La Serbia apre alla vaccinazione di persone dei paesi confinanti.
La Serbia vuole vaccinare anche gli altri paesi balcanici - Il Post
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Non discuto la questione terrorismo perchè alla fine ognuno percepisce quel che gli pare, ma a me invece pare assurdo che ci siano ancora simili numeri (in questo caso parlo della mia provincia/città) a fronte di tempi da zona rossa oramai biblici.
I casi calano, per forza, ma molto meno di quello che dovrebbero proprio per quel motivo.
Non dovrebbe mancare tanto.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Capisco il discorso di Alexeia, Pino64 e Simo89, e mi sa che siamo in uno degli scenari da "fine pandemia".
Era stato postato un bellissimo articolo diverse pagine fa, con titolo "Quando finisce una pandemia?" e venivano mostrati vari scenari possibili: immunità di gregge con numero di morti abnorme e collasso del sistema economico, immunità da vaccinazione, ecc.ecc. tra cui uno scenario molto interessante: la pandemia finisce quando la gente decide che è finita.
Non finisce nel senso medico/epidemiologico, attenzione, perchè non vi è alcuna fine (nessun "virus clinicamente morto"). Ma finisce perchè vi è assuefazione. Assuefazione alle centinaia di morti giornaliere, ai vicini/parenti/amici che si infettano, agli ospedali pieni, ai cinquantenni intubati, al rischio di contagiarsi. L'essere umano si abitua a tutto: alla povertà, alle guerre, ai genocidi, alla violenza, a tutto, deve solo raggiungere quel livello. E, una volta abituato, cercherà il più possibile di fare tutto quello che lo contraddistingue dalle bestie: uscire, vedere gli amici, andare in giro, andare a mangiare fuori, tutto. Le restrizioni non sono più sentite come giuste (e in alcuni casi vorrei ben vedere, viste le boiate che son state fatte) e dunque non sono più rispettate. Nell'ultima guerra c'erano i rastrellamenti, i bombardamenti, la fame, il coprifuoco, il razionamento alimentare. Eppure si faceva il possibile per condurre una vita "normale". Si usciva, si andava all'osteria, si suonava e si ballava. Proprio qui, il sabato sera, nelle stesse osterie, si ritrovavano partigiani e nazisti. Entrambi consci di essere nemici, ma per una manciata di ore solo esseri umani, e dunque non succedeva nulla.
Lo scenario da fine pandemia è questo: la gente ha capito il pericolo, ma non ne è più terrorizzata, ha paura ma non troppo, ritiene il rischio accettabile. Ed è per questo che c'è un viavai continuo durante il giorno di gente a piedi, in macchina, in bici. Scenari da pre-pandemia, ma con locali chiusi e mascherine. Ma di fatto la gente, dopo un pò, non sta più alle restrizioni, è proprio un comportamento umano.
E questo, nelle stanze dei bottoni, si sa molto bene, perchè di fatto i controlli sono impossibili: se ho la possibilità di andare a trovare 1 parente o 1 amico, automaticamente ho milioni di persone con quel diritto, che circolano, che si muovono, e non si può far nulla per fermarli. Non si può neanche imporre più un lockdown stile primavera 2020, non sarebbe più digerita da nessuno.
Non sto dicendo che è giusto o sbagliato, è proprio il comportamento umano. Siamo qui, alla fine della pandemia da noi inconsciamente raggiunta.
Lou soulei nais per tuchi
tra i paesi più avanti nella vaccinazione c'e' il Cile. 53 dosi somministrate ogni 100 abitanti, segue solo Israele e Emirati Arabi (tranne isolette e ministati).
Più di un terzo degli abitanti ha ricevuto almeno una dose.
ma la situazione è in deciso peggioramento
casi in forte aumento e terapie intensive piene. per quest'ultimo parametro superata la prima ondata.
chile-2ndwave.jpg
adesso c'e' un nuovo lockdown, coprifuoco 5-22, divieto di mobilità interna ecc.
il cile rappresenta quindi un controesempio rispetto a israele
febbraio per loro è il mese della vacanze, è stata permessa mobilità sia interna che con l'estero.
sono stati riaperti palestre, ristoranti, casino, ecc. e le scuole da 1 marzo.
il successo della campagna di vaccinazione ha dato un senso di falsa sicurezza
Va detto che il vaccino più usato è Sinovac, che risulta avere un'efficacia di circa il 50% con la variante brasiliana.
Poi la campagna vaccinale in corso è iniziata solo a inizio febbraio, quindi le persone realmente immuni sono molte meno delle persone che hanno ricevuto almeno una dose (sinovac è a due dosi separate di 3 settimane).
Il cambiamento stagionale è in fase sfavorevole (anche se non penso sia già un fattore critico)
Ci sono quindi delle differenze con la situazione italiana, ma è comunque un campanello d'allarme da considerare. Chile Keeps Rates on Hold as Covid Surge Hobbles Activity - BNN Bloomberg
A New Coronavirus Wave Hits Chile, Despite Vaccine Success - The New York Times
domenica scorsa, parlando al telefono con un caro amico, ne ho scoperta un'altra: "ah, mi raccomando, non farti vaccinare con AZ, mi ha detto la cardiologa che a noi in Italia mandano quello non è buono"
ora, dato che so per certo che lui è una persona a posto che non bazzica su certi siti, se me lo ha riferito è perché probabilmente glielo ha detto veramente la dottoressa e lui inconsapevolmente sta spargendo il verbo
dati live: http://www.meteosanteramo.com/Liveiphone6.asp
(Befana 2017 indimenticabile, oltre 1mt di neve in 24h)
Comunque guarda, se fosse per me questi negozi (che dovrebbero essere assimilati ai centri commerciali quasi pet molti aspetti) potrebbero stare aperti e accessibili solo previa prenotazione... Insomma, tu prenoti online o telefonicamente quello che devi prendere e poi vai a ritirarlo.
Mi rendo conto che potrebbe essere difficile da attuare, ma vedere questi negozi pieni quando le situazioni di reale necessità saranno sicuramente in una percentuale bassa rispetto a tutti quelli che ci vanno, e che nel frattempo sarebbe vietato uscire anche all'aria aperta tranne che per motivi di necessità, mi sembra proprio una presa in giro.
Insomma, se ci sono dei negozi che potenzialmente potrebbero favorire una sostanziosa diffusione del contagio sono proprio questi: non i piccoli negozi in cui si entra uno o due per volta probabilmente, non gli ipermercati in cui solitamente si riesce a rispettare la distanza senza troppi problemi, non i piccoli supermercati che pur essendo piccoli hanno una bassa affluenza.
Ora, probabilmente il Decathlon dive lavori è uno di quelli piuttosto grandi, ma se vedessi quello di Torino Centro che avrà si e no 150 mq o poco più distribuiti su due piani capiresti: se l'affollamento è quello ordinario a volte è impossibile non venire a contatto con altri. Magari il sistema di ventilazione è in grado di sopperire a questa cosa ma magari anche no, non possiamo esserne certi.
Dato che chiudi i piccoli negozi che sono sempre più in difficolta, voglio dire (es. se chiudi i piccoli negozi di abbigliamento non vedo perché tenere aperto a priori Decathlon, più o meno l'essenzialità dell'attività resta quella), non penso che multinazionali come Decathlon , Ikea, Leroy Merlin non possano permettersi di mettere in cassa integrazione la maggior parte dei propri dipendenti e tenere solo quelli che bastano per permettere ai soli utenti che prenotano qualche articolo prima di ritirare questi ultimi (anche solo per evitare che vadano a gironzolare senza magari nemmeno acquistare qualcosa, perchè tanto si sa che in molti casi è cosi; e permettendo di ritirare gli articoli già pronti, come ad esempio Decathlon permette da sempre, si dilata di parecchio il tempo di permanenza dei clienti anche qualora tutti quelli presenti dovessero acquistare qualcosa).
Non me ne volere dato che tu ci lavori e trai sicuramente beneficio dall'apertura di Decathlon, ma la vedo cosí: non puoi dire che è vietato uscire se non per necessità e poi permettere senza far nulla che questi negozi abbiano un affollamento cosí elevato come negli anni scorsi. È una presa in giro oltre che un'ingiustizia verso i cittadini che vorrebbero poter solo fare due passi all'aria aperta senza stare nei pressi della propria abitazione e verso i proprietari delle piccole attività. In piú, puoi punto focale della questione, se riesci a togliere da queste strutture chi non ci va per reale necessità magari questi saranno portati a stare all'aria aperta in condizioni sicuramente meno a rischio, altrimenti è ovvio che vanno anche nei pochi "negozi" aperti giusto per fare qualcosa e passare il tempo. Io la vedo così.
Tra l'altro immagino proprio che in Decathlon si continuino a provare vestiti e poi a rimetterli nel reparto come in tutti i negozi di abbigliamento, il problema è che gli altri negozi sono chiusi proprio per questo. E Decathlon a differenza degli altri negozi offre appunto la possibilità di ritiro in negozio o di consegna a casa, cosa che renderebbe non necessario l'andarci fisicamente nel 95% dei casi (dato che pure il reso per i vestiti non sarebbe un problema)
Ultima modifica di ale97; 31/03/2021 alle 16:25
C'è una buona parte di popolazione che si è stancata delle limitazioni ecc. ecc.
Ma c'è anche una piccolissima parte di popolazione che si è stancata di quell'altrettanto piccola ma importante parte della popolazione che delle limitazioni se ne sbatte e costringe chi è ligio alle regole a continuare a doverle applicare oltre quanto ce ne sarebbe stato bisogno.
Un malcostume che risale a ben prima della pandemia e che ci porteremo avanti anche dopo condannando i popoli che ne sono affetti in parte delle proprie comunità a condizioni di vita sempre peggiori rispetto a chi questa cosa l'ha capita e in un modo o nell'altro la corregge.
Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...
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