Idealmente anche in casa, ma è difficile controllare lo so. Un modo per limitare i rischi sarebbe attuare una sorta di coprifuoco parziale per i movimenti nei centri urbani (come nelle attuali zone rosse/arancioni) ma permettere gli spostamenti su base provinciale dato che sappiamo che il rischio è basso. Si muoverebbe troppa gente tutta insieme? Pazienza, meglio che la passi all'aperto e non in casa (ho i miei dubbi poi che tutte le famiglie andranno a fare picnic all'aperto a Natale), in questo senso incentivare le attività all'aperto avrebbe più benefici che danni e poi diciamocelo,è importante per tutti. Ovviamente sempre chiusi impianti sciistici, spostamenti interregionali, centri turistici e via dicendo, purtroppo per quello non c'è abbastanza margine ma sarebbe stato uguale anche con una situazione più rosea a dire il vero.
Poi credo che sarebbe sensato un allentamento delle misure dopo il 10 in modo da dare il modo alle attività di guadagnare qualcosa con gli acquisti natalizi, anche se non so se possa essere troppo rischioso (di certo molto meno che aprire gli impianti sciistici però, per dire).
E' solo una mia idea eh.
Si vis pacem, para bellum.
Credo che difficilmente sarà possibile la mobilità tra regioni... ripeto: blocchi di 15-20 gg in un 70-80% del territorio italiano forse ce li possiamo anche permettere, mesi di lockdown nazionale, mentre da altre parti in UE riaprono, direi proprio di no... Credo che il Governo abbia come obiettivo quello di garantire la ripresa nel 2021... e se questo comporta perdere ancora 1 punto o 1 punto e mezzo di PIL sul 2020 (anno ormai disastrato) il Natale sia in gran parte sacrificabile... ma stiamo andando OT...
Si vis pacem, para bellum.
Al governo interessa mantenere in piedi settori come il manifatturiero, la logistica e i servizi, perché se li blocchi pesantemente come in primavera non solo non recuperano le entrate e i costi strutturali, ma perdono quote di mercato (tra il 22 marzo e il 13 aprile abbiamo quasi ammazzato i 2/3 del nostro export, cosa che nessuno in UE ha fatto) a favore della concorrenza straniera. Paradossalmente settori come turismo e ristorazione sono più vulnerabili nel brevissimo periodo, ma necessitano di minori costi d'investimento per essere riavviati... penso che si terrà conto di questa situazione... In primavera sono state fatte cazzate enormi col DPCM del 22 marzo... però stiamo andando veramente molto ot...
Ultima modifica di galinsog@; 12/11/2020 alle 18:57
Segnalibri