Originariamente Scritto da
Gio83Gavi
Oggi burian e anche ieri mi sono imbattuto in un articolo su focus abbastanza interessante, che linko qua di seguito e che parla di un enzima particolare, denominato "furina", che si trova nel nostro organismo e che sembra anch'esso utilizzato dal virus come ingresso.
La furina è un enzima (un enzima dovrebbe avere il compito di scindere le proteine per fare in modo che esse siano assimilabili dal nostro organismo, in questo caso per idrolasi ovvero reagendo con una molecola di acqua H2O) che si trova nei polmoni umani ma anche in altri organi e tessuti stando a quanto specificato dall'articolo... In particolare il
fegato e
l'intestino tenue:
Coronavirus: come fa a infettare cosi facilmente? - Focus.it
Ho letto dall'articolo che non c'è una "uniformità di vedute" da parte della comunità scientifica sul fatto che la furina rappresenti un secondo possibile punto di ingresso del virus all'interno, però questo potrebbe spiegare come mai alcune persone affette da una forma di COVID particolarmente aggressiva sviluppino insufficienza epatica e gatroenterite.
Come farebbe il virus a scindere questo enzima, facendo in modo che si inserisca nel nostro organismo?
Tramite la zona che nell'immagine sotto è contrassegnata da una freccia e che, a detta dello studio in questione, non è mai stata riscontrata prima d'ora su nessun virus analizzato:
Allegato 524295
The proximal origin of SARS-CoV-2 | Nature Medicine
Quella zona
li è un punto particolare del virus che ha il compito di scindere la furina, ovvero l'enzima presente nel nostro corpo, ed entrare così nel nostro organismo.
Un'altra caratteristica del COVID19 importante è la presenza dei glicani di ossigeno (nell'immagine sopra è denominata "O-linked glycan residue"), che, se non sbaglio, servono per attaccarsi ai recettori delle cellule umane e hanno un ruolo significativo sul grado di infettività e della virulenza del morbo: glicani di tipo O- sono presenti anche sulla superficie del virus HIV-1 e anche su quello di Epstein Barr (mononucleosi infettiva) e rappresentano anche il "bersaglio" dei nostri anticorpi.
Inoltre è stato evidenziato come questi glicani, che possono essere di tipo O- (ossigeno) o N- (azoto) rappresentano una sorta di difesa che il virus struttura nei confronti del nostro sistema immunitario proteggendolo dall'attacco dei nostri anticorpi... Un esempio, seppur estremo, è il virus Lassa che presenta dei glicani di tipo N e che sembrano proteggere lo stesso dall'attacco degli anticorpi umani AB, provocando una febbre emorragica molto seria in quanto la risposta anticorpale è troppo debole.
Ricapitolando e riallanciandomi al discorso di @
burian br credo che:
- l'analisi genomica del virus COVID19 ha messo in evidenza che la presenza di quei particolari glicani O- sulla superficie del virus sono frutto di un adattamento del virus stesso ad un sistema immunitario ospite per poterlo "distrarre" o inibire... In pratica è come se il virus avesse studiato il nostro sistema di difesa. Questo secondo me è un punto importante, che evidenzia che è alquanto difficile che il virus sia stato creato in laboratorio perchè una sua particolare zona, che comprende un sito di scissione polibasico per scindere la furina e dei glicani O-, è frutto di un incrocio unico con un sistema immunitario ospite.
- Potrebbe essere che il virus sia in grado di inserirsi nel nostro corpo in due modalità? La prima è tramite il recettore presente sulla ACE2, mentre il secondo modo sarebbe quello di scissione della furina, l'enzima che si trova anche nel fegato e nell'intestino.
- La presenza dei glicani O- proteggerebbero il virus dall'attacco dei nostri anticorpi o eluderebbero le nostre difese immunitarie, e questo potrebbe spiegare il perchè la malattia spesso evolve con un peggioramento molto rapido.
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