Come fa ad essere "incerta" l'efficacia di una barriera fisica alle droplets per me resta un mistero.
Certo... Se la mascherina viene riutilizzata 100 volte, sputandoci sopra o usata come un fazzoletto da naso, ecc. ecc. di sicuro non funziona, ma il problema non è la maschera.
Così come se uno pensa che basti indossare una chirurgica e ha risolto tutti i problemi legati al Covid di sicuro prima o poi se lo becca, ma di nuovo non è un problema della maschera.
Il problema è tutto lì, e non limitato alle RSA, peraltro: se un elemento ti sfugge alla fine butta male, anzi malissimo.
Poi va anche detto che se la tua (di una Svezia a caso) età mediana è inferiore di 5 anni a quella di un altro Paese (un Italia a caso) è anche più "facile" pensare ad un approccio del genere.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Gian, la crisi coniugale è questione di lana caprina, non ricercherei lì le motivazioni, crisi o no due coniugi conviventi dormono assieme, mangiano assieme e stanno negli stessi luoghi chiusi. che non vi sia trasmissione tra essi è strano, la crisi coniugale non c'entra un tubazzo, c'è una motivazione più profonda e scientifica alla base, per forza...
Si vis pacem, para bellum.
Sì ma una pandemia non è un contesto di laboratorio, è quello il problema. C'è una quantità infinita di variabili a complicare il quadro, a cominciare dall'innata irrazionalità dell'individuo.
Ad esempio uno degli elementi problematici della mascherina è che indossarla tende a favorire nella popolazione un falso senso di sicurezza che la induce a diminuire l'attenzione in altri contesti, vanificando un'eventuale efficacia delle mascherine.
Ci sono poi vari stadi di "indossamento" delle mascherine. Solo nei contesti sanitari, solo nei negozi, anche all'aperto, anche in casa...e qual è l'efficacia delle sole mascherine vs. del solo distanziamento (quello sì, dagli effetti studiati e conosciuti)?
Si sa, ovviamente, che le mascherine sono efficaci in contesti protetti come quelli ospedalieri, ma del loro risultato in termini epidemiologici di grande scala si sa sorprendentemente poco. Anzi, non sorprendentemente, perché fare studi caso-controllo in un contesto simile è difficilissimo.
Poi ovvio, è una misura di buon senso. Ma dal modo in cui viene agitata come feticcio uno si aspetterebbe che sia qualcosa di più di semplice buon senso...
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Più che altro esiste la questione legata alla diffusione per il tramite delle micro-droplets e dell'aerosol. Il Prof. Pierluigi Lopalco (che come diceva un mio conoscente non è proprio l'"ultimo dei cornuti") sostiene che se avviene (e lui ha fortissime perplessità in proposito) questa è assolutamente marginale, altrimenti l'incidenza dei positivi nelle indagini sierologiche compiute in Italia (o in Germania) sarebbe ben maggiore...
Personalmente sono propenso a dar ragione a Lopalco, se non altro perché fa l'epidemiologo di mestiere (dei virologi sono portato a fidarmi un pelo di meno, quando escono dallo stretto confine della loro specializzazione e dei clinici, quando discettano di questioni estranee alla medicina clinica, non mi fido affatto).
Sul problema dei "fragili" e quindi delle RSA (e di tutte le residenze comunitarie) secondo me si rientra nei limiti del mio post precedente, i fragili sono troppi e c'è un'interazione troppo forte tra fragili e "resistenti"... Infine sono abbastanza convinto che la Svezia abbia fatto male a non attuare un lock-down, perché evidentemente la loro strategia (che non disprezzo affatto, anzi...) sarebbe stata efficace se attuata prima, ma evidentemente sono stati presi alle spalle anche loro... e quindi si sono trovati con una diffusione incontrollata e con un virus che era entrato ovunque... Ormai sappiamo che, quando entra, è difficilissimo farlo uscire (basta vedere quanto c'è voluto per far scendere la curva epidemiologica dopo il picco cumulativo di fine marzo).
Ultima modifica di galinsog@; 02/10/2020 alle 10:33
Semplicemente la Svezia ha testato troppo poco e troppo tardi, con politiche di isolamento troppo lasche. Il risultato è stato che i giovani hanno continuato a far diffondere il virus e a contagiare i soggetti deboli che poi sono morti in massa, in particolare nelle RSA. La differenza con la Norvegia, che invece ha testato massicciamente a partire da metà marzo (e ha anche chiuso i confini esterni), è in primis lì.
Inoltre, fatto poco noto, in Svezia sono state colpite sproporzionatamente le comunità immigrate più povere e disagiate come quelle somale.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Tra l'altro con il rialzo epidemico di queste settimane è una cosa che rischia di succedere anche da noi... al momento sta coinvolgendo soprattutto la comunità bengalese, ci sono diversi fattori che rendono questa comunità fortemente penalizzata:
1) vivere in contesti abitativi igienicamente non proprio perfetti (relativamente molte persone in spazi relativamente piccoli, ad esempio nuclei familiari di 7-8 componenti in appartamenti di 50 m2);
2) alta densità di popolazione nei quartieri dove prevalentemente è insediata;
3) insediamento abbastanza recente, forte interazione tra i membri e relativa scarsa interazione con la popolazione italiana e con gli immigrati di altre nazionalità;
4) situazione socioeconomica di queste persone (lavori estremamente precari e irregolari);
5) un altissimo tasso di analfabetismo (più o meno una persona su 2 con le donne maggiormente colpite).
Altre comunità di migranti riescono a proteggersi molto meglio e va fatto un lavoro gigantesco di mediazione culturale, per fortuna cominciano ad accorgersene anche le istituzioni locali e la collaborazione con queste persone comincia ad essere stretta e a dare frutti, era comunque meglio pensarci prima...
Molto male Umbria
+65 positivi
2000 tamponi.
+2 ricoverati
+1 TI
l'unica aspetto non troppo negativa è che gli isolati salgono di 50 unità segno che i positivi stanno uscendo dal tracking.
Certo situazione non simpatica.
https://coronavirus.regione.umbria.it/
Martedì nuovo giro di sierologici a lavoro…...
Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!
Attendo con grande interesse il risultato dei tamponi odierni della squadra del Napoli.
Nel frattempo pare abbiano deciso per un "bonus" per ogni squadra.
Con almeno 10 positivi nell'arco di una settimana ogni squadra potrà chiedere il rinvio della partita successiva.
Mi sembra una una scelta di buon senso. Con 10 positivi, che implica un contagio diffuso, la probabilità che si ripresenti un caso analogo nel corso della stagione è praticamente nullo. A parte difficilissimi, a quanto pare, casi di reinfezione.
Il calcio diventa anche un ottima occasione di studio. Quando hai nomi e cognomi di positivi in gruppi che interagiscono è molto più semplice per i non addetti farsi una idea di come e se si propaga.
Infatti pensando in estremo, data l'età, la situazione fisica e la meticolosità sanitaria con cui sono sempre seguiti, fare un infezione programmata di tutti i componenti della squadra magari isolandosi per 14gg pre-campionato non sarebbe stata malaccio come idea. Intendo proprio isolamento totale dei giocatori senza rischio di contatto con altri componenti, come la "bolla" americana per la NBA a Disneyworld.
Ti toglievi il problema per quasi l'intera stagione....
Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
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