Hai perfettamente ragione... senza dover pensare a discoteche o feste (che poi capisco benissimo che i 18-20 enni vorrebbero tornare a divertirsi, abbiamo avuto tutti quell'età e sappiamo cosa significhi rinunciarci per un anno.....) diciamo che dobbiamo rinunciare persino alla "base" della socialità, anche solo una pizza con un amico o un aperitivo con gli amici.... per non parlare poi di questa ormai eterna - e assurda- chiusura tra regioni (anche gialle), ad esempio chi ha anche dei famigliari o amici in un altra regione (come nel mio caso) non li vede da settembre/ottobre....
Ultima modifica di meteo_vda_82; 22/02/2021 alle 00:25
Ma non lo so, è un fatto culturale. Una volta anche da noi - non dico secoli fa, fai anni '80, boh?... - anche se i soldi c'erano in famiglia, comunque non era così frequente uscire a cena o cose del genere. Io adesso lo faccio speso, quando tornavo tardi dal lavoro e avevo i ticket da smaltire, però mi sento sempre un po' in colpa a livello subconscio perché sono cresciuta in un tempo in cui non era così normale.
Anche il moroso, ne parlavamo poco fa, mi conferma che da giovane con i suoi non andavano spesso a cena fuori, solo nelle "occasioni"... e c'hanno comunque la fabbrichetta di torneria, ed è classe '79... probabilmente in certe aree come il bresciano in questo caso, quando avevano un po' di soldi compravano un altro tornio, anziché andare tutte le settimane in pizzeria...
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Nelle ultime pagine mi sono un pò perso, s'è oscillato fra "...a marzo chiudono di nuovo tutto" a " stanno riaumentando i casi..." a " se non mollano le restrizioni bruciamo tutto..." a nuove discussioni sulla libertà.
Nel frattempo uno speciale TG1 mi fa fare un tuffo nel mio "rimosso" e credetemi che ci provo a ricordare ciò che molti vorrebbero al più presto dimenticare.
Non è masochismo è la "mia" ricerca di libertà che si nutre di motivazioni: ricordare il perché, attualizzare cioè quello che altrimenti diventa automazione che sia frustrazione per i vincoli o cieca obbedienza ad essi. Come diceva G : Libertà è partecipazione! E come potrei sentirmene privato se faccio la mia parte?
Ultima modifica di olsen; 22/02/2021 alle 00:41
Alora... si era partiti da:
"mesi così sarebbero persi anche nei paesi poveri, e anche in epoche ben lontane da questa. Non penso che se in un ipotetico villaggio africano annullassero feste ed eventi non penserebbero la stessa cosa"
e questa affermazione, se permetti, è quanto meno discutibile. E non l'ho scritta io. Paragonare qui e ora con l'ipotetico villaggio africano è benaltrismo se lo facciamo sulle restrizioni, invece va bene se lo facciamo sulle aperture? il villaggio africano, così come i nostri nonni, avevano altri orizzonti. Un'altra visione del mondo. Questo volevo dire. Quindi è inutile tirarli in ballo. Citare "tutti gli esseri umani" circa il concetto di libertà, o di senso della vita o cose del genere, non funziona, perché ogni cultura ha avuto la sua visione del mondo ela sua scala di valori.
Il casino c'è, da un anno, c'è e non si può negarlo. COme ne usciremo non lo so , e credo che nessuno lo sappia esattamente. Preferisco pensare che anche in passato ci sono state cose del genere, e i discendenti di quegli uomini sono qui ora a discutere - quindi c'è una luce in fondo, se ne può uscire - che non continuare a ripetermi addosso che ce ne ho piene le palle, voglio andare in montagna, voglio tornare a ballare, voglio fare i fine settimana di rievocazione storica in mezzo al pubblico... cosa credi, che non mi manchino? ma in qualche modo dobbiamo farcela andare giù. Perché se non cerchiamo almeno di non amplificare la percezione psicologica negativa, allora siamo finiti!
E' successo, ma non esistendo casistiche è difficile definirne la proporzione. Io stesso conosco per via indiretta un medico che si è infettato nonostante avesse già fatto la seconda dose da due settimane, con sintomi anche decisi (non credo sia stato poi ospedalizzato comunque).
Invece secondo me è una riflessione che aiuta notevolmente a contestualizzare le cose, interpretando correttamente il concetto di libertà.
Al di là di tutto, una è la domanda che dovremmo porci: sono queste restrizioni sproporzionate alla situazione epidemiologica e socio-economica in atto?
Sì? Allora queste misure sono eccessive e avete ragione.
No? Allora queste misure sono corrette e non possiamo che accettarle sperando in tempi migliori che non è vero non ci saranno.
Badate bene alla congiunzione "e": non si tratta solo di situazione epidemiologica, nè soltanto di situazione socio-economica, nè o dell'una o dell'altra, ma di entrambe da considerare assieme.
Ultima modifica di burian br; 22/02/2021 alle 03:28
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