Ma se si sono sospese le cure è perchè i medici sapevano che in termini di tempistiche ritardi di un mese o due non avrebbero comportato gravi esiti per le terapie.
Ho vissuto personalmente (non io ma un mio caro) l'esperienza di un tumore in persone giovani, e in genere le chemio e radio sono impostate quasi un mese dopo la diagnosi. Nel frattempo il tumore cresce, ma non è quel mese in più che farà al differenza in uno stadio non tardivo.
Non voglio sembrare antipatico o arrogante sul tema, però ponendo un parallelismo è come se un ingegnere prorogasse il restauro di un ponte che effettivamente è pericolante, ma conoscendo la sua materia sa che ancora per un anno può reggere e ce la si può prendere con calma relativa se si tratta di rimandare i lavori di un mese o due.
A me fa innervosire parecchio che si usi un tema così delicato come dimostrazione che lockdown = niente cure.
Posto che ci possono essere rallentamenti, non è per via delle restrizioni o dei lockdown che questi si verificano, ma della pandemia che purtroppo viviamo tutti. E a dirla tutta essere un malato oncologico in questo periodo è la cosa più nera che può capitare, chi ha avuto tumori in passato starà ringraziando tutti i santi in paradiso che non sia successo nel 2020...
ehm, non è per dire, ma succede abitualmente in Italia e sono crollati diversi ponti ultimamente, come dire hai preso l'esempio sbagliatissimo
scherzi a parte, non so dirti lo stadio, ma so di per certo che qui a marzo/aprile scorsi sono state rinviate parecchie chemio/radio, probabilmente anche a novembre/dicembre ma non so nulla a riguardo quindi non mi esprimo
Si vis pacem, para bellum.
Sì, effettivamente è l'esempio sbagliato , però in quel caso è colpa anche della burocrazia.
Io conosco un caso di un amico di mia madre con tumore al polmone operato in ritardo di due mesi durante la prima ondata. Purtroppo non sarebbe cambiato niente se fosse stato operato prima (penso anzi sia questa la ragione del ritardo), perchè le probabilità morisse entro pochi mesi erano pressocchè il 100%...
Per usare questo caso: una persona comune penserebbe "lo hanno ucciso operandolo in ritardo". Chi del settore invece sa che il ritardo non ha inficiato il decorso della malattia...
sì ma solo un decerebrato può dare la colpa al lockdown è evidente che sia per la pandemia sfuggita di mano per ben 3 volte contando questa (consoliamoci che in altri stati è sfuggita anche 4/5 ), ma anche per una impreparazione di base per queste emergenze... se hai personale e macchinari a sufficienza, il problema non si pone (per fare un esempio, dubito che sia stata sospesa anche solo UNA chemio in Germania....)
Si vis pacem, para bellum.
No Gian, è colpa delle aziende proprietarie di quei ponti (il Morandi ad esempio, ho un amico stretto che lavora nella società che si occupava della manutenzione, la quale inviava mensilmente il rapporto che richiedeva urgente manutenzione ma la società proprietaria che tutti conosciamo non voleva perché soldi non ce n'erano) che per risparmiare tagliano sulla manutenzione fino a che non ci scappa il morto.... non a caso, subito dopo, si son messi a sistemare tutti i viadotti sull'adriatica ma anche qui dopo il ponte di Annone..... uguale uguale....
detto ciò, qui è stato un disastro dal punto di vista sanitario, con tutto quel che ne consegue... non mi sorprendo del rinvio delle cure a Perugia, perché se sei in QUELLA particolare situazione è necessario.
e credimi, non c'è mezzo ospedale pugliese che sia arrivato anche solo lontanamente a QUELLA situazione, grazie al cielo...
Si vis pacem, para bellum.
Questo è appunto l'esempio che sia la forza dell'ondata pandemica a guidare il tutto, non i lockdown.
Però continuo a vedere chi accosta lockdown = privazioni nella sanità.
La cosa mi brucia parecchio non tanto perchè farò parto del settore, ma perchè ci sono passato dall'esperienza oncologica e so quanto sia terribile e vederla strumentalizzata mi fa salire il sangue al cervello.
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