ehm
è inutile che ogni giorno si finisca a dibattere sull'antitesi sanità/economia
ormai il dato di fatto è che qualsiasi provvedimento venga preso ne subirà danni sia l'uno che l'altro aspetto
quindi tocca semplicemente mettersi le mutande di ghisa e fare un passettino alla volta consapevoli che non si agisce per il bene ma per il meno peggio
C'ho la falla nel cervello
E' una falsa dicotomia.
Lamentarsi delle restrizioni non vuol dire essere negazionisti (o almeno non necessariamente).
Vuol dire semplicemente riconoscere che funzioneranno sempre meno e che prima o poi si arriverà a uno scenario in cui non serviranno più perché nessuno ce la farà più a rispettarle, e che in sostanza non è un modo per sconfiggere il virus ma solo per spostare il problema due mesi più in là distruggendo nel frattempo le vite di milioni di persone.
Qual è l'alternativa?
E' irrilevante stabilire quale sia, non siamo epidemiologi. Il punto è che prima o poi ci si arriverà. Poi se uno preferisce pestare i piedi e prendersela contro i negazionisti faccia pure eh.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Io credo che se se venissero confermate le indiscrezioni e se non elaboreranno un sistema all'inglese oggi significa che avranno preso una decisione: quella di non chiudere del tutto, e quindi probabilmente di non poter curare tutti. Come la Francia o la Svizzera: dubito che arrivati a questo punto decidano di fare una chiusura di più di 2 mesi per recuperare tutto, più facile che tentino di bloccare la crescita con le attuali restrizioni, sperando che abbiano successo (ricordo che per il coprifuoco è passato troppo passato troppo poco tempo per valutare); di certo moriranno tante persone, molte forse non saranno nemmeno curate, ma a un certo punto sarà difficile tornare indietro e cambiare idea secondo me.
L'invito a stare nel proprio comune di cui si legge comunque sarebbe proprio la cosa più inutile , ho già spiegato il mio punto di vista su questo.
sì e no secondo me, perché se intervieni subito quando non servono 35/40gg di lockdown ma bastano 2/3 settimane al massimo, l'economia ne risente ma secondo me meno e soprattutto RISPARMI il SSN da una fatica IMMANE come quella a cui sta andando inesorabilmente incontro.
faccio un esempio: i segnali di una esplosione di Milano ci sono da fine settembre: intervieni subito, lockdown di 2/3 settimane e adesso saremmo pressoché a zero contagi con SSN risparmiato da un cataclisma ad ora già inevitabile e già in atto in molti ospedali, con uno stress ENORME su tutto il personale, senza considerare l'altra decina di migliaia di morti sicura che ci spetta, ma stando stretti stretti (parlo di nazione). da quando è riiniziato il tutto se saranno morti 1000 già...
Si vis pacem, para bellum.
sono d'accordo, senza un tracing (che salta inevitabilmente non appena sei a qualche migliaio di contagi giornalieri) l'unica è la strategia all'inglese, niente popò di meno che quella utilizzata dai loro parenti australiani e neozelandesi in estate per noi, inverno per loro.
lockdown mirati e PREVENTIVI, è questa la parola chiave che in Italia non è MAI esistita. non si è mai fatto niente PRIMA del danno, mai, in qualsiasi ambito.
Si vis pacem, para bellum.
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