Originariamente Scritto da
Musoita
n data 15 gennaio l’incremento nazionale dei casi è +0,69% (ieri +0,74%) con 2.351.466 contagiati totali, 1.713.030 dimissioni/guarigioni (+18.979) e 81.325 deceduti (+477); 558.068 infezioni in corso (-3.312). Elaborati 273.506 tamponi totali (di cui 116.859 test rapidi, si veda la spiegazione più avanti; ieri 160.585 solo molecolari) con 80.885 casi testati (ieri 68.603); 16.146 positivi (target 4.311); rapporto positivi/tamponi totali 5,90% (ieri 10,73% - target 2%); rapporto positivi/casi testati 19,96% (ieri 25,13%, target 3%). Ricoverati con sintomi -269 (22.841); terapie intensive -35 (2.522) con 156 nuovi ingressi del giorno. Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 2.205; Sicilia 1.945; Emilia Romagna 1.794; Lazio 1.394; Puglia 1.295; Campania 1.150; Veneto 1.079. In Lombardia curva +0,43% (ieri +0,51%) con 33.947 tamponi totali (di cui 7.412 test rapidi, si veda la spiegazione più avanti; ieri 28.645 solo molecolari) e 9.162 casi testati (ieri 9.629); 2.205 positivi (target 1.000); rapporto positivi/tamponi totali 6,49% (ieri 9,03% - target 2%); rapporto positivi/casi testati 24,06% (ieri 26,86% - target 3%); 510.402 contagiati totali; ricoverati -13 (3.601); terapie intensive -2 (466) con 19 nuovi ingressi del giorno; 26.094 decessi (+68). Da oggi la comunicazione relativa ai test effettuati registra un’importante variazione: ai tamponi molecolari, gli unici in passato riconosciuti per la diagnosi di Covid-19 e che restano tutt’ora il “gold standard”, si affiancheranno i test rapidi di ultima generazione, come previsto dalla Circolare del Ministero della Salute “Aggiornamento della definizione di caso Covid-19 e strategie di testing” dello scorso 8 gennaio 2021. Quello che vedremo non è un reale incremento dei tamponi eseguiti: gli stessi test venivano infatti effettuati anche nei mesi scorsi, ma non conteggiati ufficialmente perché le positività richiedevano conferma con test molecolare. Per effetto di questa variazione si genera da oggi un aumento del denominatore, con un calo dei valori relativi al “rapporto positivi/tamponi totali” e al “rapporto positivi/casi testati”: causando una discontinuità con il passato e rendendo privo di significato il confronto con i dati storici. Senza trascurare un altro aspetto: le Regioni dovrebbero inserire a sistema solo i test rapidi con le caratteristiche indicate nella Circolare; ma, in molti casi, i test eseguiti sono di tipologia diversa (ne esiste sul mercato un’ampia gamma). Alcuni di questi con una sensibilità che, alla verifica in laboratorio, si è rivelata molto inferiore al 50%. Se nel sistema, come pare dalle dichiarazioni di alcune Regioni, venissero inseriti anche i risultati ottenuti con questi test non essendo possibile distinguerli per come vengono trasmessi dai singoli laboratori, ci troveremmo di fronte a una fotografia falsata dell’epidemia. Per questo motivo presteremo sempre più attenzione all’evoluzione di parametri insensibili al numero e all’esito dei tamponi: come l’ingresso nelle terapie intensive e i decessi totali, sia per settimana epidemiologica, sia nel giorno medio. Così come l’andamento dei ricoveri in area medica e la pressione sul sistema sanitario a livello nazionale e nelle singole Regioni e Province autonome. L’Rt istantaneo, calcolato con il metodo Kohlberg-Neyman modificato, si muove da una settimana nella fascia di oscillazione 1-1.2 a livello nazionale, con un valore puntuale di 1.07 alla sera del 14 gennaio. Nella Regione finora più colpita, la Lombardia, la fascia di oscillazione è 1.1-1.4 con un valore puntuale di 1.15 alla sera del 14 gennaio. Continua da qualche giorno il forte calo dell’Rt puntuale della Regione Veneto (0.66 il 14 gennaio) che si dovrebbe riflettere in un ulteriore rallentamento dei contagi nell’ultima decade di gennaio, oltre a quello già in atto. (M.T.I.)
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