E' la mentalità delle vecchie generazioni, credo, quelli che hanno visto la guerra. Io stessa l'ho respirata un po' in casa, essendo stata cresciuta dai nonni sino a 10 anni. Ho interiorizzato l'idea che divertirsi sia peccato, e ho sempre curato di mascherare ogni "trasgressione" come qualcosa di essenziale per la formazione, il lavoro o cose del genere... sono cose che ti segnano, se ci cresci dentro.
Tutt'ora ci casco, di tanto in tanto. Ho la fortuna di riuscire a fare lavori che mi interessano, appena mi si offre l'occasione lavoro sulla divulgazione... però, ecco, oggi è sabato, e a casa ho lavorato, porconando perché so che non dovrei perché nessuno mi riconoscerà un cazzo di straordinari, ma 1) quel lavoro andava fatto 2) tanto il moroso è in fabbrica (nella sua fabbrica) , quindi non avevo niente di meglio da fare. Mi segno le ore in più, e probabilmente, essendo in telelavoro, me le recupero dopo, facendo altro... altro che comunque si configura come un lavoro, di studio, di ricerca... insomma, se te lo inculcano da piccolo, non ne esci, c'è poco da fare...
...beato te... le uniche malattie che ho preso sono state danni ai legamenti del ginocchio, a cui si può aggiungere una chiappa infilzata con punti di sutura, questa era incidente sul lavoro, però, e ho dovuto litigare perchè il dirigente voleva convincermi a dichiararla malattia...
Credo anch'io, pure perché la platea di over 70 e 80 è stata notevolmente ridotta dalle prime ondate (tra contagi e soprattutto morti, ahimé) e direi anche dalle vaccinazioni.
Noto comunque che il tasso di ospedalizzazione e di letalità rimane decisamente basso, credo sia l'unica Regione in Italia in cui i dati non portano a un sovraccarico sanitario/di decessi.
Veniamo al dettaglio: nell’ultima settimana epidemiologica (13-19 marzo) i nuovi casi a livello nazionale hanno registrato un leggero incremento (+2,4%) a quota 156.769 dai 152.963 della settimana precedente. A preoccupare, più che il dato totale dei positivi, è la base complessiva di “attualmente positivi” che costituisce un motore importante sia per la diffusione del contagio, sia per la costante alimentazione del numero dei ricoverati in area medica, di quelli in area critica e dei decessi. Il 19 marzo le positività in corso erano 556.539 rilevate ufficialmente, ma è possibile ipotizzare che in realtà siano circa il doppio sulla base del calcolo inverso, a partire dagli ingressi in terapia intensiva. Alla rete diagnostica, in altri termini, scapperebbe un positivo su due a causa dell’alto numero di soggetti asintomatici. Sarebbe comunque un ottimo risultato se consideriamo che nel corso della prima ondata veniva individuato un positivo su 6, come dimostrato dall’indagine sierologica nazionale per la ricerca degli anticorpi al Sars-CoV-2 condotta a metà del 2020. L’occupazione dei posti letto in terapia intensiva (saldo tra ingressi e uscite) è salito a 3.364 al termine del periodo di rilevazione, contro 2.914 de lla settimana precedente (+15,4%). Tendenza analoga anche per il numero dei nuovi ingressi in terapia intensiva (+16,1%) che fotografa la situazione sul campo meglio dell’occupazione dei posti disponibili: che alla voce “uscite” include sia i pazienti le cui condizioni sono migliorate, sia i pazienti deceduti. Il valore di Rt nazionale, calcolato alla sera del 19 marzo con il metodo rapido Kolhberg-Neyman (che useremo anche per singole Regioni) era 0.99. La differenza con l’ultimo valore indicato dall’Iss (1.16) è legata al periodo considerato: il calcolo ufficiale restituisce il dato medio tra il 24 febbraio e il 9 marzo (2-3 settimane fa). Passiamo alla Lombardia, la Regione più colpita: i nuovi casi sono stati 32.212, in calo del 2,3% dai 32.973 del periodo precedente. Il valore di Rt puntuale alla sera del 19 marzo era 0.97. Il miglioramento della situazione non può essere visto come dato singolo e avulso da altri, ipotizzando rapide riaperture che avrebbero come unico effetto quello di far riprendere la corsa del contagio e aumentare ulteriormente la pressione su un sistema sanitario allo stremo: i nuovi ingressi in terapia intensiva sono stati 405, con un incremento del 19,1% sul periodo precedente, mentre i posti occupati in area critica sono saliti da 667 a 778 (+16,6%). Un altro dato, in particolare, dimostra la fondatezza delle ripetute raccomandazioni a non affidarsi a un solo valore per interpretare l’andamento epidemico: i soggetti attualmente positivi in Regione, 100.904 alla data del 19 marzo, ci dicono che secondo le rilevazioni ufficiali un lombardo su 100 è attualmente infettato dal Sars-Cov-2 (il doppio, uno su 50, con le stime che abbiamo visto in precedenza a proposito del dato nazionale). Tra le Regioni dove si nota un ripiegamento del numero dei nuovi casi segnaliamo anche la Campania e l’Emilia Romagna: per la prima i positivi, nell’ultima settimana epidemiologica, sono stati 16.753, con un calo del 9,0% sul periodo precedente; il valore di Rt alla sera del 19 marzo era 0.90. In Emilia Romagna i nuovi casi sono stati 18.724, con un calo del 7,2% sulla settimana precedente; il valore di Rt alla sera del 19 marzo era 0.95. In controtendenza il Veneto: nuovi casi in crescita a 12.880, +25,0% sulla settimana precedente; il valore di Rt, alla sera del 19 marzo, segnava 1.08. La previsione sull’inutilità delle zone gialle, e più in particolare sul rischio della zona bianca in Sardegna, che avevamo sottolineato nel commento dello scorso 11 marzo, ha trovato una fin troppo facile conferma: la Regione passerà da lunedì 22 marzo direttamente in zona arancione, vista la soppressione fino a Pasqua delle zone gialle. Nessun intento punitivo, come qualcuno si è affrettato a interpretare: ma ci auguriamo finalmente un segnale di volontà, a livello nazionale, di aggredire l’epidemia ai primi allarmi (Rt in netto rialzo da 0.89 a 1.08) e non solo di inseguirla inutilmente come abbiamo fatto negli ultimi mesi. Ci auguriamo che la stessa linea venga seguita anche nelle prossime settimane, abbandonando la strategia del “riapri tutto appena possibile” che finora è costata continue altalene tra riaperture e chiusure, un numero crescente di contagiati su livelli progressivamente in aumento, una pressione sempre più insostenibile sul sistema sanitario e come ultima conseguenza, purtroppo inevitabile, un elevato numero di decessi. (M.T.I.)
Buongiorno a tutti!
(Z)ZeroCalcare - E niente. | Facebook
Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...
E dopo Zero Calcare che non so perché mi ricorda un pochino @DavidGilmour vi segnalo questo ottimo articolo.
Indipendentemente dalle influenze politiche sono molto d’accordo sulla maggior parte delle cose che dice.
Come si esce da una pandemia - Zeynep Tufekci - Internazionale
Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...
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