Maiorca
Metà luglio
Obbligo mascherine in tutto il villaggio turistico e nei centri storici dei paesi.
Erano tra i pochi italiani, obbligo rispettato da tutti, stranieri compresi.
Operatori e residenti spagnoli sempre pronti a richiamare chi non rispettava le regole.
Boh..
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Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
Virus e scuola <<No al tampone per ogni raffreddore>> | Veneto
La scuola è iniziata da poco e per il Veneto serve correggere il tiro su alcuni punti delle linee guida nazionali, altrimenti si rischia il caos. Si tratta di una posizione condivisa anche da altre Regioni. E così nei giorni scorsi da Venezia, capofila di tutte le Regioni in tema di prevenzione al tavolo dell'emergenza sanitaria per il Covid-19, è partita una lettera inviata al Ministero della Sanità e all'Iss, istituto superiore di sanità. Obiettivo: lasciare più margine di discrezionalità, di scelta ai pediatri davanti a un paziente che presenta i sintomi del Covid-19 come un comune raffreddore, mal di gola o febbre e tosse.PUBBLICITÀ A spiegare meglio il quadro è il presidente neo rieletto, Luca Zaia, ieri a margine di una iniziativa a Jesolo: «Chiediamo di rivedere un passaggio delle linee guida dell'Iss legate alla scuola. Quello che, in pratica, dice ai pediatri che, davanti ad un paziente con possibili sintomi Covid, deve far eseguire il tampone». La richiesta che parte dal Veneto, Zaia ci tiene subito a precisare, non è dettata da questioni organizzative. «Non c'è un problema operativo o di approvvigionamento. Qui i tamponi ci sono: in magazzino abbiamo una scorta da 700 mila test molecolari e di quasi 500 mila di quelli rapidi». E dunque il problema dove sta? «Sta nel fatto che, stando così le cose, ad oggi - continua Zaia - ad ogni raffreddore è un tampone. Ora, capiamo la psicosi della gente. Ma il guaio è che questa è una norma. Insomma, il dubbio diagnostico è giusto che ci sia, ma lo deve esprimere il pediatra che conosce il suo piccolo paziente. Un paziente che, magari, è soggetto a bronchitine ricorrenti durante l'anno. Quindi quel soggetto che fa in un inverno 5 raffreddori e 3 bronchiti non può essere sottoposto a 15 tamponi». Su questo fronte anche l'assessore uscente alla sanità e rieletta, Manuela Lanzarin, (resta operativa fino alla proclamazione dei nuovi eletti) capisce che la situazione è delicata. «In questo momento i pediatri hanno le mani legate per la direttiva dell'Iss perché scritta com'è non lascia molta discrezionalità. Abbiamo chiesto che venga rivalutata la possibilità di dar maggiore spazio alla decisione dei pediatri di fare il tampone o meno, in base alla conoscenza anche del loro paziente». Non solo. Nei giorni scorsi, il Veneto, sempre come capofila delle Regioni, è tornato a ribadire al tavolo del Ministero la necessità di ridurre l'isolamento da 14 giorni a 7».
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Ho sentito alla radio il medico francese che diceva che la mortalità in Africa è bassa perchè fanno la profilassi per la malaria.
Invece secondo me è semplicemente una questione di età mediana
Concordo sul fatto che ci siano ancora tante cose da capire... Tuttavia non potrebbe semplicemente essere, come abbiamo anche discusso, che le donne hanno una risposta innata migliore rispetto agli uomini?
Se non ricordo male hanno infatti due geni che codificano l'attivazione delle interleuchine, citochine che servono per attivare i linfociti T, mentre gli uomini mi pare che possiedano un solo gene.
Anche a me comunque è capitata una situazione simile, sebbene molto meno grave rispetto a quella che hai segnalato tu: a marzo febbre, due mesi e mezzo dopo test sierologico con IGg positive e tampone negativo... La mia compagna con me convivente neanche un sintomo, eseguiti a distanza di un paio di mesi sia il tampone che il sierologico ed entrambi negativi.
E siamo pure dello stesso gruppo sanguigno (A+), probabilmente lei ha un sistema immunitario più efficiente anche se ci sono ancora cose di cui non siamo ancora al corrente
Siamo ormai al 20esimo e passa caso identico conosciuto solo qui dentro di conviventi in cui uno dei due non se lo è preso....qualcosa ci deve essere che inibisce il contagio in certi soggetti.
Quando ieri parlavo di immunità non intendevo necessariamente il fatto che ci sian immunità alta per anticorpi sviluppati già nell'x% di popolazione perché l'ha già avuto, intendevo qualcosa di strano e ancora sconosciuto che limiti il contagio e rompa delle catene, altrimenti non è possibile già solo che in casa mia le due donne lo abbiano avuto (addirittura in due periodi differenti) e gli altri 4 componenti maschili (7, 39, 66 e 90 anni) no, pur convivendo nella stessa abitazione e mangiando spesso allo stesso tavolo.
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Ieri Gian mi sono imbattuto in un articolo update su Nature della mutazione in questione del virus, in cui l'acido aspartico è stato sostituito dalla glicina:
The coronavirus is mutating — does it matter?
Leggendo l'articolo innanzitutto il virologo Montefiori si è scusato per aver utilizzato la parola "allarmante", tant'è che da quel che si capisce è stata pubblicata su "Cell" una nuova revisione dell'articolo in cui è stata rimosso il termine "allarmante".
Il nocciolo della questione è appunto che il virologo in questione, la cui specializzazione principale ero lo studio del'HIV, aveva notato come dacchè era stata riscontrata questa mutazione il virus sembrava aver mostrato una diffusività e contagiosità superiore.
Alcuni studi da lui condotti e anche da altri componenti di equipe differenti hanno utilizzato uno pseudovirus dell'HIV con innestata la proteina spike (non ha utilizzato il SARS-COV2 perchè avrebbe richiesto un laboratorio con un livello di bio-contenimento ben superiore rispetto a quello a sua disposizione) scoprendo che:
- I SARS-COV2 con quella particolare mutazione sembrerebbero avere maggiori quantità di RNA virale nel naso e nella bocca rispetto alla variante "D";
- I SARS-COV2 con quella particolare mutazione sembrerebbero formare focolai di dimensioni maggiori rispetto alla variante "D";
d41586-020-02544-6_18347864.jpg
L'articolo termina dicendo che non è detto che nella realtà sia poi così in quanto il campione utilizzato è un pseudovirus dell'HIV e non il SARS-COV2 reale.
Tu Gian che ne pensi? Avevo letto qualcosa in merito?
Campania 253 casi e 13 terapie intensive
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