si va a cercare col lanternino prima o poi si trova pure qualche morto sanissimo per bronchiolite da rhinovirus...
P.S. da ormai un anno, senza vaccino antinfluenzale, l'influenza è probabilmente più pericolosa del Covid anche per un quarantenne sano. Bisogna anche un po' sfatare il mito che di influenza muoiano solo anzianissimi più o meno moribondi, non è sempre così, molto spesso le forme acute più gravi di sindrome influenzale (polmonite interstiziale bilaterale che provoca ARDS con necessità di ricovero in uti e ventilazione invasiva) si osservano in pazienti under-30, spesso sanissimi. Per fortuna sono casi rari in assoluto ma comunque i pazienti che finiscono in uti per polmonite da virus influenzale sono qualche decina ogni anno e generalmente non hanno profili di rischio particolarmente elevati, né per età né per patologie. Da questo punto di vista l'influenza, seppur meno grave del Covid (per i non vaccinati contro il Covid) è molto più "democratica". Quando nel 2009 ci fu l'epidemia da A/H1 N1, seppure non fosse un virus particolarmente patogeno, la gran parte dei pazienti delle terapie intensive e semi-intensive erano under-40.
Ultima modifica di galinsog@; 08/11/2022 alle 10:44
Io ho notato che post covid ho molta più facilità a prendere su quasi tutti i malanni. Sono sempre stato uno che difficilmente prendeva influenze o malanni in generale. Io penso che stare 2 anni protetti da ogni virus adesso la paghiamo un po', nel senso che le nostre difese probabilmente hanno un po' abbassato l'efficenza. Anche adesso sono a casa con 38 di febbre per non si sa bene cosa, tampone negativissimo
Inviato dal mio 2201117PG utilizzando Tapatalk
Be', le misure di distanziamento sociale (dalle limitazioni dei contatti e degli spostamenti alle mascherine) certamente hanno contribuito a una minore stimolazione del sistema immunitario rispetto ai virus respiratori che normalmente circolano nel semestre freddo, in sostanza la barriera immunitaria nel complesso della popolazione potrebbe essere un po' meno efficace perché più vecchia, inoltre le infezioni determinano a loro volta un calo temporaneo della protezione immunitaria e favoriscono altre infezioni "opportuniste". E' il motivo per cui ci sono epidemiologi preoccupati per la stagione invernale (soprattutto il periodo gennaio-marzo) quando alla circolazione costantemente elevata di Sars-CoV2 potrebbe sommarsi il culmine dell'epidemia stagionale di influenza. Il timore è che aumentino le infezioni concomitanti o che comunque ci siano pazienti che si prendano prima l'una e a stretto giro poi l'altra con un decorso mediamente più impegnativo (del Covid o dell'influenza).
Ho sbagliato la forma. L'alcol abbatte le difese immunitarie. Il fumo ammazza direttamente
Mi spiego meglio:
il vaccino per influenza e covid non abbatte i costi se fatto ad un 40 enne ma è una precauzione individuale perchè tu non sai realmente in che condizioni stai finchè non rimani fregato.
Gli antibiotici li danno i medici di base a chi si ammala, senza ricetta non li hai. Se ti ammali di meno li prescrivono meno (è una soluzione ridicola al problema, lo riconosco, si farebbe prima a insegnare a prescriverli nel modo giusto).
Quello che abbatte i costi è eliminazione di alcol fumo, e poi la dieta sana (con rinunce che la maggior parte della gente non riesce, compreso l'alcol) e riequilibrio della flora (che tra le altre cose è devastata dagli antibiotici piu a lungo del tempo di un semplice ciclo di cura)
Ultima modifica di Gianni78ba; 08/11/2022 alle 11:49
https://themarketjourney.substack.com :
economia, modelli, mercato, finanza
Però negli ultimi 2 anni l'influenza girava pochissimo, quindi le coinfezioni sono state poche perchè uno dei due virus non circolava in pratica.
Nel 2020 invece il Covid capitò alla fine della stagione influenzale.
Diciamo che anche su questo campo forse ne vedremo delle belle, sarà interessante dal punto di vista scientifico valutare su scala più ampia l'effetto della coinfezione sull'organismo.
Perdonami, però questo vale per tutto significa non vivere se ci si pone questo problema.
se vogliamo parlare di abbattere i costi allora ha senso fare screening (tipo esami del sangue etc) cadenzati nel tempo. Fare l’antibfluenzale a uno in salute di 40anni è e rimane inutile secondo me. Non a caso non è consigliato da nessuno…
Si vis pacem, para bellum.
Segnalibri