Originariamente Scritto da
inocs
Silvestri su Facebook, su clorochina e caldo.
CLOROCHINA E AZITROMICINA?
In questi giorni si è parlato molto di clorochina e idrossiclorochina come farmaci potenzialmente utili nel trattamento di COVID-19 – da soli o con l’antibiotico azitromicina. E’ abbastanza triste notare come questo trattamento sia diventato “famoso” grazie ad alcune esternazioni del nostro president Trump (noto per il suo background in medicina e virologia) e per uno studio controverso dell'altrettanto controverso medico francese Didier Raoult, quello che sembra uscito da una fusione genica di Gerard Depardieu e Sandokan. [Per ulteriori notizi su Raoult consiglio questa lettura:
]Page not found – For Better Science
Ieri finalmente è uscito in pre-print su MeRxiv (lo so, adesso usa così…) l’articolo che descrive lo studio americano su questo trattamento (J. Magagnoli et al. “Outcomes of hydroxychloroquine usage in United States veterans hospitalized with Covid-19”). Lo studio ha coinvolto 368 pazienti con COVID-19, di cui 97 trattati con idrossiclorochina (HC), 113 con HC + azitromicina (A), e 158 senza HC. Alla fine dello studio sono morti il 27.8% dei soggetti trattati con HC, il 22.1% di quelli trattati con HC+A, e 11.4% di quelli trattati senza HC. Gli autori concludono che non c’è NESSUNA EVIDENZA che HC, da sola o con azitromicina, riduca il rischio di ventilazione meccanica o di morte nei pazienti con COVID-19 (ed infatti il rischio di morte è aumentato nei pazienti trattati con HC). L’ultima frase è un capolavoro di diplomazia: “questo studio illustra l’importanza di condurre studi prospettici, randomizzati e controllati prima di suggerire l’uso generalizzato di un trattamento”. In realtà è del tutto ingiustificato, a questo punto, spingere per l’uso di massa di una medicina che in uno studio di queste dimensioni è associata addirittura con un aumento significativo della mortalità… Qui il link all'articolo:
https://www.medrxiv.org/content/10.1...920v1.full.pdf
IL GENERALE BEL TEMPO
Credo che l’evidenza a favore del fatto che la bella stagione aiuterà a controllare questo virus sia ormai schiacciante e non ho intenzione di ritornarci.
Invece provo a spiegare, visto che in molti me lo chiedono, PERCHE’ il caldo ci potrà aiutare a sconfiggere COVID-19, elencando alcuni fattori che possono contribuire:
-il virus fa più fatica a trasmettersi perché le “goccioline” che lo veicolano evaporano più rapidamente e quindi lasciano il virus a “seccarsi” (cosi perdendo più rapidamente la capacità di infettare)
-le persone si infettano con una quantità più piccola di virus, il che rende più facile la sua eliminazione e meno frequente l’invasione dei polmoni
-le persone tendono con il caldo a “diluirsi” maggiormente nello spazio, per esempio passando più tempo all’aperto e meno in spazi chiusi ed affollati
-il freddo può ridurre l’efficienza con cui le mucose delle vie aeree superiori eliminano i virus attraverso la cosiddetta clearance muco-ciliare.
Da ricordare che NON tutti i virus amano il freddo, e che infatti questa è una caratteristica tipica dei virus respiratori. Gli enterovirus, per esempio, amano l’estate, mentre virus che dipendono da vettori come le zanzare (ad esempio febbre gialla, Dengue e Zika) hanno bisogno delle alte temperature a cui vivono questi insetti.
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