Numeri corretti?Vaccinando l'1,3% della popolazione (gli over 90) si possono ridurre del 19% i decessi, vaccinando il 7,4% (over 80) il 58%. vaccinando il 17,3% (over 70) l'82% e vaccinando il 29,7% (gli over 60) il 91%.
Se entri in contatto con il virus una volta vaccinato, hai il 50 e 50 di rischio di risultare positivo al tampone.
Per gli anticorpi, ne produci ma non ancora a sufficienza, per quello serve la seconda dose al fine di rinforzare la risposta anticorpale.
Se non mi sbaglio, prevedono una singola dose anche per chi ha già avuto il virus, appunto per questo scopo, ma non ne sono sicuro.
Scusate per il multiquote non voluto..
Sì, dovrebbero essere corretti
Bisogna vedere però quanti di quelle fasce vorrà farsi il vaccino, mio padre mi dice che di norma solo il 50% dei suoi pazienti ultrasessantenni vuole vaccinarsi contro l'influenza, ma mi auguro che ciò dipenda non da negazionismo ma da sottovalutazione dei rischi della "banale" influenza.
Ultima modifica di burian br; 02/01/2021 alle 03:21
Qui si parla di 13 milioni di vaccini entro marzo
Ciao Burian, con te non riesco proprio ad andare frase su frase, numero su numero, asserzione su asserzione... Ti ho letto spesso e prendi tutto sempre un pò a mo' di sfida, sei terribilmente preparato, sei curioso, sei una macchina da studio... e probabilmente sei così preso dalle tue conoscenze che ti è difficile pensare di essere qualche volta in errore, di fare a volte solo ipotesi, e di conseguenza che anche la scienza tutta o chiunque rappresenti l'autorità possa sbagliare (supponendo, senza complottismi di mezzo, che se sbaglia, è in buona fede).
Se tu insomma ritieni che stiamo salvando vite, comprimendo le libertà della comunità, non sarò certo io a convincerti del contrario.
Anche quì dimostri quello che ti ho scritto prima: impeccabile ed intelligente argomentazione, che in pratica giustifica quanto fatto fino ad ora.
La leggo più o meno così: "Se tu Collins, non rinunci ad un pò delle tue libertà, la gente muore". A te può sembrar ovvio e logico, io ci vedo solo un terribile precedente, e spero di sbagliarmi.
Guarda non è il mio settore, come dici anche tu, ne ho discusso e sentito diverse campane tra chi fa legge, e non se ne esce: un buon oratore potrebbe convincerti che le mie libertà non ledono in alcun modo il tuo diritto alla vita, o anche (la linea che ha vinto) la figura dell'asintomatico ci pone tutti come possibili infettatori ed è quindi necessario intraprendere ogni iniziativa di controllo sulla popolazione per salvaguardare la vita.
Quando ho letto questa parte un pò ho sorriso, perchè sono l'ultimo che vorrebbe impedire a chiunque di uscire.
Volevo solo sottolineare il paradosso che viviamo: io faccio la spesa una volta a settimana, una coppia di anziani in pensione entra in media in 3/4 negozi di alimentari al giorno, chi ha più probabilità di venire a contatto col virus?
Io faccio una partita di calcetto la settimana, il mio vicino di casa (sulla 70ina) va tutti i giorni a giocare a carte nel circoletto con i coetanei, chi ha più probabilità di venire a contatto col virus?
Io esco un paio di sere la settimana per farmi una birra con colleghi ed amici, in fondo alla mia strada ogni giorno ci sono capannelli di anziani che parlano e scherzano, sicuramente non rispettando le precauzioni, ecc, ecc
Le restrizioni ci dicono che un giovane deve fare i domiciliari per salvaguardare la vita dei più anziani, che invece fanno pressappoco la stessa vita di prima. Le restrizioni impediscono a molta gente di lavorare, mettendo a rischio le stesse casse di stato per pagare le pensioni... Non credo in definitiva che stiamo riducendo il contagio delle fasce più a rischio, si sono solo prese le decisioni "moralmente" più accettabili, costringendoci ad una vita casa-lavoro-casa e segando quasi ogni attività attinente alla sfera del tempo libero, considerate "moralmente" sacrificabili per un presunto bene superiore.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: continuano ad esserci morti tra i più anziani e la società tutta vive uno stato angosciante di insoddisfazione e smarrimento. Dove porterà lo vedremo nei prossimi anni.
Il diritto alla vita viene meno con la morte, che può sopraggiungere per un ictus, per tumore, a causa di un ubriaco che ti investe o anche per aver contratto un virus. Io sono dell'idea che se arriva, arriva, per quanto uno pensi di poterla controllare. Lo pensa anche il mio anziano vicino, che proprio per questo esce ogni giorno per farsi la partitella a carte, perchè "oggi ci siamo, domani chissà". Ha ragione in fin dei conti, e io leggendo anche cosa si scrive quì, l'ho spesso spronato a stare al sole, che rafforza le difese immunitarie.
Scusa le risposte un pò a casaccio, non ho il tuo stesso tempo per seguire e rispondere punto per punto, e come ho subito ammesso sei molto più preparato del sottoscritto su gran parte degli argomenti di cui si discute nel thread, ma ci tenevo a dare un punto di vista diverso, che raccoglie un pò delle tante perplessità che sento in giro.
Ciao Stefano, scusa se mi permetto, ma mi offri l'esempio perfetto: il tuo è il tipico commento "moralizzante".
Se gli ospedali sono intasati non ce la prendiamo con 30 anni di distruzione della sanità pubblica, ma andiamo a dar la colpa a chi fa aperitivo. Quindi impediamo con restrizioni da guerra gli aperitivi, ma permettiamo allegramente che si vada a fare shopping, a far la spesa, permettiamo di prendere mezzi pubblici intasati (sei di Roma e sai bene di che parlo). Perchè invece di accettare che se c'è una Pandemia è inevitabile che ci si contagi, andiamo a vessare le attività che non ci aggradano, pur sapendo che il contagio più di tanto non si può fermare?
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