Se non fosse una cosa drammatica farebbe ridere perché più o meno hanno spiegato che con il vaccino non è che non ti ammali ma ti ammali senza sviluppare i sintomi, quindi per questo virus saresti probabilmente comunque contagioso.
Al contrario ad esempio del morbillo che è contagioso solo quando sviluppi i sintomi (anche qui più o meno) e che quindi una volta vaccinato dovrebbe evitare anche il contagio.
Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...
Ridicolo:
Abbiamo fatto cenno, ieri, all’impossibilità di calcolare correttamente l’impatto dei test rapidi sulla lettura dell’epidemia. Dai dati disponibili dobbiamo dedurre (non c’è alcuna comunicazione ufficiale in proposito) che alcune Regioni non stanno caricando i positivi individuati con i test rapidi: perlomeno non sotto questa voce, ma più probabilmente sotto quella dei test molecolari. Il caso più evidente è quello della Sicilia, che tra il 15 gennaio (primo giorno in cui sono stati affiancati ai tamponi molecolari) e il 18 gennaio ha eseguito 95.064 test rapidi, mentre alla voce “casi identificati da test antigenico rapido” si trova uno zero: nessun positivo risulta individuato con questa metodologia. Situazione molto simile, per dimensione dei numeri, in Veneto: 79.357 test rapidi tra il 15 e il 18 gennaio, nessun positivo. Con un numero inferiore di test rapidi eseguiti troviamo: Emilia Romagna (16.210 test, 0 positivi); Abruzzo (7.196 test, 0 positivi); Liguria (6.796 test, 0 positivi); Marche (3.252 test, 0 positivi); Sardegna (1.480 test, 0 positivi); Umbria (2.092 test, 0 positivi); Basilicata (1.143 test, 0 positivi); Molise (187 test, 0 positivi); Valle d’Aosta (152 test, 0 positivi). È ipotizzabile che le ultime due Regioni di questa particolare classifica non abbiano effettivamente trovato positivi con i test rapidi, eseguiti in numero molto basso. Ma è difficile credere che la stessa cosa sia accaduta per tutte le altre, considerando che il rapporto positivi/tamponi totali oscilla a livello nazionale, con il nuovo criterio, tra il 5 e il 6% (con i soli test molecolari era superiore al 10%). Peraltro se analizziamo i dati di Piemonte e Lazio, due Regioni da tempo particolarmente attive nell’effettuazione dei test rapidi e che ora comunicano i positivi in modo disgiunto, dobbiamo trarre la conclusione che con questi test, di positivi, se ne individuano pochi: in Piemonte 349 su 37.782 test (lo 0,92%); nel Lazio 186 su 50.958 (lo 0,36%). Ordine di grandezza confermato in Lombardia (122 positivi su 22.359 test, lo 0,54%) e in Friuli (525 su 6.212, lo 0,84%). Addirittura più basso il dato della Toscana (12 positivi su 15.337 test, lo 0,07%). Uniche in controtendenza Puglia (92 positivi su 4.092 test rapidi, il 2,2%); Provincia autonoma di Bolzano (679 su 12.327, il 5,50%) e Provincia autonoma di Trento (360 su 3.070, pari all’11,72%). Valori così differenti potrebbero essere generati (è solo un’ipotesi) dalla differente qualità e tipologia dei test utilizzati: ma in assenza di informazioni non è possibile dare risposte certe. Se però guardiamo al dato nazionale cumulato tra il 15 e il 18 gennaio (2.482 positivi su 367.810 test eseguiti, lo 0,67%) resta il dubbio sull’effettiva necessità di variare i criteri di calcolo inserendo i test rapidi. Discontinuità che ha avuto due risultati importanti: 1) L’allargamento del denominatore dei tamponi, con il conseguente crollo del rapporto “positivi/tamponi totali”. 2) L’impossibilità di eseguire confronti con le serie storiche da inizio epidemia.
Ol, ma cosa avrebbero dovuto fare? Rinviare ancora? Alla fine così facendo si salveranno vite e si decongestioneranno i ospedali, che è la prima cosa che conta. Alla luce di questo, è sensato aver iniziato dalle categorie fragili, che senso avrebbe vaccinare un trentenne che svilupperebbe sintomi comunque blandi, se non sai se blocca la trasmissione?
@Musoita può dipendere dal fatto che alcune regioni confermano con il molecolare, mentre altre no? Il Veneto ad esempio fa così
Un vaccino che non blocca la trasmissione...
In pratica non serve a una beata fava, dato che sarebbe quello l’obiettivo.
E non venitemi a dire che serve a calare i sintomi, perché è una cazzata, qua si DEVE stoppare la circolazione del virus, pena mutazioni potenzialmente pericolose.
è facilissimo sapere se uno che hai utilizzato nella sperimentazione si ammala o no, mentre non è per niente facile sapere se ne è entrato in contatto in primo luogo, se l'ha preso e non l'ha passato, non l'ha preso, l'ha preso e l'ha passato. non è così semplice, anzi, a conti fatti non so se puoi saperlo con la certezza assoluta.
certo è che se ad esempio dei 20k vaccinati, tolti quelli che probabilmente lo stavano covando prima della vaccinazione, hai tutti che non lo prendono e nemmeno i familiari di questi, è possibile che chi è vaccinato nemmeno lo trasmetta a mo' di vettore asintomatico. faccio un esempio a caso, ma anche qui, come fai fattualmente ad accertarlo?
Si vis pacem, para bellum.
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