Beh, tieni presente che però questo che delinei è un quadro che funziona due giorni la settimana. Negli altri cinque, la gente dalle 14:30 alle 18 lavora, quindi tagliare la fascia serale in più del 50% della settimana ha un'incidenza su una larga fascia di popolazione. E comunque riduce le tentazioni per chi potrebbe pensare di aprire ugualmente, nello scantinato e per persone fidate.
Dai, non tiriamo fuori i soliti luoghi comuni del sud che cena tardi. Tutti quelli che lavorano lontano da casa rientrano tardi e contribuiscono a spostare in là l'orario medio di cena. Il fatto che i grandi centri commerciali siano aperti negli alimentari sino alle 21, non è certo per chi fa spesa dopo cena, in genere è gente che finito il lavoro fa spesa e poi va a casa a cenare. Oppure va in pizzeria perché si è rotto i c****i e ci ha i ticket che avanzano.
Ecco, andare fuori se fra un'ora devi lasciare il tavolo di corsa col caffé in mano è poco appetibile.
Comunque, tutte le volte che ho frequentato qualche associazione in questi ultimi anni, dai corsi alle varie attività sino ai consigli direttivi, c'è sempre qualcuno che finito il corso o la riunione e ci si trova in birreria, mangia panini perché uscito direttamente dal lavoro e non ha ancora cenato.
Ormai sugli orari della cena ci stiamo meridionalizzando, mi sa, ed è un indice dei ritmi stressanti che ormai il lavoro richiede. Non è una bella cosa...
Sì, la situazione è in chiaro miglioramento, con forte indicazione che sia legata alla vaccinazione.
I casi sono ancora tanti ma sempre meno gravi e concentrati tra la parte di popolazione non vaccinata.
Buone notizie da Israele sulla vaccinazione - Il Post
Poi mi immgino stiano tracciando molto per evitare la possibilità di varianti resistenti al vaccino
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
Se si mangia “tardi” al nord è per necessità e non certo per tradizione come al sud, che a momenti mangiano a mezzanotte.
L’orario “standard” qua è sempre stato alle 19-20 e la stragrande maggioranza mangia in questo orario. Non si parla di certo di luoghi comuni...
Ma no, è un paragone che non sta in piedi.
Non esiste l'azienda cinese che di sottobanco ti può fare il vaccino e con cui puoi stipulare accordi perché tu hai "i tuoi fornitori". Non esistono le dosi di vaccino che vengono prodotte comunque per altri mercati e stanno lì in attesa che qualcuno se le prenda, o una fabbrica qualsiasi che può semplicemente scalare la produzione. In questo caso ci sono una manciata produttori ben precisi, le linee di produzione sono strettissime e i pochissimi impianti disponibili stanno lavorando al massimo in base a richieste predeterminate che già non sono in grado di soddisfare completamente.
Non è un caso che i portavoce italiani di AZ e Pfizer oggi abbiano preso le distanze da questi presunti "intermediari", chiarendo che non esiste alcun mercato parallelo, mentre l'Olaf (ufficio antifrode europeo) inizia a parlare apertamente di frode: I misteriosi faccendieri del vaccino. “Vuoi un milione di fiale? Te le vendo” - La Stampa
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
C'è una piccola differenza fra i vari eventi probabili su cui decidere di scegliere.
A parità di probabilità di lasciarci le penne, posso decidere per me e assumermi il rischio di morire in un incidente - come qualcuno esemplificava - ma non posso decidere per tutti su un rischio che coinvolge tutti. Non è una decisione libera del singolo individuo, quella sul rischio di lasciar correre il virus, perché comporta decisioni che coinvolgono - ed espongono al rischio - tutti.
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