Nuovo Virus Cinese

[burian br]

L’Inghilterra e il Galles hanno il secondo più alto numero di morti tra il personale sanitario al mondo.
Su 3000 morti del settore in tutto il mondo a causa del Covid, ben 540 di questi (17%) era inglese o gaelico. Solo la Russia vede peggio, con 545 morti (appena +5 quindi, un’inezia):

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In questa triste classifica, l’Italia è solo sesta, con 188 decessi.

Record of Disaster: England and Wales has Second Highest Coronavirus Health Worker Deaths in the World – Byline Times

Nell’articolo ci si interroga su come sia possibile, specialmente considerando, dicono, che al 19 Maggio l’UK segnava 121 morti per Covid tra medici e infermieri (solo personale ospedaliero), esattamente come l’Italia. Solo che da allora noi abbiamo avuto appena altre 17 morti, mentre loro altre 85.

[Matëlmaire]

Con i dati ISTAT aggiornati alla fine del 2019 vi ripropongo la percentuale di casi testati per ogni Regione (dati di ieri):

Valle d'Aosta 11,60%
Trentino-Alto Adige 10,48%
Friuli-Venezia Giulia 9,41%
Veneto 8,97%
Umbria 8,04%
Molise 7,80%
Basilicata 7,50%
Emilia-Romagna 7,36%
Lombardia 6,83%
Toscana 6,72%
Piemonte 6,41%
Marche 5,95%
Abruzzo 5,84%
Liguria 5,65%
Calabria 5,37%
Lazio 5,18%
Sardegna 4,84%
Sicilia 3,83%
Puglia 3,42%
Campania 2,61%

Non dico che tutte le Regioni del nord debbano avere i valori di Valle d'Aosta o Trentino-Alto Adige, ma almeno sull'8-9% di casi testati per popolazione sì... i dati peggiori sono nettamente quelli della Liguria, in tal senso.

[jack9]

Coronavirus, per i medici e destinato a morire. Il 51enne dopo 3 mesi in terapia intensiva guarisce: <<Un miracolo>>


una delle prove dello strascico lunghissimo dei morti..

[Nevizio]

Frequentando (ahimè) un noto ospedale capitolino (l'aihmè sta per la motivazione per cui lo frequento non per la qualità del servizio offerto dallo stesso,eccelsa tra l'altro) ho notato che piu' passa il tempo e piu' tutto il personale sanitario e probabilmente anche l'amministrazione dello stesso sta prendendo coscienza del problema,io non sono un disfattista,sarebbe facile dire: ok quando tempo c'e' voluto per capirlo e propio in un ospedale in cui forse tutto questo dovrebbe essere capito persino prima di ogni posto,ma forse vista la circostanza è meglio dire meno male che ora si ha coscienza del problema,ne giova il futuro prossimo del nostro paese,se non fosse che certe regole dettate dall'OMS purtroppo vengono seguite alla lettera solo in determinati posti,poi la gente almeno per quello che vedo io nella mia piccola realtà regionale anzi meglio dire provinciale (duplice: Pescara e Chieti) continua ad avere un grado di incoscienza sconcertante,non so se molte persone hanno la memoria corta o sono propio poco lungimiranti sul futuro,eppure sulla stessa terra dovranno vivere oltre che i cittadini piu' attenti alle regole anche quelli (usando un termine leggero) meno...sono pessimista per l'autunno.Felice di essere smentito poi dai fatti.

[simo89]

Frequentando (ahimè) un noto ospedale capitolino (l'aihmè sta per la motivazione per cui lo frequento non per la qualità del servizio offerto dallo stesso,eccelsa tra l'altro) ho notato che piu' passa il tempo e piu' tutto il personale sanitario e probabilmente anche l'amministrazione dello stesso sta prendendo coscienza del problema,io non sono un disfattista,sarebbe facile dire: ok quando tempo c'e' voluto per capirlo e propio in un ospedale in cui forse tutto questo dovrebbe essere capito persino prima di ogni posto,ma forse vista la circostanza è meglio dire meno male che ora si ha coscienza del problema,ne giova il futuro prossimo del nostro paese,se non fosse che certe regole dettate dall'OMS purtroppo vengono seguite alla lettera solo in determinati posti,poi la gente almeno per quello che vedo io nella mia piccola realtà regionale anzi meglio dire provinciale (duplice: Pescara e Chieti) continua ad avere un grado di incoscienza sconcertante,non so se molte persone hanno la memoria corta o sono propio poco lungimiranti sul futuro,eppure sulla stessa terra dovranno vivere oltre che i cittadini piu' attenti alle regole anche quelli (usando un termine leggero) meno...sono pessimista per l'autunno.Felice di essere smentito poi dai fatti.

Discorso comprensibile, però sai...a un certo punto è normale che, passato il grosso dell'emergenza, ci sia un rilassamento generale, è fisiologico. Voglio dire: l'emergenza percepita a pelle non è un concetto che puoi inculcare in maniera astratta facendo vedere immagini di due mesi prima, l'emergenza o la percepisci o non la percepisci, molto difficile che ognuno di noi, soprattutto gli adolescenti, abbiano un'attenzione maniacale a ogni cosa che fanno.

Che chi lavora a stretto contatto coi pazienti, o lo abbia fatto durante il periodo peggiore, lo possa trovare grave o disdicevole lo capisco, il resto della popolazione però, purtroppo (?) o forse per fortuna cerca di riprendere la vita nella maniera più simile alla normalità che al momento può permettersi, a volte forse purtroppo dimenticandosi di ciò che è successo.

È un bene? È un male? Non so...però una ventata di positività e di pseudo normalità, anche solo in certi gesti quotidiani può fare una grossa differenza, non si può vivere in attesa di una possibile o probabile minaccia che potrebbe colpirci fra qualche mese, è un controsenso logico oltre che un modo per logorarsi ogni giorno.

Intanto io direi di fare il ragionamento opposto: non era affatto scontato che le cose sarebbero andate come sono andate negli ultimi due mesi e mezzo dopo la riapertura, e questo ce lo dimentichiamo troppo spesso. Godiamoci questo momento di relativa calma e quasi normalità, consapevoli delle precauzioni che forse dovremo riadottare in autunno, e non smettiamo di adottarle per lo meno nei contesti più sociali.

Io sono arrivato a queste conclusioni di compromesso tra la rigidità più ligia alle regole richiesta dai medici, e il bisogno di normalità e socialità a cui ognuno di noi aspira, spero sia sufficiente per affrontare il futuro.

[FunMBnel]

Discorso comprensibile, però sai...a un certo punto è normale che, passato il grosso dell'emergenza, ci sia un rilassamento generale, è fisiologico.
[...]

Ti rispondo per punti.

1. Se la domanda è riferita al "dimenticarsi quello che è successo" l'unica risposta possibile è "è un male"
Ed è un male italiano, la classica memoria del pesce rosso tanto citato nei più svariati contesti.
2. Non è questione di vivere "pensando ad un eventuale disastro tra qualche mese", quello sarebbe da paranoici.
E' questione di vivere mettendo in atto quei pochi accorgimenti che evitino di ricadere in un disastro tra qualche mese.
Vale per le attività economiche così come per le persone.
Mi rendo conto che per i giovani sia una botta tremenda all'ormone e che a loro si chieda un grosso sacrificio.
Gli altri però che non rompano troppo le palle che oggi non si chiede altro che le maschere e un numero ridotto di persone all'interno degli esercizi commerciali e di lavarsi le mani spesso, che sarebbe buona pratica indipendentemente dalle epidemie.
Non si è disposti a farlo? Bene. Il primo che si lamenta di un'eventuale espansione dei contagi però va a fare assistenza al personale sanitario nelle zone dove nascono epidemie di livello 4...

Solo io faccio esattamente la vita di prima indossando la maschera qua e là e ogni tanto i guanti? In realtà in questo momento, visto che è tutto aperto, ma è stato prolungato lo smart working, faccio vita migliore di prima...
Capisco che per i giovani non sia così.

[lg59]

Ti rispondo per punti.

1. Se la domanda è riferita al "dimenticarsi quello che è successo" l'unica risposta possibile è "è un male"
Ed è un male italiano, la classica memoria del pesce rosso tanto citato nei più svariati contesti.
2. Non è questione di vivere "pensando ad un eventuale disastro tra qualche mese", quello sarebbe da paranoici.
E' questione di vivere mettendo in atto quei pochi accorgimenti che evitino di ricadere in un disastro tra qualche mese.
Vale per le attività economiche così come per le persone.
Mi rendo conto che per i giovani sia una botta tremenda all'ormone e che a loro si chieda un grosso sacrificio.
Gli altri però che non rompano troppo le palle che oggi non si chiede altro che le maschere e un numero ridotto di persone all'interno degli esercizi commerciali e di lavarsi le mani spesso, che sarebbe buona pratica indipendentemente dalle epidemie.
Non si è disposti a farlo? Bene. Il primo che si lamenta di un'eventuale espansione dei contagi però va a fare assistenza al personale sanitario nelle zone dove nascono epidemie di livello 4...

Solo io faccio esattamente la vita di prima indossando la maschera qua e là e ogni tanto i guanti? In realtà in questo momento, visto che è tutto aperto, ma è stato prolungato lo smart working, faccio vita migliore di prima...
Capisco che per i giovani non sia così.

Tutto giusto,anche io faccio la vita di prma con qualche accorgimento,mascherina e altro,però in molti contesti è difficile non mollare la guardia,vado al mere almeno 3 volte a settimana,e al di la di indossare la mascherina se entro nel bar non faccio,in spiaggia incontri persone ,i bambini corrono qua e la e ti passano vicino.Ristoranti,discoteche,mah,come è possibile rispettare norme igeniche ferree,ogni tanto mi vado a mangiare un fritto o una pizza con gruppi di amici a coppie,finora all'aperto sotto verande,al di la del fatto che anche i miei amici possono infettarsi e propagare il virus in queste occasioni,i vicini di tavolo,che non sono poi neppure molto distanziati come sbandierato come son messI chi hanno incontrato?insooma la vedo dura,o tieni chiuso e non ti muovi da casa,o accetti i rischi pur usando tutto il buon senso possibile.

[jack9]

Ti rispondo per punti.

1. Se la domanda è riferita al "dimenticarsi quello che è successo" l'unica risposta possibile è "è un male"
Ed è un male italiano, la classica memoria del pesce rosso tanto citato nei più svariati contesti.
2. Non è questione di vivere "pensando ad un eventuale disastro tra qualche mese", quello sarebbe da paranoici.
E' questione di vivere mettendo in atto quei pochi accorgimenti che evitino di ricadere in un disastro tra qualche mese.
Vale per le attività economiche così come per le persone.
Mi rendo conto che per i giovani sia una botta tremenda all'ormone e che a loro si chieda un grosso sacrificio.
Gli altri però che non rompano troppo le palle che oggi non si chiede altro che le maschere e un numero ridotto di persone all'interno degli esercizi commerciali e di lavarsi le mani spesso, che sarebbe buona pratica indipendentemente dalle epidemie.
Non si è disposti a farlo? Bene. Il primo che si lamenta di un'eventuale espansione dei contagi però va a fare assistenza al personale sanitario nelle zone dove nascono epidemie di livello 4...

Solo io faccio esattamente la vita di prima indossando la maschera qua e là e ogni tanto i guanti? In realtà in questo momento, visto che è tutto aperto, ma è stato prolungato lo smart working, faccio vita migliore di prima...
Capisco che per i giovani non sia così.

ecco, io sono nella fascia di mezzo, tra giovani e non più giovani.
la mia vita è cambiata radicalmente, ma per una questione famigliare legata alla pandemia, quindi indiretta. ho una vita sociale molto ridotta rispetto al passato recente (niente serate a fare apertivi/cene in tutta tranquillità ovunque ma cose più riservate, ecco, e rigorosamente all'aperto per quanto mi riguarda) e soprattutto la mascherina in un lavoro come il mio è piuttosto determinante. se prima su un turno di 6h finivo stanco, adesso finisco stanco+stanco
però sticazzi gente, si fa e si deve fare, ma soprattutto si può fare, anche piuttosto agilmente.
oggi primo giorno di palestra (domani partono i miei per andare dalla nipotina e staranno via parecchio, ora mi rilasso io ), si sanifica tutto una volta utilizzato ma la mascherina era inesistente, nessuno la indossa in sala pesi, e ci sta, sportivamente parlando è veramente insostenibile se ci si allena a certi ritmi.
quello che mi preoccupa è che puoi usare tutti gli accorgimenti che vuoi, ma luoghi come le palestre adesso non fungono da focolai semplicemente perché il virus non c'è molto, è in giro veramente poco numericamente e come aggressività nel contagio (complici caldo e mascherine), ma non appena torna a circolare addio, con queste misure non cambia niente in luoghi come palestre e simili.
speriamo in un autunno clemente, e che i vari vaccini possano funzionare veramente, altrimenti ci vorranno anni per tornare alla normalità.
e speriamo anche che si faccia maggior attenzione a sti virus, soprattutto in paesi come la Cina (a prescindere dalle abitudini alimentari, è innegabile che partano spesso da lì ste schifezze di virus), che i mezzi li aveva per poter fermare il tutto sul nascere o quanto meno allertare chi di dovere per tempo.
speriamo appunto che sta situazione almeno lasci una parziale eredità positiva, un insegnamento importante per il futuro.

[damiano23]

L’Inghilterra e il Galles hanno il secondo più alto numero di morti tra il personale sanitario al mondo.
Su 3000 morti del settore in tutto il mondo a causa del Covid, ben 540 di questi (17%) era inglese o gaelico. Solo la Russia vede peggio, con 545 morti (appena +5 quindi, un’inezia):

9EB5ADB4-4E2F-4374-BF54-8FD1A692E656.jpeg

In questa triste classifica, l’Italia è solo sesta, con 188 decessi.

Record of Disaster: England and Wales has Second Highest Coronavirus Health Worker Deaths in the World – Byline Times

Nell’articolo ci si interroga su come sia possibile, specialmente considerando, dicono, che al 19 Maggio l’UK segnava 121 morti per Covid tra medici e infermieri (solo personale ospedaliero), esattamente come l’Italia. Solo che da allora noi abbiamo avuto appena altre 17 morti, mentre loro altre 85.

Praticamente ciò rispecchia il tasso di letalità all'interno di un paese.
Tutti questi stati in lista, a parte la Russia, sono appunto quelli che hanno il più alto rapporto decessi/nuovi casi, non a caso abbiamo gli Stati Uniti, Brasile, Italia, Messico, Spagna, e anche le due nazioni dell'UK (England e Wales le più colpite della pandemia).

[Pisky]

Puglia e Basilicata con doppio zero, Bolzano un nuovo contagio