Al sud peggio proprio per il fatto che ad aprile marzo i numeri erano limitati nella maggior parte delle realtà. ANche alla luce di quello che ho scritto sopra riguardo il medico massimalista.
Per esperienza personale e mediata posso dire che c'è una differenza molto grande tra la sanità del nord e quella del sud. QUesta cosa non potrà che pesare nella gestione di una (ancora eventuale) emergenza che potrà avere effetti domino sui vari servizi.
Spero ovviamente di sbagliare ed essere troppo pessimista.
Cmq attenzione massima e andiamo avanti.
Non sono mai stato d'accordo del tutto sulla distinzione sanità nord vs sanità sud, perchè alla fine con il Covid non esistono cure e quindi si parte da una situazione identica dal più sperduto degli ospedali meridionali al più elitario settentrionale.
L'importante è che ci siano posti letto in TI, e personale medico qualificato a questo scopo. Per i primi è stato fatto qualcosa, ma non basterebbe comunque in caso di ondata pesante. Per il secondo ne siamo certi che ci siano.
La gestione dell'emergenza è questione anche in parte politica, e che la politica sanitaria sia peggiore al Sud non ci piove. Ma questo è un problema della classe dirigente, non del sistema sanitario in sè purtroppo.
Intendo che mezzi e personale li possediamo, è solo la strategia che potrebbe essere sbagliata. Ad esempio sui tamponi, tasto dolente.
1400 con 70.000 tamponi....pensavo scendessimo sotto i 1.000, preoccupante.
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Cosa dicono oggi i numeri
In data 13 settembre tamponi in calo, ma nuovi casi sostanzialmente stabili senza la consueta forte riduzione del weekend: non dobbiamo guardare al dato giornaliero, come detto più volte, ma quello odierno non è un bel segnale. L’effetto weekend è di solito più visibile il lunedì (con l’esito dei tamponi elaborati alla domenica) per cui verificheremo meglio con i dati di domani. L’incremento nazionale dei casi è +0,50% (ieri +0,52%) con 287.753 contagiati totali, 213.634 dimissioni/guarigioni (+443) e 35.610 deceduti (+7); 38.509 infezioni in corso (+1.006). Elaborati 72.143 tamponi (ieri 92.706) con 1.458 positivi; rapporto positivi/tamponi 2,02% (ieri 1,61%). Attualmente ricoverati con sintomi 2.042 (+91); terapie intensive +5 (187). Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 265; Lazio 143; Emilia Romagna 143; Veneto 142; Campania 122; Toscana 91; Piemonte 82; Puglia 82; Liguria 78; Sicilia 61; Friuli 45; Provincia autonoma di Bolzano 40; Abruzzo 37; Sardegna 33. In Lombardia curva +0,25% (ieri +0,26%) con 12.844 tamponi (ieri 16.493) e 265 positivi; rapporto positivi/tamponi 2,06% (ieri 1,63%); 103.339 contagiati totali; ricoverati +1 (252); terapie intensive +1 (28); 3 decessi (16.899). Nell’ultima settimana di rilevazione dell’Iss (31 agosto - 6 settembre) la circolazione del virus si è ormai diffusa su tutto il territorio nazionale, con un basso contributo delle infezioni importate dall’estero (15%, stabile sulla settimana precedente) e con l’11,1% (17,6% la settimana precedente) di infezioni importate da altre Regioni. Sempre tra il 31 agosto e il 6 settembre i nuovi casi sono stati: individuati in seguito ad attività di screening (37% contro il 39% del periodo 24-30 agosto); in seguito ad attività di contact tracing (29% contro 27%); relativi a soggetti sintomatici (dato stabile al 27%). Resta fermo al 5% anche il dato dei soggetti per i quali non è stato reso noto il motivo dell’accertamento diagnostico. Da registrare una piccolissima variazione al ribasso per l’indice Rt a livello nazionale (sceso da 1.18 a 1.14): ricordiamo che il valore viene calcolato sui soli soggetti sintomatici, escludendo asintomatici, casi importati dall’estero e casi identificati in seguito ad attività di screening e tracciamento dei contatti. In aumento invece l’età mediana dei contagiati, salita a 35 anni dai 32 della settimana precedente: sul dato pesa una maggiore trasmissione in ambito domiciliare e familiare, con il coinvolgimento di soggetti di età più avanzata. Che, ricordiamo, sono anche quelli con un maggior rischio dal punto di vista clinico.
In media mobile 7 gg la % di positività è passata dallo 0,4/0,5% di giugno/luglio al 1,7% (con quasi il doppio dei tamponi) e i nuovi contagi più o meno stazionari poco sotto i 1500 da qualche giorno
Fra un paio di settimane si cominceranno a vedere gli effetti della riapertura delle scuole
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