in veneto un terzo degli ospedalizzati ha tra i 45 e i 64 anni
dal gazzettino di ieri
Ospedale, un malato su tre ora ha tra i 45 e i 64 anni. Stanno meglio gli anziani
conseguenza a spanne:
anche dopo la completa vaccinazione over-65 non si possono rimuovere tutte le restrizioni, in breve ci si troverebbe con gli ospedali pieni.
per le vaccinazioni 30-59: oltre al personale sanitario (inteso nella sua accezione più ampia, inclusi amministrativi, altri servizi, ecc.), insegnanti, forze dell'ordine, universitari, + altro personale "essenziale" che cambia da regione a regione e almeno in veneto da asl a asl.
per esempio @verza81 è stato convocato come donatore di sangue.
in realtà, finchè AZ era limitato sotto i 55 o i 65, queste vaccinazioni (limitatamente a quelle AZ, quindi non quelle del settore sanitario e operatori RSA) non andavano in concorrenza con quelle degli anziani, mentre adesso sì.
Non è solo stanchezza, o forse lo è solo in minima parte.
Il dato di fatto è che l'anno scorso, essendo una minaccia nuova e sconosciuta, e sentendo le cronache delle zone inizialmente e pesantemente colpite, la reazione era di paura, primariamente. Il virus esisteva, colpiva a suo piacimento e le file di vittime o gli elenchi dei loro nomi erano su tutti i giornali.
Adesso da mesi sui giornali si leggono cose come "i morti sono inventati", "non c'è nessuna emergenza", "nascondono la verità" etc. e anche le dichiarazioni di personaggi noti vanno in questa direzione. Dovendo scegliere fra informazioni csì discordanti, è chiaro che molti, anche inconsciamente, preferiscano credere che sia tutto ormai lontano... salvo ricredersi nel momento in cui il fulmine cade vicino a loro.
La differenza fondamentale con l'anno scorso è che c'è troppa (dis)informazione a ruota libera, e questo induce a non prendere più sul serio il rischio.
Alla fine, più andiamo avanti a minimizzare e vedere complotti, più non si sente necessario rispettare le regole, più il contagio continua a mezza misura, impallando tutto il sistema e trascinando all'infinito questa agonia che sono le chiusure a chiazze colorate.
vari paesi con dati molto elevati oggi, la tabella di @burian br sarà molto colorata
- record assoluto per i decessi in Ungheria, 302. Tantissimi, scalati alla popolazione italiana sarebbero più di 1800.
- record decessi anche in Ucraina, prima volta sopra i 400 (402)
tra i paesi dell'est in forte aumento segnalo la Croazia (2623) mentre in Rep. Ceca e Slovacchia si consolida il calo dei casi
@Davide1987 ha già segnalato il dato di ieri del Brasile, è record assoluto per i decessi.
c'è anche il record di casi in Uruguay.
Non credo che sia quello si prendere sottogamba il rischio, la gente ha bisogno si tornare as una vita normale, ci è stato detto troppe volte chiudiamo oggi per aprire domani, e puntualmente non si è verificato, Domenica ho fatto una passeggiata in una villa Romana era strapieno di gente e bambini che giocavano, uno si è semplicemente stancato
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Mah oddio, io vedo molto più terrorismo mediatico che complottismo anti-covid sui giornali.
Che alcune restrizioni ci vogliano è chiaro come il sole ed è giusto che siano state applicate, ma bisognerebbe avere l'onestà intellettuale di dire che diverse chiusure dell'anno scorso (e forse anche attuali) sono esagerate, altrimenti non mi spiego perchè i casi continuano a calare nonostante così tanta gente stia rispettando a singhiozzo le regole.
È abbastanza sterile, credo, continuare con la litania che sia tutto normale, indorare la pillola delle restrizioni che tutto sommato non sono un grosso problema, diciamo che servono e stop, non aggiungiamo altro.
La situazione è orrenda e lo sappiamo, dovrebbe finire presto non appena saremo sufficientemente vaccinati.
La mia umile stazione meteo
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IREGGI57
Boh, dipenderà dalle zone.
Fra quelli che conosco più o meno vicini, sento tanto contestare il dato in sé, non dire "non mi importa di essere contagiato, voglio vivere". Molti non credono che la situazione sia pesante tanto da richiedere restrizioni.
D'altra parte è cambiato anche l'atteggiamento "ufficiale" dei mezzi di comunicazione. Continuiamo ad andare avanti a centinaia di morti al giorno - idem a novembre-dicembre - ma vengono buttati lì con nonchalance, un dato come un altro, e quindi hanno un basso impatto psicologico, in un certo senso si è ottenuta una sorta di assuefazione. L'anno scorso invece gli stessi dati erano rivestiti di un'aura di pericolosità ansiogena, e raggiungevano il loro scopo di bloccare tutti a casa.
Perché alla fine io credo che ci sia dietro una precisa volontà: convivere col virus.
Agli inizi, davanti all'ignoto, è stato "allarme pesante" per riuscire a tenere in casa la popolazione e evitare la frittata generale.
Adesso che si è capito grosso modo come fronteggiare la situazione, e si ha in prospettiva la soluzione vaccinale, si possono mantenere le restrizioni per contenere la diffusione - come necessario - ma evitando di raggiungere cumuli di stress e reazioni di panico (che si sarebbero avute, alla lunga, se fosse continuata oggettivamente la situazione della scorsa primavera), anzi diluendo l'ansia con una comunicazione più tranquilla, meno allarmistica.
Forse addirittura il livello di restrizione è modulato attraverso il non controllo. Un margine di blocco resta negli ambiti più significativi, per il resto, si lascia al cittadino decidere cosa fare di se stesso e dei suoi cari, evitando di perseguirlo. Gioco di equilibrio al limite, e rischiosissimo... di fatto però se sfugge di mano, chi decide ne esce pulito, in un certo senso: se dicevano "zona bianca", ogni vittima successiva sarebbe stata "colpa del governo", ora invece la colpa diventa solo del cittadino che non ha seguito le raccomandazioni.
Sì, scusa, ho scritto "giornali" non so perché, avevo in testa tutte quelle testate in rete a sfondo complottistico, e le dichiarazioni ai media di personaggi dell'ambiente scientifico etc. etc. che sono state linkate anche qui più e più volte...
Quelle inomma che fanno dire a molte persone "i morti di covid sono stati gonfiati, la mortalità è uguale all'influenza".
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