Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...
Interessante.
Riguardo la mortalità infantile, posso citare l'esempio dei miei avi. Sono riuscito con un colpo di fortuna a mettere mano agli archivi comunali e a risalire fino al mio antenato diretto paterno da 7 generazioni (siamo probabilmente intorno alla metà del Settecento, perchè suo figlio - mio antenato di sesta generazione - è nato intorno al 1785). Ebbene, da allora fino agli anni Venti del Novecento la mortalità infantile era spaventosa. Il mio albero genealogico è pieno zeppo di bambini nati e vissuti pochissimo: chi due giorni, chi pochi mesi, chi un anno. Così a occhio mi è sembrato che gran parte siano morti grosso modo tra i 10 ai 20 mesi di età. Tipicamente si facevano 8-10 figli, e di questi ne sopravvivevano e diventavano adulti 2-3. Facciamo un pò i conti della mortalità spaventosa. E non mancano neanche quelli che sono morti relativamente "giovani" ma non bimbi, cioè a 16, 18, 20 anni, anche se, in quest'ultimo caso, avrebbero potuto essere eventi fortuiti, come incidenti in campagna, cadute, o cose simili.
Per contro, quelli che sono "sopravvissuti", anche nel corso dell'Ottocento, alcuni sono campati mica poco: siamo oltre gli 80 anni di età. Il mio trisavolo, ad esempio, nato nel 1857, è vissuto fino alla veneranda età di 86 anni, niente male per l'epoca.
Io credo che il punto sia il seguente: se superavi lo "scoglio" della primissima infanzia e se non ti ammalavi di qualcosa di fortuito (come il tetano), probabilmente avevi degli anticorpi grossi così, e riuscivi a vivere a lungo e neanche troppo male. Teniamo anche conto che all'epoca l'igiene dentale era minima e si viveva tra ascessi, infezioni e denti che cadevano: pensiamo un pò a che stress che il corpo doveva sopportare! Oltre a tagli, escoriazioni, febbri, insolazioni, geloni, ipotermie e via dicendo (le case non erano riscaldate..).. insomma, la vita era durissima, ma credo che, se eri in vita, probabilmente eri un vero duro. Vero anche il discorso delle tare genetiche (sopravviveva anche chi aveva delle malattie croniche e genetiche, altrimenti non le avremmo ora..), ma è anche vero che patologie gravissime che colpiscono i bambini piccoli - in modo da troncare sul nascere la progenie - ora sono rarissime, e limitate a pochissimi casi. Non possiamo sapere nei secoli passati quante fossero..
Lou soulei nais per tuchi
Mero calcolo, ogni giorno bisogna andare a fare la differenza dei casi testati e fare il rapporto con i nuovi positivi riscontrati.
Ad esempio Lombardia.
14 ottobre -> 1.488.016 casi testati/13 ottobre -> 1.469.625 casi testati -> 18.391 nuovi casi testati in un giorno. Oggi sono stati riscontrati 1.844 nuovi positivi, dunque 1.844/18.391 nuovi casi -> 10,03% di positivi sui nuovi casi riscontrati.
Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...
Stupendo che sia riuscito a risalire addirittura alla settima generazione!
Io mi fermo al nonno di mio padre, nato nel 1871.
Comunque in passato la speranza di vita credo superasse con difficoltà i 50 anni, anche dopo aver sorpassato lo step dei 20 anni e l'infanzia. I veri anziani erano pochissimi, e i vecchissimi (oltre gli 80 anni, ma anche 90 anni) erano una rarità assoluta.
Quindi tutta la vita era una continua lotta per la sopravvivenza.
Il tutto calato nel contesto storico di riferimento riflette anche il perchè nel passato c'era una diversa mentalità: le donne, ad esempio, si sposavano prestissimo, anche adolescenti, e con uomini più grandi (cosa che oggi sarebbe vista come efebofilia). La spiegazione è che appunto bisognava filiare il prima possibile.
Molte donne restavano sempre incinta anche perchè molti dei figli morivano, e farne un paio non era garanzia che avresti avuto una discendenza e delle braccia per aiutarti.
Le donne restavano in casa per provvedere alla loro crescita, e fin dall'infanzia i maschi e le femmine erano indirizzati ai rispettivi ruoli sociali di competenza (i maschi verso il lavoro, le femmine verso la cura della casa e dei familiari).
Insomma, spesso quando giudichiamo altre epoche storiche con il nostro metro di giudizio, tacciandole come "arretrate", stiamo commettendo un abuso terribile.
In fondo, invece, erano società ben strutturate rispetto al contesto ambientale in cui si inserivano.
Vabbè, siamo in super OT, meglio smetterla!
COVID-19
Vi segnalo questo link che fa una serie di proiezioni per ciascun paese e a livello europeo a seconda dei possibili scenari (mascherine usate ovunque/nessuna restrizione), fino al febbraio 2021
Per l'Italia abbiamo questo circa i morti giornalieri
Cattura.jpg
e i casi giornalieri
Cattura1.PNG
Questi invece le proiezioni circa i posti letto necessari
ricover.PNG
le terapie intensive
icu.PNG
e l'uso dei ventilatori polmonari
terapieintensive.jpg
In sostanza le proiezioni dicono che più o meno il picco fra morti giornaliere, casi giornalieri e posti letto (e TI) si raggiungerà in un punto imprecisato fra Natale e i primi del 2021. Staremo a vedere...
Cmq stasera sono stato in centro con moglie e figlio per due passi ed un aperitivo.
C'è già il deserto, pazzesco.
Ho idea che questo inverno sarà la mazzata definitiva per la maggioranza dei negozi e locali del centro storico (o almeno a quello che sono sopravvissuti al lockdown primaverile)
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