I lockdown locali forse, se si parla di un lockdown di due settimane per un paesino o un comprensorio residenziale.
Il lockdown nazionale è una misura emergenziale per eccellenza, l'ultima spiaggia quando non c'è altro da fare e il sistema sanitario è al collasso.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Ok, ma chi ha mai detto che la Francia dovrebe eseguire un lockdown nazionale?
Mi sembra che la situazione sia critica in alcuni dipartimenti, non in tutti, dunque si potrebbe eseguire un lockdown regionale diffuso persino a metà territorio francese, ma non totale.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Ehm no, probabilmente a quel punto sarebbe troppo tardi. Meglio un blocco regionale/provinciale ora che uno nazionale fra due settimane, anzi a livello provinciale avrebbero già dovuto agire. L'esperienza di marzo dovrebbe averci insegnato qualcosa, e direi pure a loro
Il dato di fatto è che non hanno dubbi sulla riapertura delle scuole e che preferirebbero il lockdown nazionale piuttosto che rinunciarvi o rinviarla, e a me pare assurdo sinceramente. Non vedo alcuna strategia da parte della Francia, sembra quasi che stiano prendendo tempo per poi fare esattamente come sei mesi fa, e spero vivamente che non vada così anche da noi.
Allora forse qualcuno non ha imparato nulla...
Ultima modifica di ale97; 29/08/2020 alle 13:55
L'esperienza di marzo insegna appunto che in Lombardia il lockdown si sarebbe dovuto fare immediatamente non appena iniziò la pressione sul sistema sanitario, e tra l'altro è comunque una situazione imparagonabile a quella della Francia attuale.
In Europa a marzo c'è stata una relazione piuttosto forte tra % di positività (e quindi tasso di sommerso) e successivo rialzo della mortalità che è stata anche più importante delle tempistiche e dell'intensità dei lockdown. Questo oltre al fatto che non conosciamo bene l'effetto di misure blande sull'andamento del contagio.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Guarda, al 1 marzo in tutta Italia erano occupati appena 140 posti in ti, il collasso si è avuto dopo. Il governo ha agito proprio nel modo da te descritto, e infatti ha agito troppo tardi.
Sia chiaro, la situazione francese mi sembra sicuramente meno grave al momento, ma ciò non toglie che se non si agisce in tempo (non quando il collasso è già avvenuto) si rischiano guai.
Il governo ha tentennato due settimane prima di attuare un provvedimento qualsiasi in provincia di Bergamo, a fronte di un aumento anomalo dei ricoveri e di un contagio esponenziale con % di positività da brividi. Col senno di poi si è visto che tutto ciò era il risultato di una situazione che andava avanti da oltre un mese senza che nessuno lo sapesse. A quel punto le RSA erano già state colpite in massa e la quantità di contagi reali era sull'ordine del milione di persone in un territorio ristretto.
Ripeto, non è paragonabile, ma soprattutto come scrivevo non conosciamo l'effetto di misure blande come le mascherine, il distanziamento e la chiusura strategica di poche attività in una fase precoce della curva.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
diciamo che è meglio fare lockdown locali adesso piuttosto che estesi tra poco, la situazione della Francia è quella, con 7k contagi al giorno (vero, di qualità completamente diversa rispetto a marzo), arrivare a numeri preoccupanti è un attimo.
non penso sia un caso che a chiare lettere il primi ministro di un paese non proprio da due di coppe parli apertamente di lockdown, significa che un motivo c'è.
ora magari è una mossa per spaventare un po' e indurre più cautela, ma i numeri non sono bellissimi.
concordo che comunque bisogna sempre bilanciare con l'economia, è brutto ma va fatto, fare un lockdown con le TI libere al 90% può essere più un danno che altro, su questo non c'è dubbio.
c'è una serie di step prima molto più morbidi che si possono affrontare... di certo però non aprirei la scuola a 1° settembre (tra 3 giorni) con quei numeri, sarebbe suicidarsi in tutto e per tutto, ricordandosi del dualismo salute-economia.
Si vis pacem, para bellum.
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