Il fine sarà anche legittimo, ma si è entrati nella solita burocratizzazione che di fatto esce dal contenimento sanitario... piuttosto che regolamentare in modo eccessivo e puntualizzare le i, è quasi meglio lasciar perdere i dettagli (se non tutto).
Adesso lo scopo non è mica quello di andare a verificare le autocertificazioni o sorvegliare chi si sposta (più km si fanno più si propaga il virus? Non è affatto vero come proposto in questo modo, non puoi assillare la gente nei comuni... e ce ne sono di grandi e piccoli...)
L'amara verità è che questo è un virus respiratorio che funziona esattamente come tutti gli altri virus respiratori e l'altra amara verità è che non potevi permetterti di riaprire le scuole con un contagio che non fosse in un intervallo di confidenza asintotico molto vicino allo 0... ci sono anche lavori epidemiologici che lo dimostrano in modo convincente. Questa incidenza del rischio "scuole" dipende sia dall'eventuale presenza di focolai scolastici (non frequentissimi ma nemmeno eccezionali in un contesto di circolazione virale sostenuta), sia dalla possibilità che le scuole creino condizioni favorevoli all'assembramento riavviando un circuito di relazioni sociali che si era interrotto tra fine febbraio e inizio marzo in quasi tutta Italia, inoltre la ripartenza scolastica ha messo in circolo alcuni milioni di persone. Il punto è che tutti hanno riaperto, dalla Germania, all'Irlanda, alla Spagna, alla Francia e quindi non si poteva fare diversamente e peraltro in quelle nazioni dove si è andati verso nuovi confinamenti (rigidi o elastici) le scuole vengono mantenute aperte nella loro totalità... da un lato questo è un vantaggio, perché ci consentirà di capire se un semi-lockdown a scuole aperte è sostenibile, anche nel tempo, dall'altro è una zavorra, perché fin tanto che gli altri tengono aperto per noi è difficile scegliere di chiudere... Resta comunque una scelta di natura ideologica, nel senso letterale del termine.
E anche perché finché le scuole saranno aperte l'indice di contagio col piffero che scende sotto l'1,5.. Ma io non so ragazzi, davvero, lo sanno anche i muri che le scuole e i trasporti annessi sono le migliori occasioni di contagio, è l'ambiente ideale per i virus respiratori (e non solo, pensiamo alle gastroenteriti), ma noi niente, da buoni pecoroni continuiamo a tenerle aperte perché "gli altri han fatto così". È una follia che non le abbiano chiuse, sono scioccato!
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Le chiuderemo, è inevitabile, magari tra 1 o 2 mesi dopo aver chiuso tutto il chiudibile... si poteva riaprirle, certo, ma sarebbe stato necessario un lockdown preventivo di una ventina di giorni tra fine agosto e fine settembre, in modo tale da reindirizzare la crescita epidemica sui valori di inizio luglio... ossia qualche cosa che per la solita mania del "tutto e subito" non era minimamente neppure ipotizzabile...
E questo è il vulnus principale del nostro federalismo, che forse si risolverà quando (e se) alle competenze saranno associate le risorse... troppo facile fare gli indisciplinati se "Babbo-Stato" interviene poi per toglierti dai casini, pagare i tuoi debiti e prendersi pure le colpe...
Dipende come viene impostato... non puoi specificare una cosa che viene travisata... piuttosto ti crei una legge sulle epidemie pensata per ciò e dici che se si ritiene ci sia una situazione sanitaria eccezionale l’esecutivo assume maggiori poteri per poter agire. Se poi c’è l’ approccio culturale svedese non lo vuole, è giusto che sia così, così come in Svizzera tedesca nessuno voleva particolarmente puntare sulle mascherine (nemmeno la popolazione dai sondaggi)... e allora che fai, mica imponi una cosa che non vuole nessuno... che poi nemmeno si può dire abbiano avuto troppo torto perché le zone con meno contagi in Svizzera sono proprio in quei posti...
Il fatto è che i bambini e ragazzi a inizio medie non possono essere lasciati a casa da soli. E se i genitori vanno a lavorare, dove vengono lasciati? Dai nonni chiaramente. E questo in primavera ha causato non pochi problemi. Senza contare poi i risvolti psicologici pesantissimi...
Insomma quello attuato di fatto lo vedo come unico compromesso possibile.
Tra l’altro avrei un esempio anche qui in trentino: circa un mese fa un focolaio era scoppiato in val di cembra, da qui è scattato un lockdown soft in un paio di comuni ma le scuole sono rimaste aperte proprio per evitare che i bambini fossero portati dai nonni. Di fatto la situazione poi è rientrata comunque (poi vabbè è peggiorato tutto dopo per l’intera provincia, ma è un altro discorso).
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