Nuovo Virus Cinese

[Perlecano]

Sì, hai ragione.
Forse però contano che un 1951 è socialmente molto più attivo di un 1942, non so..

Penso però che non compensi pienamente, un 1951 dubito abbia il triplo delle possibilità di contagiarsi di un 1942...

[Lou_Vall]

Hai toccato il punto la sopportazione della gente che è arrivata al limite, in Germania e Francia già hanno cominciato a protestare, non se ne po' più.

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Protestino pure: il virus se ne sbatte delle proteste e il problema è il virus, punto.
Non ci fossero limitazioni, come detto, la gente a lungo andare si "autolimiterebbe" ugualmente, se non in maniera peggiore.

[Pino 64]

Ci sono chiusure e chiusure.

No, invece qui si chiude in modo indiscriminato, come se dietro ad una chiusura non ci fossero persone e famiglie intere, ma qui non si può dire perché passi per un contestatore

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[Cristian_Marchi]

Io ritengo almeno 400 milioni, tendenti a 500.

In Africa di sicuro ci sarà molta sottostima. perché non fanno il test sierologico un po' a tutti? Almeno per avere la certezza di quanta gente si è infettata in Africa

[Lou_Vall]

No, invece qui si chiude in modo indiscriminato, come se dietro ad una chiusura non ci fossero persone e famiglie intere, ma qui non si può dire perché passi per un contestatore

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Ma anche "dietro" il contagio ci sono persone e famiglie intere, ecco
In alta circolazione virale sai quale sarebbe l'unica differenza?
Che con limitazioni l'attività di Tizio è chiusa per legge, senza limitazioni la sua attività sarebbe chiusa ugualmente perchè o Tizio è morto, o non entra più nessuno a comprare, perchè morti o malati. Non nell'immediato probabilmente, ma ad un certo punto sì.
L'unica cosa su cui si deve battere, semmai, è l'entità dei ristori da parte dei vari governi.

[Pino 64]

Hai ragione: le chiusure non sono una soluzione, ma nessuno le ha mai spacciate per tale: sono un palliativo, una misura per non far collassare il sistema sanitario, per non fare milioni di morti e per non avere un disastro economico ancora peggiore rispetto a quello causato dalle chiusure.
E' molto tempo che scriviamo queste cose, dovrebbe essere chiaro a tutti ormai
La peste del Medioevo (ma anche le malattie successive) vedevano, grosso modo come adesso, i governi dell'epoca che imponevano chiusure e limitazioni (una fra tutte la quarantena), divieto di svolgimento di mercati, ecc.ecc.
Non c'è mai stata una pandemia, negli ultimi 1000-1500 anni, senza alcun provvedimento limitativo da parte dell'uomo. Che poi fossero provvedimenti inadeguati o poco utili lo sappiamo ora, ma per l'epoca era quanto di meglio si potesse fare. Nella peste del Trecento erano stati istituiti degli enti appositi per pulire le strade e pulire le città, erano stati predisposti dei divieti di fare fiere, mercati, nonchè enormi limitazioni di spostamento: nell'Italia Centrale le città si erano "blindate": non si entrava e non si usciva, proprio perchè si temeva il dilagarsi del contagio in maniera ancora peggiore.

Quello che voglio dire è che limitazioni alla circolazione, allo spostamento, agli "assembramenti", in fasi pandemiche, sono state attuate da tutti i tipi di governi da quando esistono gli stessi. Non siamo i primi umani a subìre questo, nè saremo gli ultimi.

Ma anche l'idea di lasciare dilagare il virus del tutto liberamente, alla fine, non si traduce in qualcosa di molto diverso. Si ammalano moltissime persone in più, che fisicamente non escono di casa (e dunque non circolano), molte attività tengono chiuse (perchè i proprietari sono malati o morti), molti clienti non ci sono (perchè malati o morti), e molte persone sane non escono o escono il meno possibile per paura di ammalarsi.
Il danno economico ci sarebbe ugualmente (forse peggiore, ma non sbilanciamoci), e in più il sistema sanitario non esisterebbe praticamente più.

Guarda l'unico motivo che mi fa trattenere dal dire apriamo tutto e che la natura faccia il suo corso, è proprio per il rispetto che ho del sistema sanitario e di tutte le persone che ci ruotano attorno.
Ma tutte le attività con i dovuti protocolli dovevano rimanere aperte, posso escludere dalla riapertura solo le attività dove si registrano grossi affollamento di persone e che ogni protocollo è inutile

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[lothar]

Mi sembra ormai chiara l'idea di Pino, lasciare aperto e vedere come va, moriranno quelli che devono morire e amen, si ripartirà. Ora però si può superare questo loop perpetuo in cui lui si lamenta, altri spiegano le loro idee, lui cambia idea, passano 6 ore e punto a capo?

[Pino 64]

Protestino pure: il virus se ne sbatte delle proteste e il problema è il virus, punto.
Non ci fossero limitazioni, come detto, la gente a lungo andare si "autolimiterebbe" ugualmente, se non in maniera peggiore.

Ma è la gente che è stufa, come ti ho risposto nel precedente post, le attività dovevano rimanere aperte, con i dovuti protocolli, eccetto laddove ci sia dell'affollamento e per di più al chiuso, vedi cinema discoteche stadi anche se sono all'aperto Evian discorrendo, ma il resto tutto aperto, anche perché una volta che hai distrutto un'attività non si riprende più, ed un'attività non è una cosa astratta, ma dietro c'è qualcuno

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[nago]

Ma è la gente che è stufa, come ti ho risposto nel precedente post, le attività dovevano rimanere aperte, con i dovuti protocolli, eccetto laddove ci sia dell'affollamento e per di più al chiuso, vedi cinema discoteche stadi anche se sono all'aperto Evian discorrendo, ma il resto tutto aperto, anche perché una volta che hai distrutto un'attività non si riprende più, ed un'attività non è una cosa astratta, ma dietro c'è qualcuno

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Ok abbiamo capito la gente è stufa, ma siccome non dipende da noi, parliamo d’altro...

[Lou_Vall]

Guarda l'unico motivo che mi fa trattenere dal dire apriamo tutto e che la natura faccia il suo corso, è proprio per il rispetto che ho del sistema sanitario e di tutte le persone che ci ruotano attorno.
Ma tutte le attività con i dovuti protocolli dovevano rimanere aperte, posso escludere dalla riapertura solo le attività dove si registrano grossi affollamento di persone e che ogni protocollo è inutile

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Su questo sono decisamente d'accordo: bisognerebbe però capire quali sono le attività e con quali protocolli si può avere un ragionevole margine di sicurezza.
Per esempio: un parrucchiere, con opportuni "turni" tra un cliente e l'altro, arieggiamento del locale e altro, ragionevolmente potrebbe rappresentare un basso rischio.
Ma una palestra (ambiente chiuso dove si suda), una piscina (idem), una scuola (ambiente chiuso) per poter essere ragionevolmente sicuri - anche con tutti i dispositivi possibili e attuabili - ci vuole un livello di circolazione virale piuttosto basso: è una cosa incompatibile con l'attuale circolazione di adesso. Ma compatibile con livello di circolazione più bassa.

E dunque - alla fine della fiera - si parla di aperture e chiusure a seconda del livello dei contagi, come diciamo.