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Discussione: Nuovo Virus Cinese

  1. #69351
    Brezza tesa L'avatar di Musoita
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Coronavirus, l’indice Rt sotto accusa. "Tracciamento saltato". Ecco i nuovi parametri

    16 NOVEMBRE 2020
    Dai tecnici la richiesta di un sistema di verifica più efficace per decidere il colore dei territori. Meno indicatori, ma in grado di prevedere come si muoverà il contagio

    [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.84)]Una complessa costruzione di indicatori, con parametri che valutano la situazione degli ospedali, la corsa del virus nel territorio e la capacità delle Regioni di capire cosa sta succedendo al loro sistema sanitario, e poi si finisce sempre lì, al tasso di contagiosità. Al momento è solo l'Rt a decidere quali Regioni entrano nella zona arancione e rossa oppure possono restare in quella gialla. Negli ultimi due monitoraggi della Cabina di regia di Istituto superiore di sanità e ministero alla Salute chi peggiora ha visto il suo Rt dei casi sintomatici salire sopra l'1,25, ed è finito in zona arancione, oppure sopra l'1,5, ed ha dovuto applicare le regole della zona rossa.
    Eppure gli indicatori sarebbero 21[COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.84)].[/COLOR]

    [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.84)]Anche questo aspetto ha fatto sollevare critiche nei confronti del sistema di verifica settimanale, non solo da parte di alcuni governatori ma anche dagli stessi tecnici. Si chiede che vengano rinfrescati gli indicatori, se necessario anche riducendoli, per renderli più efficaci. L'intento non è quello di alleggerire la posizione delle Regioni, ma anzi di diffondere maggiormente misure più restrittive. "Con il tracciamento che è saltato, l'Rt non funziona bene, potrebbe essere sottostimato", dice Vittorio Demicheli, epidemiologo e direttore sanitario dell'Ats di Milano ma soprattutto tra i membri che rappresentano le Regioni nella Cabina di regia. Non sarebbe male, fanno poi sapere alcuni esperti, se oltre che basarsi su quanto successo in passato, cioè circa una settimana prima di quando viene pubblicato il report, gli indicatori facessero comprendere dove va l'epidemia. Per questo si lavora, anche con la fondazione Bruno Kessler di Trento che collabora con l'Istituto superiore di sanità, a un sistema basato sui dati registrati dalle mappe di [/COLOR]Google[COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.84)] o [/COLOR]Apple[COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.84)], che permettono di osservare il calo degli spostamenti delle persone quando ci sono le restrizioni. Disegnando dei modelli sulla base di quell'andamento si può prevedere come si muoverà il contagio nei giorni successivi alle varie misure. Il ministero ritiene comunque che la questione vada risolta dai tecnici, che in questo campo hanno il primato. Così il dibattito all'interno della Cabina di regia e dell'Istituto, come visto, è iniziato.

    [/COLOR][COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.84)]Del resto, se medici e infermieri chiedono da giorni un lockdown nazionale (come ha fatto ieri il primario di malattie infettive dell'ospedale di Pisa Francesco Menichetti), molte perplessità sul modo in cui si finisce nelle zone arancioni e rosse le ha anche il Comitato tecnico scientifico, del quale tra l'altro fanno parte membri della Cabina di regia, come Silvio Brusaferro dell'Istituto e Gianni Rezza del ministero. Il 9 novembre il gruppo di esperti ha messo a verbale. "Il Cts rileva alcuni elementi migliorativi, che, in funzione dell'avvio del sistema, possono essere considerati dalla cabina di monitoraggio nazionale, quali: la possibilità di rivalutare il peso relativo dei singoli indicatori in base alla situazione oggettiva delle singole Regioni, l'opportunità di garantire un supporto operativo alle Regioni che non riescono a garantire un flusso informativo tempestivo e l´opzione di rivedere e riconsiderare alla luce dell'evoluzione epidemica attuale la valenza degli originali 21 indicatori".

    [/COLOR][COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.84)]Per adesso il sistema messo in piedi si fonda su due pilastri. Il primo è il "rischio", che si calcola analizzando l'andamento dei 21 indicatori. Sono stati individuati ad aprile e sono stati alla base di ben 27 settimane di monitoraggio. Tra questi ci sono l'occupazione delle terapie intensive e l'incidenza dei casi per 100mila abitanti, la quantità di focolai e la capacità di tracciamento. L'altro grande pilastro è stato introdotto a settembre, sottoposto alle Regioni e ufficializzato in un documento del 12 ottobre. Si tratta dello "scenario" e si basa prevalentemente sull'Rt. Se questo è sotto l'1,25 la Regione si trova negli scenari 1 o 2 , se è tra 1,25 e 1,5 si trova al 3, sopra l'1,5 si trova al 4. Se il rischio è alto e lo scenario è 4 scatta la zona rossa, se è 3 l'arancione. Il punto è che nell'ultimo monitoraggio tutte le Regioni tranne il Molise si trovavano a rischio alto. I 21 indicatori quindi non sono più in grado di individuare differenze tra i vari territori, che dunque sono segnate esclusivamente dall'Rt. "E questo è un errore, perché quando i numeri sono così grandi il tracciamento non funziona più e si fanno meno tamponi di quelli necessari, così l'Rt si abbassa perché si trovano meno casi", dice appunto Demicheli. "Chi ha scritto il Dpcm - aggiunge - dovrebbe ripensare quei criteri. Adesso siamo in un periodo di sofferenza diffusa del servizio sanitario e chi ha un Rt più basso, che peraltro come detto potrebbe essere calcolato su dati non buoni, si avvantaggerebbe proprio dall'ingresso in una zona arancione o rossa". Nelle Regioni dove la situazione è meno pesante, quindi, per Demicheli sarebbe meglio introdurre subito misure più stringenti perché se le cose non vanno malissimo è più facile e veloce abbattere la curva dei contagi.[/COLOR]
    [/COLOR]

  2. #69352
    Uragano L'avatar di jack9
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da Musoita Visualizza Messaggio
    Coronavirus, l’indice Rt sotto accusa. "Tracciamento saltato". Ecco i nuovi parametri

    16 NOVEMBRE 2020
    Dai tecnici la richiesta di un sistema di verifica più efficace per decidere il colore dei territori. Meno indicatori, ma in grado di prevedere come si muoverà il contagio

    [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.84)]Una complessa costruzione di indicatori, con parametri che valutano la situazione degli ospedali, la corsa del virus nel territorio e la capacità delle Regioni di capire cosa sta succedendo al loro sistema sanitario, e poi si finisce sempre lì, al tasso di contagiosità. Al momento è solo l'Rt a decidere quali Regioni entrano nella zona arancione e rossa oppure possono restare in quella gialla. Negli ultimi due monitoraggi della Cabina di regia di Istituto superiore di sanità e ministero alla Salute chi peggiora ha visto il suo Rt dei casi sintomatici salire sopra l'1,25, ed è finito in zona arancione, oppure sopra l'1,5, ed ha dovuto applicare le regole della zona rossa.
    Eppure gli indicatori sarebbero 21[COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.84)].[/COLOR]

    [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.84)]Anche questo aspetto ha fatto sollevare critiche nei confronti del sistema di verifica settimanale, non solo da parte di alcuni governatori ma anche dagli stessi tecnici. Si chiede che vengano rinfrescati gli indicatori, se necessario anche riducendoli, per renderli più efficaci. L'intento non è quello di alleggerire la posizione delle Regioni, ma anzi di diffondere maggiormente misure più restrittive. "Con il tracciamento che è saltato, l'Rt non funziona bene, potrebbe essere sottostimato", dice Vittorio Demicheli, epidemiologo e direttore sanitario dell'Ats di Milano ma soprattutto tra i membri che rappresentano le Regioni nella Cabina di regia. Non sarebbe male, fanno poi sapere alcuni esperti, se oltre che basarsi su quanto successo in passato, cioè circa una settimana prima di quando viene pubblicato il report, gli indicatori facessero comprendere dove va l'epidemia. Per questo si lavora, anche con la fondazione Bruno Kessler di Trento che collabora con l'Istituto superiore di sanità, a un sistema basato sui dati registrati dalle mappe di [/COLOR]Google[COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.84)] o [/COLOR]Apple[COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.84)], che permettono di osservare il calo degli spostamenti delle persone quando ci sono le restrizioni. Disegnando dei modelli sulla base di quell'andamento si può prevedere come si muoverà il contagio nei giorni successivi alle varie misure. Il ministero ritiene comunque che la questione vada risolta dai tecnici, che in questo campo hanno il primato. Così il dibattito all'interno della Cabina di regia e dell'Istituto, come visto, è iniziato.

    [/COLOR][COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.84)]Del resto, se medici e infermieri chiedono da giorni un lockdown nazionale (come ha fatto ieri il primario di malattie infettive dell'ospedale di Pisa Francesco Menichetti), molte perplessità sul modo in cui si finisce nelle zone arancioni e rosse le ha anche il Comitato tecnico scientifico, del quale tra l'altro fanno parte membri della Cabina di regia, come Silvio Brusaferro dell'Istituto e Gianni Rezza del ministero. Il 9 novembre il gruppo di esperti ha messo a verbale. "Il Cts rileva alcuni elementi migliorativi, che, in funzione dell'avvio del sistema, possono essere considerati dalla cabina di monitoraggio nazionale, quali: la possibilità di rivalutare il peso relativo dei singoli indicatori in base alla situazione oggettiva delle singole Regioni, l'opportunità di garantire un supporto operativo alle Regioni che non riescono a garantire un flusso informativo tempestivo e l´opzione di rivedere e riconsiderare alla luce dell'evoluzione epidemica attuale la valenza degli originali 21 indicatori".

    [/COLOR][COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.84)]Per adesso il sistema messo in piedi si fonda su due pilastri. Il primo è il "rischio", che si calcola analizzando l'andamento dei 21 indicatori. Sono stati individuati ad aprile e sono stati alla base di ben 27 settimane di monitoraggio. Tra questi ci sono l'occupazione delle terapie intensive e l'incidenza dei casi per 100mila abitanti, la quantità di focolai e la capacità di tracciamento. L'altro grande pilastro è stato introdotto a settembre, sottoposto alle Regioni e ufficializzato in un documento del 12 ottobre. Si tratta dello "scenario" e si basa prevalentemente sull'Rt. Se questo è sotto l'1,25 la Regione si trova negli scenari 1 o 2 , se è tra 1,25 e 1,5 si trova al 3, sopra l'1,5 si trova al 4. Se il rischio è alto e lo scenario è 4 scatta la zona rossa, se è 3 l'arancione. Il punto è che nell'ultimo monitoraggio tutte le Regioni tranne il Molise si trovavano a rischio alto. I 21 indicatori quindi non sono più in grado di individuare differenze tra i vari territori, che dunque sono segnate esclusivamente dall'Rt. "E questo è un errore, perché quando i numeri sono così grandi il tracciamento non funziona più e si fanno meno tamponi di quelli necessari, così l'Rt si abbassa perché si trovano meno casi", dice appunto Demicheli. "Chi ha scritto il Dpcm - aggiunge - dovrebbe ripensare quei criteri. Adesso siamo in un periodo di sofferenza diffusa del servizio sanitario e chi ha un Rt più basso, che peraltro come detto potrebbe essere calcolato su dati non buoni, si avvantaggerebbe proprio dall'ingresso in una zona arancione o rossa". Nelle Regioni dove la situazione è meno pesante, quindi, per Demicheli sarebbe meglio introdurre subito misure più stringenti perché se le cose non vanno malissimo è più facile e veloce abbattere la curva dei contagi.[/COLOR]
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    Bellissimo, giustissimo e c'ha ragione da vendere, ma finché Arcuri dice che non c'è pressione sulle terapie intensive siamo punto e a capo.
    Qui non si sta più prendendo decisioni in base ai dati ma in base ad altro... chiaro che a tamponi saturi c'è un grosso sommerso, RT pian piano si abbassa giungendo alla saturazione. bisogna stare molto attenti con le riaperture, perché con dati come quelli che abbiamo oggi da lì al disastro ci vuole davvero poco se si allenta.
    bah, tiriamo avanzi le sofferenze secondo me. aveva molto più senso fermarsi ad ottobre per le settimane di cui c'era bisogno e ripartire col tracciamento, magari obbligando tutti all'utilizzo di immuni o qualcosa di simile.
    non è chiaro ancora che se non si fa così, si arriva molto più in fretta alle soglie critiche. probabilmente ci si arriverebbe lo stesso, per carità, ma con un buon tracciamento da subito ed interventi mirati, si può puntare più sul lungo periodo...
    Si vis pacem, para bellum.

  3. #69353
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    #coronavirus #bolzano 17/11

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    Tamponi 1340 19.25%pos.
    (Ieri 2106~25.83%pos.)
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  4. #69354
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

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  5. #69355
    Uragano L'avatar di Davide1987
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Crisanti:aprire a Natale?Inaccettabile
    17 novembre, 2020 da Ultimora - Notize dal Televideo/RAI
    11.38
    "Noi stiamo imponendo un sacrificio importante agli italiani,stiamo accettando anche un sacrificio sociale perché 500 morti al giorno sono un sacrificio sociale ed emotivo importantissimo. E poi che facciamo? Riapriamo tutto a Natale per poi fare tutto il casino che abbiamo fatto in Sardegna quest'estate e ricominciare da capo? Moralmente è inaccettabile".
    Queste le parole di Andrea Crisanti,direttore di Microbiologia e Virologia dell'Universita' di Padova,ad Agorà Rai 3, su un'eventuale riapertura a Natale.

    ​Fonte: RAI Televideo

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  6. #69356
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Packed morgues and excess deaths tell a darker story than Russia's official Covid numbers suggest


    The limbs of a lifeless body hang off a stretcher in a hospital ward as coronavirus patients battle for their lives just a few feet away. An elderly woman gasps for breath, her desperate panting a grim soundtrack to one of many disturbing cell-phone videos emerging from hospitals across Russia.
    "This is how our nights look: horrifying," says a male voice narrating the footage, given to CNN by a prominent opposition-linked Russian doctors' union, "Doctors' Alliance," which says it was recorded in mid-October by a hospital staff member in Ulyanovsk, a city around 500 miles east of Moscow.


    "Two more down in our ward," he says, while filming a corpse. "This is how Covid-19 is killing everybody."
    This grisly video is just one of several obtained by CNN that reveal appalling conditions inside overcrowded facilities. Some footage shows morgues with bodies, stripped naked, piled on top of each other on grimy floors, in scenes that look like war zones more than hospitals.
    As Russia struggles to get the pandemic under control, the videos are one of several signs pointing to an actual death toll far higher than official figures suggest.
    Russia says as of November 16 more than 33,000 people have died of Covid-19. But that number is disputed by critics who say the Kremlin is underreporting the numbers.
    "I think the real figure is (around) 130,000 people," said Alexey Raksha, a former government statistician who has made his estimates based on official data on excess deaths -- the number of fatalities above what would normally be expected -- to assess the toll of the pandemic.

  7. #69357
    Burrasca L'avatar di wtrentino
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da kima Visualizza Messaggio
    Figata oggi c hanno messo il thermal scanner a colonnina con riconoscimento facciale all ingresso. Ti controlla la temperatura e se indossi la mascherina prima di farti entrare in ditta.
    Al centro sportivo dove vado l’hanno messo da un paio di mesi. Molto comodo.


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  8. #69358
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Ore 11.15 - Australia, scoperto un nuovo cluster
    (il primo dopo 9 giorni): 4 mila persone in quarantena
    Le autorità australiane hanno effettuato test di massa e hanno messo in quarantena circa 4.000 persone nel tentativo di controllare un nuovo cluster scoperto nel sud del Paese, e per la precisione nello Stato dell’Australia Meridionale. Tutti i contagi — 21 quelli identificati fino ad oggi — possono essere ricondotti a un cittadino australiano rientrato dall’estero il 2 novembre. L’uomo ha fatto la regolare quarantena in hotel, ma lì alcuni dipendenti sono venuti in contatto con superfici contaminate e hanno contratto il virus. «Non siamo fuori pericolo. Siamo solo all’inizio della lotta contro questo cluster molto brutto», ha dichiarato il premier dello Stato Steven Marshall. Da lunedì, nell’Australia Meridionale, sono state reintrodotte misure di distanziamento sociale.

  9. #69359
    Brezza tesa L'avatar di Musoita
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Ore 11.35 - La situazione nella Striscia di Gaza
    Dopo alcune settimane di relativa calma, nella Striscia di Gaza l’epidemia torna a farsi preoccupante. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 486 casi positivi su 2412 tamponi effettuati. I malati attivi sono adesso 3.500. Malgrado questi sviluppi, le autorità mantengono per ora aperti i licei e i mercati all’aperto. Ai negozi viene imposta la chiusura alle ore 17, e dalle 20 in poi è vietato a tutti trovarsi in strada.

  10. #69360
    Uragano L'avatar di jack9
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