questo è certo. l'UE ha già stanziato nei giorni scorsi 10mld per i provvedimenti presi (per le CGID e quant'altro), se non ne sgancia altri noi non ne abbiamo e a sto giro non possiamo nemmeno lamentarci su quanti ce ne hanno dati, anzi, lode a loro.
infatti io sono molto combattuto a sto giro e su questo aspetto non invidio chi deve prendere le decisioni. la cosa brutta è che ci troveremo ancora in questa situazione, non ci è dato sapere quante volte. o ci si muove subito ed in fretta, si studia una soluzione, oppure se non è questa sarà la prossima la volta in cui ci si trova in milioni senza una lira....
Si vis pacem, para bellum.
no, proprio no, la sanità calabra è la peggiore di Italia da decenni, sono stati fatti buchi di centinaia di milioni letteralmente mangiati. non c'è paragone, Napoli ha ospedali all'avanguardia che in Calabria non solo non ci sono, ma non ci sono mai stati.
Ti consiglio di informarti in merito, ci sono diversi documentari in rete. ti dico solo che l'aspettativa di vita media in Calabria è la più bassa di Italia perché la gente ha PAURA ad andare a farsi curare, oppure spessissimo si è troppo lontani dall'ospedale più vicino.
Si vis pacem, para bellum.
Ma io parlavo della situazione attuale (in termini anche di saturazione dei posti letto), e in quel caso è decisamente messa peggio la Campania; per la Calabria e tantissime altre regioni sinceramente non vedo come possano non bastare le altre restrizioni, che comunque tanto soft non sono, per scongiurare il collasso...nonostante si abbia una sanità pubblica localmente critica
sì sulla situazione attuale basta guardare i numeri, infatti la Campania finché ha retto è rimasta aperta, poi lockdown.
il discorso è che in Calabria con la metà dei numeri della Campania il disastro sanitario è il doppio l'ho messa brutalmente lì, ma concettualmente è quello che secondo me li spinge a prendere decisioni più drastiche in merito, anche senza numeri apparentemente eccessivi come in Campania
Si vis pacem, para bellum.
Non vedevo un amico che vive nelle marche e che torna saltuariamente ed altra amica da agosto.
Volevano fare un aperitivo, ho organizzato una grigliata in montagna (900m) con annesse castagne arrosto in area attrezzata.
Molta gente che camminava sui sentieri ma solo noi a mangiare.
Tavolata da 12 per 3, si stava una meraviglia.
Certo ci vuole HP ma prova a parlarne in stanza modelli...
Ore 15 - La Francia tornerà a trasferire i malati in Germania
La Francia sta «programmando per i prossimi giorni» evacuazioni di malati di Covid-19 dalla regione Hauts-de-France, nel Nord, in Germania oltre che verso altre regioni francesi: lo ha annunciato il presidente della Federazione ospedaliera di Francia, Frédéric Valletoux. Durante la prima ondata, furono numerosi i trasferimenti di pazienti verso le regioni meno colpite, ma anche verso Germania, Svizzera e Lussemburgo.
Ore 14.30 - Ordine dei medici: la seconda ondata potrebbe essere uno tsunami
«La preoccupazione dei medici è che questa seconda ondata non sia una mareggiata, ma uno tsunami che potrebbe travolgere il sistema sanitario. Per questo chiediamo al Governo misure più aggressive». Lo scrive su facebook il presidente della Federazione degli Ordini dei medici italiani, Filippo Anelli. «Il problema oggi — sostiene — riguarda la tenuta del sistema sanitario, perché l’occupazione progressiva dei posti da parte di malati Covid riduce via via la possibilità di garantire cure agli altri ammalati. Andando avanti così, la situazione potrebbe sfuggirci di mano».
Ore 14 - Agenas, terapie intensive alla soglia critica del 30% in 8 Regioni
Tutte le terapie intensive in Italia sono vicinissime alla soglia del 30% di posti letto occupati da pazienti Covid, definita «critica» dal ministero della Salute. La media italiana si attesta infatti al 28%, ma è allarme rosso in 8 Regioni, che l’hanno ampiamente superata. In cima alla «lista» la Valle d’Aosta che ha toccato ormai il 60% di saturazione dei suoi posti letto di intensiva, seguita da Umbria al 47%, Lombardia e provincia autonoma di Bolzano (42%), Toscana (39%), Marche (35%), Piemonte (34%) e Campania (33%). È quanto emerge dai dati, aggiornati al 2 novembre, elaborati dall’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi Sanitari regionali. Più vicine alla soglia del 30% la Liguria (al 27%) e l’Emilia Romagna (25%), mentre Puglia, Sardegna e Sicilia registrano un 24% di occupazione dei posti letto di terapia intensiva, Calabria, Lazio, Abruzzo e provincia autonoma di Trento si attestano al 22%, seguite da Friuli Venezia Giulia (21%), Basilicata (20%) e all’ultimo posto il Veneto con il 16% di posti occupati.
Incontro governo-Regioni slitta alle 17,manca il testo del Dpcm.
@covid19
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