Comunque, con anche Astrazeneca ora c'è un'arma in più
Cmq pensavo al discorso vaccino ed immumozzaziome...
Una grandissima % di positivi e soprattutto malato gravi/morti è nelle Rsa (almeno qua in Veneto, e penso almeno in gran parte del nord. Nel veronese ad esempio oltre il 50% dei morti totali proviene dalle Rsa).
Vaccinando anche solo gli operatori delle Rsa, come stanno facendo, risolvi metà problema.
Perché diciamocelo chiaramente, la gran parte della popolazione penso preferisca prendersela (viste le conseguenze non gravi per la stragradne maggioranza della popolazione) ma tornare alla vita di prima, chd andare avanti così fino a maggio o addirittura al 2022.
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Nota come abbia inserito il forse, e il motivo è che la situazione è di incerta lettura.
Prima di riaprire sarebbe stato necessario eseguire una campagna random in cui si analizzavano diversi genomi virali, così da avere una casistica valida e capire in quale percentuale di questi fosse identificata la variante inglese. Sarebbe fondamentale per analizzarne appunto il comportamento nella popolazione, e il tasso di diffusione che ha avuto in questo mese.
Al tempo stesso, però, credo che meglio di così sia difficile fare, siamo al plateau invernale per la situazione che abbiamo attualmente, e dato che non allenteremmo del tutto le restrizioni, passando alla zona gialla, è plausibile divenirlo dappertutto, anche perchè in diverse regioni si è raggiunto un tasso di immunizzazione tale da sperare che il ritmo di crescita sia fortemente rallentato.
La zona gialla in diverse regioni ha funzionato a Dicembre, il che fa sperare che non dovrebbe peggiorare drasticamente.
L'importante, ad ogni modo, sarà intervenire prontamente (che non significa procrastinare, ma agire dopo la prima settimana di peggioramento ripristanando le zone arancioni) in modo che si congeli lo stato epidemiologico.
Ho letto in questi giorni un'intervista ad un epidemiologo che sostiene che sia necessario tamponare 5000 persone ogni giorno, scelte con criteri statistici, per avere una sorta di conferma della diffusione effettiva del contagio data dai tamponi diagnostici. Secondo voi sarebbe sensato farlo anche per valutare la presenza e la diffusione delle varianti?
Teoricamente sarebbe giusto, ma il dato sulla reale diffusione attuale è già parzialmente desumibile grosso modo da quanti richiedono il tampone (attenzione: non parlo di chi dovrebbe farlo perchè contatto di positivo).
Per le varianti invece ha ragione, ma si potrebbe farlo ogni due settimane.
Questa è l'intervista. Quella delle varianti era una mia ipotesi
INDICE RT E CHIUSURE/ "Criterio sbagliato, i tamponi non sono un campione statistico”
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