Originariamente Scritto da
galinsog@
Dei tweet di Stingi concordo solo sull'analisi, che come sempre è centratissima, però poi dopo 2 o 3 tweet iniziano le divagazioni sulle "fantapolitiche" sanitarie e mi metto le mani nei capelli, per quanto sono "scollegate" dalla realtà e "ideologiche" (e sì, la competenza in materia immunologica non rende competenti in materia di politiche sanitarie).
Mi limito ad osservare che le 2 soluzioni "empiriche" che propone sono cose così inattuabili da essere totalmente velleitarie:
1) l'eventuale implementazione delle misure non farmacologiche (dall'obbligo generale di mascherine a forme di distanziamento all ritorno della dad sono sostanzialmente impraticabili nell'attuale contesto pandemico, il passaggio in cui sotto-sotto lamenta il lassismo nella loro gestione da parte degli stati è come minimo discutibile (tra l'altro la mancanza di lassismo, vedi Cina, è il modo perfetto per gestire la pandemia sommando danni a danni, quelli del virus e quelli di una mitigazione che non funziona...). Forse se ne rende conto anche lui ("Ah! Occidentali irresponsabili (sottintesto, guardate i cinesi) mal ve ne incolga! Siete vittime della vostra mollezza e vi fare prendere da robe tipo la "Stanchezza pandemica", tipiche dei mollaccioni civilizzati") e quindi poi alla fine è costretto ad accettare il fallimento empirico delle sue amate "misure non farmacologiche" (funzionano solo in un mondo ideale che non è la Corea del Sud, non è Hong Kong, non è l'Australia e probabilmente non è manco la Cina, visto quel che sta capitando là in queste ultime settimane).
2) la "stratificazione" della popolazione per fattori di rischio può sembrare una figata, ma all'attuazione pratica diventa una roba da sogno (incubo) distopico, che non sarebbe attuabile nemmeno nella Cina di Mao-Xi, un po' come implementare l'app "Immuni" con sistemi di tracciamento georefenziati, rendendola poi obbligatoria (vecchia proposta sostenuta da Stingi, Gilestro e altri)... in questo caso il nodo che si fa finta di non voler capire è che, per arrivare alla "stratificazione" della popolazione per fattori di rischio, si dovrebbe passare (nella lucida follia di questa "medicina sociale") dal fare screening di massa a milioni di persone sulla base di fattori di "predicibilità" (statistica) per la malattia Covid grave/critica, fattori che lo ammettono gli stessi ricercatori impegnati sul campo, sono lungi dall'essere stati compresi e circoscritti e ricerche certamente promettenti ma le cui risultanze sono affidate a paper spesso "preliminari" e altrettanto spesso non ancora sottoposti a revisione paritaria... per cui molti indirizzi di ricerca avranno un futuro e altri moriranno in breve tempo... ergo un mega-sforzo, organizzativo e gestionale che potrebbe servire molto poco e le risorse (degli stati e delle società) non sono mai infinite...
3) l'ultimo passaggio che rende certe idee su "Cosa fare in pandemia" assolutamente campate in aria è che si fondano su una pretesa razionalità "sociale", che è indimostrabile e quindi verosimilmente non esiste, ad esempio perché un quarantenne in apparente buona salute dovrebbe accettare di sottoporsi a uno screening sul "rischio Covid"* e ancor più in là per quale ragione dovrebbe cedere dati sensibili a gestori esterni di cui legittimamente può non avere nessuna fiducia? Tornamo alla persuasione "forte" o alla coercizione "gentile" e rimettiamo il GP? Guardate che la prima dimostrazione dell'irrazionalità dei comportamenti collettivi è l'esistenza di movimenti no-vax, no-mask e perfino no-Covid...
Sorvolo su alcune palesi contraddizioni di quei tweet, ad esempio non comprendo perché siano inaccettabili i 30.000 decessi causati dalla circolazione di Sars-Cov2** mentre ne dovrei arguire che lo sarebbero i 6000-7000/4-5 mesi di una media epidemia influenzale. Eppure le caratteristiche di chi muore per malattia Covid correlata e di malattia influenzale (se prendiamo la coorte delle persone vaccinate, ossia >90% dei cittadini) sono praticamente sovrapponibili... Direi che sono inaccettabili tutte e due le categorie di morti, oppure è la morte a essere inaccettabile? Se è così abbiamo un triplice problema: psicologico/sociologico ed ecologico.
Ricordo che:
1. sono vaccinato contro il Covid (4° dose a fine settembre);
2. sono vaccinato contro l'influenza (da inizio novembre);
3. sono prudente;
4. indosso la mascherina in ambienti affollati, sui mezzi di trasporto pubblico (che invero uso colpevolmente pochino) e anche in ufficio se entra qualcuno (colleghi compresi);
5. e sì, ai tempi (fine maggio 2020) scaricai pure "Immuni"...
6. sì, la pandemia, intesa come circolazione globale e universale di SarsCoV2, con possibilità di ondate epidemiche a intervalli non sempre prevedibili e di varianti più patogene, non è affatto finita... però è la scoperta dell'acqua calda...
Ergo sono l'antitesi pratica del no-vax, no-mask a cui solitamente vengono assegnati d'ufficio coloro che sono critici verso stategie "0Covid" e loro declinazioni aggiornate, comprese quelle "stratificate"...
In ultimo: imporre una gestione "collettivistica" della medicina preventiva contro il Covid, in nome di un'utilità generale, nel momento in cui il rischio di Covid grave/critico è prettamente individuale*** lo trovo semplicemente grottesco... da questo tipo di approccio, anche da parte di divulgatori e scienziati seri, noto come la pandemia ci stia facendo precipitare verso una medicalizzazione spinta della società, un fenomeno in virtù del quale, condizioni fisiologiche normali, come la vecchiaia e le relative vulnerabilità, diventano forme di (pre)malattia da monitorare e curare non solo (e non tanto) in nome del benessere individuale del cittadino, quanto piuttosto nel nome di fantomatici "vantaggi collettivi". E quest'ultima è una roba veramente pericolosa e sarà il peggior lascito del Covid una volta che ce l'avremo davvero dietro alle spalle... credo di averlo scritto per la prima volta in questa discussione proprio nell'ottobre del 2020...
*e nel frattempo mentre farmaci anti-virali di cui abbiamo ampia fornitura e sono sempre efficaci contro tutte le varianti, continuano ad essere sotto-prescritti e rischiano di finire (a tonnellate) nelle discariche per rifiuti speciali, se vogliamo essere "pro-attivi" cominciamo a esserlo cercando di superare questo "problemuccio", altrimenti cosa "stratifichi" a fare?
**I 30.000 morti che ho stimato (in accordo con il dato ISTAT) sono una cifra non lontanissima dai dati forniti dall'ISS per i decessi Covid e rappresentano grossomodo la proiezione dell'eccesso di mortalità italiana da inizio anno sull'intero 2022, emendato dalle altre cause di morte come le ondate di calore di quest'estate.
*** rischio individuale tra l'altro assai basso per la quasi totalità dei soggetti under 70 vaccinati e che hanno effettuato i richiami raccomandati.
P.S. perdonate la lunga divagazione ma i forum hanno il pregio di dare maggior spazio a riflessioni che su social come Twitter non possono trovarne.
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