13mila casi su una popolazione di 1 miliardo e mezzo di persone SONO pochissimi.
Sono un niente. In particolare in zone così densamente abitate, con contatti così diffusi. Sono meno di un terzo dei casi che ci sono stati in Italia al di fuori dei principali focolai lombardo-emiliani.
E le misure estremamente drastiche sono un mito: lo erano solo nello Hubei e in una manciata di altre città come Hangzhou. A Pechino i negozi e le fabbriche sono rimaste sempre per la maggior parte aperte, per dire, ed era permesso uscire di casa a piccoli gruppi. A Guangzhou, centro della più grande megalopoli del paese e del mondo, si sono sostanzialmente limitati a chiudere le scuole e le attività ricreative e a vietare entrate e uscite dopo una certa data. Stesso discorso a Shanghai In realtà si può definire un "isolamento" nel senso che era vietato entrare e uscire in alcune città, ma al loro interno ci si spostava abbastanza liberamente. Abbiamo preso misure più drastiche noi e non scherzo.
E non parlo degli articoli di giornale che ti dicono "Shanghai entra in lockdown"; quelli c'erano, ma la realtà vissuta e le effettive restrizioni adottate non erano come quelle italiane o di Wuhan.
Mai, in nessun caso, la Cina avrebbe potuto pensare di estendere a tutto il paese misure simili a quelle italiane attuali. Avrebbe comportato un rischio insostenibile per la tenuta dell'economia e quindi del governo, e infatti non è stato fatto.
La tesi ufficiale diffusa su WeChat era che tutto fosse sotto controllo e solo l'Hubei fosse seriamente interessato dalla pandemia. Più precisamente Wuhan.
Tra l'altro, appunto, se sostieni l'idea della crescita esponenziale già in corso significa che queste misure le hanno pure introdotte ben in ritardo rispetto a noi. Peraltro, al di fuori dello Hubei, sono anche durate meno - in alcuni casi solo pochi giorni.
Ultima modifica di nevearoma; 29/03/2020 alle 16:32
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
The epidemiology and pathogenesis of coronavirus disease (COVID-19) outbreak - ScienceDirect
Allora ,facendo un po' di chiarezza alcuni studi confermano i primi contagi di un nuovo virus valutati in maniera retrospettiva già a partire dal 17 novembre , inoltre molti autorevoli studiosi parlano in realtà dei primi casi già a metà ottobre , da questo articolo il 2 gennaio i cinesi avevano già sviluppato i cossidetti "tamponi" quindi potete ben capire che la realtà è ben diversa da ciò che dicono, hanno registrato un numero enorme di morti che hanno tenuto nascosto ( solo per questo poi hanno letteralmente bloccato la cina e costruito ospedali ), era palese la gravità della situazione ,ma si è cercato sempre di minimizzare ed occultare , vogliamo credere che dal 2 gennaio i numeri dei contagi e dei morti siano reali? ognuno è libero di credere a ciò che vuole , probabilmente se il mondo avesse visto chiaramente ciò che stava succedendo in cina , come ha fatto l'Italia (il dramma di Bergamo) non saremmo arrivati alla pandemia.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Certo che sei proprio di coccio. Ti stanno dicendo che il 23 gennaio c'erano già presumibilmente diverse migliaia di contagaiti, come da noi il 9 marzo d'altronde, ma che non si avevano ancora abbastanza test! Eppure insisti facendo finta di non capire...secondo me, ripeto, questa polemica sta andando avanti da fin troppo tempo
Mi sa che non hai capito tu quello che sto scrivendo io, eh. Non sto necessariamente negando che il 23 gennaio ci fossero già migliaia di casi, sto dicendo che allora è un mistero come l'epidemia non abbia fatto sfracelli anche nel resto del paese (oltre che nello stesso Hubei, ma lì si può usare la giustificazione della quarantena più stretta anche se è decisamente un po' deboluccia) in proporzioni simili o superiori a quelle italiane. E mi pare anche che per risolvere questo "mistero" si utilizzino le spiegazioni più disparate semplicemente perché ci si vuole credere a tutti i costi anziché accettare le spiegazioni più semplici - rasoio di Occam docet
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
lappunto , ma non puoi fornire quei dati che non giustificano tali misuremondo sapeva bene cosa stava succedendo in Cina. perchè non è che blocchi a casa 60 milioni di persone e limiti l'attività di altre centinaia di milioni per una influenza
Sono usciti i dati della mia Regione (Valle d'Aosta), che non saranno perfettamente corrispondenti con quelli nazionali perché vengono comunicati in momenti tra loro diversi.
- 579 casi totali dall'inizio delle analisi
- 529 positivi (+18)
- 48 decessi (+6)
- 2 guariti (+0)
- 79 ricoverati in ospedale (+3)
- 27 ricoverati in terapia intensiva (+1)
Oggi brutta giornata... aumentano gli ospedalizzati e pure i decessi. Quarantotto morti per una popolazione di 126 mila abitanti (e mi tengo largo) non sono pochissimi. Faccio notare che oggi sono stati refertati 43 tamponi (18 positivi e 25 negativi, ossia il 42%).
Considerate anche che i negativi sono 642... il che fa della Vda una delle Regioni italiane con il più alto rapporto tra tamponi effettuati e pazienti positivi (aiutata anche dal fatto che siamo 4 gatti).
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