Eccoci qua ragazzi, buonasera a tutti!
Sono arrivato a casa mia da un po' (ho fatto uno scatto prima, l'ho postato qui di seguito), a Cockermouth, circa 550 km a nordovest di Londra, nella Cumbria.
Per quanto riguarda il viaggio, è andato tutto benissimo (io non utilizzo né utilizzerò mezzi pubblici, poiché ho la macchina...).
Iniziamo: capitolo controlli.
Dunque, rigidi e molto attenti in aeroporto (partito da Nizza ed arrivato a Londra-Heathrow). Ci hanno misurato la temperatura, fatto compilare una sorta di questionario e distribuito disinfettante monouso, a piccolissimi gruppi distanziati per volta.
La distanza di sicurezza è stata veramente molto stringente. Aereo semi vuoto (o quasi...) ed i viaggiatori erano per la maggior parte giornalisti, alcuni diplomatici e c'erano anche dei colleghi.
Il personale di bordo (British Airways) ci ha anche dotato di mascherine per chi ne fosse sprovvisto (io ne avevo alcune...).
Atterrato a Londra, stessa procedura (considerata la distanza da rispettare, è stata piuttosto lenta, ma ci sta). Quindi di nuovo temperatura, un questionario, e via.
Quello che mi ha "puzzato" un attimo è stato questo: per i controlli - appositamente per il Covid-, una volta a Londra, ci hanno "divisi" in due file: una per noi cittadini britannici, un'altra per gli altri. Mah.
Comunque, presa la macchina, uscito dall'aeroporto, imbocco l'autostrada per arrivare qui a casa.
Ed ora arriva il bello.
Già me n'ero accorto nei dintorni di Londra (ma vabbé, ci può stare, siamo pur sempre in zona aeroporto e per di più a Londra).
Ragazzi, in giro c'è tanta ma tanta ma tanta di quella gente e di quel traffico, che davvero siamo su di un altro pianeta.
Lo snodo, a due ore dalla capitale, (c'è un'interconnessione autostradale) del raccordo York-->Leeds--> Sheffield-->Manchester era davvero qualcosa di impressionante per il traffico ed il movimento che ho trovato.
Ora, va bene che parliamo della più importante aerea produttiva d'Inghilterra e dell'intero Regno Unito, ma insomma, io non ho notato alcuna differenza - in termini di minor "popolazione" in giro - rispetto a tutte le volte che passo di là (l'ultima volta è stato a fine dicembre scorso).
Ho fatto rifornimento di benzina quando mi mancava circa un'oretta per arrivare qui a casa. Il titolare del distributore mi ha già dato il primo "impatto" (confermando quel che la mia famiglia mi diceva giorni fa...) quando mi ha detto "what should we do? The world gotta go on..." ("che dovremmo fare? Il mondo deve andare avanti...").
Arrivato in paese qui da me (stiamo parlando di poco più di 7.000 anime), gente in giro, anziani, alcuni ragazzi e vita più o meno normale.
Ed era tardo pomeriggio (qui a quell'orario c'è già il" coprifuoco" solitamente, perché la gente alle 6 pm è già a casa e i negozi son chiusi già).
Anche qui nello UK, comunque, sono state chiuse le attività non essenziali, ristoranti, bar, palestre e negozi - appunto- non essenziali.
Sospesi pure i matrimoni, mentre sono fatti salvi i funerali (a proposito, magari l'avrete letto, sono state prorogate le misure fino al 7 maggio qui sull'isola ).
Insomma, ragazzi, qui - chiusure a parte - la vita procede pressoché normalmente, si gira e si esce.
Non ho trovato minimamente quell'ansia e quella situazione di panico che c'è da noi in Italia...Ma proprio per niente...
La tv parla di coronavirus, ma non siamo assolutamente ai livelli che abbiamo da noi (tipo la "pubblicità" sui comportamenti corretti che da noi in Italia mandano di continuo), né i programmi televisivi sono concentrati sull'emergenza.
Giusto qualche comunicazione ufficiale, istituzionale ogni tanto, dove si ricorda "keep your safe distance" "avoid unnecessary going out" e nulla più.
Sull'autostrada, ogni tanto, ci son dei cartelloni elettronici sui quali campeggia la scritta "Covid-19 avoid travel where possible"... (l'ho messa sul profilo WhatsApp questa, gli amici - anche qui del forum- che hanno il mio numero e con cui ci sentiamo l'hanno visto e mi han chiesto curiosi
).
Ma non mi stupisce questa situazione . Ho trovato quel che mi aspettavo, conoscendo la mia "stessa pasta" e l'atteggiamento di questo popolo nordeuropeo.
Si punta molto sul fatto che "abbiamo il miglior sistema sanitario al mondo" e sul fatto che "i posti in terapia intensiva sono abbondanti e garantiti alla popolazione".
Qualche dato: qui nella Cumbria, su di una popolazione di circa 600.000 abitanti nell'intera contea, abbiamo 1218 casi.
Mal messe Birmingham (1853 casi), l'Hampshire (1600), l'Essex (1484) e Liverpool (882). L'Hackney e la città di Londra 509 (stranissimo questo dato).
Curiosità: l'isola di Wight ne registra 56 di casi.
Domani mattina raggiungo Nottingham per andare a lavoro, al Tribunale (Nottingham è vicina da qui, scarsi 300 km, la maggior parte dei quali su autostrada). Il Nottinghamshire registra 612 casi.
Starò per gran parte della giornata in città, tra l'ufficio ed il Tribunale (la camera di consiglio sarà lunga).
Voglio vedere com'è la situazioni laggiù (ma già immagino la movida...).
Piccola curiosità : pomeriggio ho incrociato la "macchinetta" del distretto (qui non esiste una vera e propria "protezione civile") che ricorda alla popolazione di evitare le uscite non indispensabili.
L'ultima volta che ho assistito a scene di questo tipo risale a venerdì scorso, a Chiusa di Pesio (CN).
Ecco casa mia, ve la presento
(i miei invece hanno casa a 3 km da qui, vicino alla nonna. Ma...non
li vedrò nemmeno, dato che son tutti in Scozia).
Solo soletto. It's not rocket science, a dime a dozen
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